Noleggio di attrezzature per eventi, business proficuo anche per seconda entrata: quanto si guadagna

Full time, part time o in modo occasionale. Il noleggio per eventi si presta a ogni esigenza, come dimostrano i - differenti - casi studio in esame: Top Event Roma e Artessenza Catering.

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guadagnare con noleggio attrezzature eventi

Cresce la tendenza a cercare soluzioni per ottenere una seconda entrata oltre a quella del lavoro principale. Il costo della vita è aumentato e lo stipendio o il compenso guadagnato spesso non consente di vivere come si desidera: la necessità economica è una delle ragioni principali per cui si sceglie di avviare un’attività secondaria da affiancare alla prima. La mancanza di tempo può rappresentare un ostacolo importante, ma non per tutte le opportunità di business. Tra quelle che garantiscono maggiore flessibilità c’è il noleggio di attrezzature per eventi. Ecco di cosa si tratta, quanto si guadagna e come iniziare.

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Cos’è il noleggio per eventi e perché conviene

Il noleggio di attrezzature per eventi, come arredi, posateria, luci e impianti audio, gazebo, pedane, tende e persino attrezzature foto e video, offre l’opportunità di lavorare anche in maniera discontinua. Se si tratta di uno small business, per esempio, si può scegliere di svolgere l’attività solo nei weekend o durante la stagione estiva. La domanda, infatti, si concentra principalmente nei mesi primaverili ed estivi (per matrimoni, fiere, spettacoli) e la gestione può essere delegata a terzi o automatizzata con software di prenotazione e logistica.

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Quanti italiani hanno una seconda entrata (e quanti ne avrebbero bisogno)

Il 2024 – secondo un sondaggio condotto da YouGov per N26 – ha registrato un generale peggioramento delle condizioni economiche in Italia, in media per il 30% degli intervistati. Da qui la volontà, espressa da un terzo del campione, di voler avere una seconda fonte di reddito disponibile per il 2025. Una media superiore rispetto ad altri Paesi europei come Spagna, Francia, Germania e Austria.

Piccoli business, affitti brevi, e-commerce o microimprese nei weekend: esiste una grande domanda latente di seconde entrate, ma ancora pochi canali realmente sfruttati.

In questo contesto, il noleggio di attrezzature per eventi rappresenta una nicchia particolarmente interessante: non solo perché è in crescita, ma anche perché permette di capitalizzare le competenze organizzative e relazionali di chi già lavora in settori affini (grafica, fotografia, ristorazione, logistica, artigianato). E senza dover lasciare il proprio lavoro attuale. In alcuni casi il business può richiedere un capitale iniziale elevato, ma resta tra gli investimenti migliori a bassa intensità di tempo.

A confermare il trend al rialzo del mercato del noleggio in generale è il forecast presentato dai soci Assodimi per il 2024, prevedendo un tasso di crescita del 7,5 per cento per un valore totale di 3,22 miliardi.

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Guadagnare con il noleggio di attrezzature per eventi: l’investimento iniziale 

Il settore eventi è in forte crescita e secondo dati Federcongressi & Eventi, in particolare la domanda è in aumento da wedding planner, aziende, comuni e privati.

Una volta acquistata l’attrezzatura, i costi fissi sono bassi e l’oggetto può essere noleggiato decine di volte, motivo per cui si possono raggiungere alti margini di guadagno, anche fino al 70-80% dell’investimento iniziale. Questa tipologia di business è anche facilmente scalabile, dal momento che si può partire in piccolo (magari un garage come deposito) e crescere man mano, aggiungendo più articoli.

Per partire serve un investimento iniziale variabile, che può essere contenuto oppure più consistente a seconda del livello di servizio scelto. Una dotazione base (qualche decina di tavoli e sedie pieghevoli, stoviglie e bicchieri, un piccolo impianto audio-luci, un furgone usato per il trasporto e uno spazio in affitto come magazzino) può richiedere un budget di 10.000–20.000 euro. Se invece si punta da subito su attrezzature professionali di alto livello (palchi modulari, impianti audio/luci da concerto, attrezzature video, gazebo e tensostrutture certificate), l’investimento iniziale può superare i 50.000–150.000 euro.

