È stato annunciato, da fonti interne al New York Times, un maxi licenziamento da parte di Amazon, che coinvolge 30 mila dipendenti. Le prime lettere verranno inviate già da oggi. Un secondo intervento è invece previsto all’inizio del 2026, dopo il periodo natalizio. Secondo quanto riportato, le motivazioni ufficiali riguardano la necessità di ridurre i costi operativi e correggere le assunzioni eccessive effettuate durante la pandemia, quando la domanda di acquisti online era esplosa. Tuttavia, dietro la decisione potrebbe nascondersi un’altra strategia. L’azienda infatti è sempre più orientata verso la sostituzione di una parte crescente della forza lavoro con sistemi di intelligenza artificiale (IA) e robot automatizzati.
I reparti coinvolti dal maxi licenziamento in Amazon
Stando a quanto riportato dalla stampa estera, la prima ondata di licenziamenti riguarderà soprattutto gli uffici. Sono coinvolti cioè i reparti risorse umane, marketing, pubblicità e gestione interna. Poi i tagli potrebbero estendersi presto anche al personale dei magazzini, dove l’adozione dei nuovi robot tattili e dei sistemi di movimentazione automatizzata ridurrà ulteriormente la necessità di manodopera.
Sempre secondo il New York Times, infatti, in Amazon potrebbero essere eliminati fino a 160 mila posti di lavoro in tutto il mondo, entro il 2027. Questo man mano che l’azienda sostituirà progressivamente lavoratori umani con tecnologie basate sull’IA e sulla robotica. Ai 30 mila licenziamenti partiti oggi, infatti, dovrebbero aggiungersene altri, dopo Natale.
Amazon e gli investimenti in intelligenza artificiale
Negli ultimi mesi, l’amministratore delegato Andy Jassy aveva già avvertito i dipendenti che molti ruoli sarebbero potuti essere occupati da macchine. In effetti, Amazon ha appena annunciato l’introduzione di nuovi processi robotizzati in grado di automatizzare fino al 75% delle operazioni logistiche e amministrative, un cambiamento che secondo gli analisti permetterà risparmi annuali per miliardi di dollari.
Il ridimensionamento di Amazon si inserisce in una tendenza più ampia che sta attraversando l’intero settore tecnologico statunitense. Microsoft ha confermato a luglio un incremento dei licenziamenti fino a 15 mila unità , mentre Meta ha tagliato circa 600 posti nella divisione dedicata all’intelligenza artificiale, dopo una fase di forte espansione.










Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it