L’Italia ha superato i target di spesa previsti per i programmi finanziati con i fondi europei di coesione. È stato confermato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali durante l’incontro annuale di monitoraggio sull’attuazione dei piani dedicati a giovani, donne e occupazione. L’evento, tenutosi nei giorni scorsi, si è concentrato in particolare sui due programmi nazionali, nell’ambito della programmazione 2021-2027 . Si tratta cioè del piano “giovani, donne e lavoro” e del piano “inclusione e lotta alla povertà”.
Fondi europei 2021-2027, Programma giovani, donne e lavoro: i target di spesa superati
Riguardo al programma nazionale giovani, donne e lavoro, il ministero ha fatto il punto su quanti soldi sono stati effettivamente richiesti e spesi. I beneficiari regioni, enti di formazione, aziende) hanno presentato richieste di rimborso per lavori e progetti già realizzati nel 2025 che superano i 480 milioni di euro.
Le risorse sono state impiegate per progetti di formazione e riqualificazione professionale, incentivi all’assunzione, politiche attive del lavoro e sostegno all’imprenditorialità. Una parte è andata anche alla promozione della collaborazione con enti territoriali e centri per l’impiego, per migliorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e rendere più efficaci i servizi di collocamento.
In questo modo, è stato impiegato il 9,5% dell’intera dotazione di 5 miliardi. E sulla base dei pagamenti sostenuti, il ministero ha chiesto all’Unione europea un rimborso di oltre 400 milioni di euro in totale. L’Italia aveva un obiettivo di spesa da raggiungere entro il 2025 per non perdere i fondi. Con le richieste di pagamento appena comunicate, l’importo certificato (cioè ufficialmente riconosciuto) alla Commissione europea copre già il 62% dell’obiettivo di spesa prefissato per l’anno in corso.
Cos’è il Programma nazionale giovani, donne e lavoro
Ricordiamo che il Programma nazionale giovani, donne e lavoro è un piano di investimenti. Con un budget totale di 5 miliardi di euro, è stato pensato per aiutare giovani e donne a trovare un impiego, formarsi e riqualificarsi. Questi fondi servono a promuovere l’occupazione giovanile e femminile, offrire formazione e riqualificazione professionale e dare incentivi alle aziende che assumono queste categorie. Il Programma è finanziato principalmente dal fondo sociale europeo Plus (FSE+). L’Italia utilizza i fondi (anticipandoli) per pagare aziende, centri di formazione ed enti, dopo di che presenta all’UE una richiesta di pagamento formale e un resoconto sull’avanzare dei programmi.
Target di spesa superati anche per il Programma inclusione e lotta alla povertà
Il ministero del Lavoro ha reso conto anche dell’avanzamento del programma nazionale di inclusione e lotta alla povertà 2021-2027. Nei prossimi mesi, tra novembre e dicembre, verranno chiuse le pratiche per sbloccare circa 590 milioni di euro. Di questi, quasi 231 milioni provengono dall’Unione europea. Questa cifra copre circa il 14,4% dei fondi totali messi a disposizione dal Piano. Per assicurarsi di usare tutti i fondi, entro la fine del 2025, si punta quindi a prendere impegni vincolanti per un valore di circa 1,6 miliardi di euro, grazie a progetti già in fase di selezione.
Il ministero ha destinato le risorse al potenziamento dei servizi sociali territoriali, per rendere più efficiente l’assistenza a livello locale e migliorare il coordinamento tra Comuni, Regioni e terzo settore. Ma anche per progetti di inclusione lavorativa per persone svantaggiate. Tra questi ci sono i percettori di sussidi o disoccupati di lungo periodo. Il programma copre anche interventi di contrasto alla povertà economica e abitativa.
Anche in questo caso, l’impegno dell’Italia nei confronti dell’UE era quello di rispettare dei precisi impegni di spesa. E sulla base dei dati comunicati, entro la fine del 2025, il programma raggiungerà impegni vincolanti per circa 1,6 miliardi di euro, superando il target annuale fissato. In questo modo sarà possibile il superamento dei target di spesa del 2025 per entrambi i programmi alla data di chiusura del periodo di osservazione, fissata al 31 dicembre 2025.










Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it