Naturalmente, come ogni business, anche questo ha costi da considerare: manutenzione, trasporto, personale per montaggio e smontaggio, assicurazioni. Fondamentale inoltre sviluppare canali di acquisizione clienti, come un sito web curato, collaborazioni con wedding planner, catering, location e agenzie di eventi del territorio.

Quanto si ricava

Quanto si guadagna con il noleggio di attrezzature per eventi? Un singolo allestimento per un matrimonio medio può valere da 500 a 3.000 euro, a seconda del numero di invitati e della qualità dei materiali forniti. Un impianto audio-luci per una serata si può noleggiare a 200–1.500 euro. Chi punta su eventi istituzionali o aziendali può raggiungere valori ancora più elevati. Inoltre, la stagionalità concentrata (primavera-estate) permette di concentrare molti ricavi in pochi mesi, lasciando lunghi periodi dell’anno con meno attività operativa.

Il vero punto di forza del guadagnare con il noleggio di attrezzature per eventi è che si tratta di un’attività facilmente delegabile: una fonte di rendita potenziale anche senza presenza quotidiana. 

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Aspetti fiscali: cosa valutare con il commercialista

Dal punto di vista fiscale, aprire un’attività di noleggio di attrezzature per eventi richiede di scegliere il corretto codice ATECO (di solito 77.39.94, “noleggio di strutture e attrezzature per manifestazioni e spettacoli”, oppure codici simili) e di inquadrare l’attività come ditta individuale o società. Molti piccoli operatori optano per il regime forfettario, che prevede una tassazione agevolata ma non consente di dedurre i costi: questa scelta è vantaggiosa se l’attività ha pochi costi ricorrenti, ma può essere penalizzante se si affrontano investimenti importanti in attrezzature, che in regime ordinario sarebbero ammortizzabili.

Occorre inoltre considerare l’IVA, i contributi INPS e l’assicurazione responsabilità civile, indispensabile in un settore dove i danni a terzi possono avere conseguenze serie. Per questo è consigliabile, prima di partire, far simulare da un commercialista di fiducia i diversi scenari fiscali, in modo da sapere esattamente quanto resterà al netto di tasse e contributi.

Regime forfettario vs regime semplificato

“Per avviare un’attività di noleggio, la forma giuridica più complessa è quella della società ma è possibile semplicemente ricorrere anche alla ditta individuale, che è il caso di specie che andiamo ad analizzare – spiega il commercialista Rosario Petralia a Partitaiva.it -. La scelta significativa riguarda la possibilità di aderire al regime forfettario oppure a quello del regime fiscale semplificato con assoggettamento diretto del reddito ad imposta Irpef. La prima opzione è quella che oggi naturalmente si predilige, per la presenza di un’imposta agevolata sostitutiva che però in questo caso potrebbe non risultare automaticamente vantaggiosa”.

Le due modalità prevedono infatti una tassazione differente. “Il prelievo fiscale, nel primo caso, è fissato in maniera forfettaria (in questo caso al 67%) sul fatturato incassato dall’imprenditore – prosegue Petralia -. Facciamo un esempio: per ogni 100 euro di fatturato incassato, il contribuente sa che sul 67% pagherà sicuramente l’imposta sostitutiva (pari al 5% per i primi cinque anni e successivamente al 15%). Nessun costo può essere riconosciuto per abbattere quella base di reddito imponibile”.

Il regime semplificato, invece, prevede pagamenti differenti in funzione dei guadagni ottenuti. “In questo caso, il reddito fiscale risulta dalla differenza tra il fatturato complessivo e i costi effettivamente pagati. Se dunque l’imprenditore ha sostenuto molti costi, il reddito fiscale potrebbe in effetti risultare inferiore a quello calcolato in regime forfettario – prosegue il commercialista -. L’aliquota Irpef imposta sull’imponibile in questo caso è a scaglioni in base al reddito: bisogna dunque valutare l’opportunità di rientrare in questo regime fiscale, in base a quanto si fattura”.

Per scegliere la migliore direzione, occorre calcolare bene l’investimento iniziale. “Se i costi per avviare l’attività sono elevati, allora è il regime fiscale semplificato quello migliore per recuperare l’investimento sostenuto”, conclude.

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Guadagnare con il noleggio di attrezzature per eventi full time: il caso di Top Event Roma

Top Event a Roma è l’esempio di come sia possibile costruire un business redditizio nel settore. Fondata da Santo Carotenuto, e gestita con la collaborazione della moglie Camelia Forcos, la società noleggia attrezzature per eventi e articoli per allestimenti, in funzione delle esigenze.

“In base al periodo, ci sono articoli più richiesti, come quelli a tema natalizio per eventi privati ed aziendali e per allestire punti vendita di attività commerciali – spiega l’excutive manager Camelia Forcos -. Essendo specializzati anche in catering e banqueting, riusciamo a lavorare in modo costante in tutti i periodi dell’anno”.

Un business full time, dunque, grazie anche alla collaborazione con decine di location e wedding planner: “Disponiamo a Roma di 2 magazzini, 3 furgoni, 6 dipendenti. A questo si aggiunge il lavoro quotidiano mio e di mio marito – prosegue -. Operiamo in Centro e Sud Italia e abbiamo una sede partner a Milano per la gestione del Nord Italia. La sfida giornaliera più grande? La logistica, che contempla la verifica attenta, tra un carico e l’altro, del fatto che nell’allestimento e nel ritiro finale non ci siano perdite o rotture di materiale”. 

L’investimento iniziale si Forcos e Carotenuto è stato consistente: 50.000 euro. “Abbiamo scelto di imporci da subito in un mercato che è piuttosto esigente, dunque non con pochi articoli o un basso budget a disposizione”, conclude l’executive manager.

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Guadagnare con il noleggio di attrezzature per eventi part time: il caso di Artessenza Catering

Ciò non vieta però, a chi già svolge un’attività principale – come quella ristorativa, ad esempio – di pensare al noleggio delle attrezzature (o tavoli, sedie, tovagliato) quale attività secondaria. Si può iniziare gradualmente e trasformare un investimento iniziale in un flusso di entrate concentrato nei weekend, con margini sostenibili e grande flessibilità operativa. 

Questo è il modello di business scelto da Artessenza Ristorazione a Castrolibero (Cs), che ha delegato l’organizzazione di piccoli eventi privati o aziendali e la gestione del noleggio delle attrezzature per il catering, al referente Giuseppe Castellano, docente di materie tecnico-professionali alberghiere. 

“La collaborazione con Artessenza è occasionale e legata all’organizzazione di piccoli eventi, sia a domicilio presso i privati che nei padiglioni della zona industriale della città – spiega il professore Castellano -. In questo caso, il noleggio riguarda articoli o attrezzature presenti nei magazzini di Artessenza, dai grandi tavoli per il buffet ai gazebo, dagli utensili specifici per preparare piatti elaborati (come nel caso del servizio di chef a domicilio) fino ad arrivare alla fornitura di tovagliato e posateria per party in giardino o rinfreschi in ville private”.

Si tratta di una rendita extra, di una soluzione per diversificare le entrate senza troppi stress. “Così possiamo contare su un introito senza dedicare tempo giornalmente al lavoro e mantenendo il focus sull’attività principale di ristorazione – conclude -. La proprietà può decidere, come accade a volte, di re-investire il piccolo guadagno, acquistando nuove attrezzature da proporre per il noleggio, arricchendo quindi il catalogo dei prodotti disponibili”.

Autore
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Natalia Piemontese

Giornalista

Giornalista pubblicista, sono laureata con Master in selezione e gestione delle Risorse Umane e specializzata in ricerca attiva del lavoro. Fondatrice dell'Academy di Mamma Che Brand, per l'empowerment femminile e la valorizzazione delle soft skills in particolare dopo la maternità, insegno le competenze digitali che servono per lavorare online.

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