Il ministero dell’Economia e delle Finanze torna con i BTP Valore, i titoli di Stato pensati per i risparmiatori retail. Dal 20 al 24 ottobre 2025 sarà possibile sottoscrivere la nuova emissione caratterizzata da cedole trimestrali e il consueto premio fedeltà per chi manterrà il titolo fino alla scadenza.
Come funziona il BTP Valore
Il nuovo BTP Valore avrà una durata di sette anni con scadenza nel 2032, cedole trimestrali secondo il meccanismo step-up – cioè crescenti nel tempo – e un premio fedeltà dello 0,8% lordo per chi lo terrà fino alla scadenza. Restano confermate la tassazione agevolata al 12,5% e l’esclusione parziale dal calcolo ISEE fino a 50.000 euro. L’acquisto sarà possibile tramite banca, posta o home banking, con un investimento minimo di 1.000 euro.
I rendimenti di BTP Valore ottobre
I rendimenti saranno comunicati, insieme al codice ISIN, venerdì 17 ottobre. Al momento è possibile formulare stime. “Guardando all’andamento dei BTP sul mercato secondario – spiega Maria Carrano, consulente finanziario indipendente e co-fondatrice di Affari Miei – possiamo stimare rendimenti netti medi attorno al 2,4-2,6% annuo, con punte fino al 2,7% negli ultimi anni di vita del titolo. È una remunerazione leggermente più alta rispetto ai titoli a breve scadenza, ma lontana dai livelli del 2023, quando i tassi erano più generosi”.

Carrano evidenzia però l’importanza di guardare al rendimento reale: “Se l’inflazione media restasse intorno al 2%, il guadagno effettivo sarebbe minimo – aggiunge -. Nominalmente il tasso potrebbe apparire interessante ma va ricordato che in uno scenario, non improbabile, di ripresa dei prezzi potrebbe non riuscire a tenere il passo sul piano reale”.
I punti di forza
Il BTP Valore è storicamente uno strumento molto apprezzato perché semplice da comprendere, con cedole regolari e una tassazione favorevole rispetto ad altri strumenti finanziari. Il premio fedeltà rappresenta un incentivo per chi intende mantenere l’investimento fino a scadenza, e la percezione di sicurezza legata all’emittente, lo Stato italiano, continua a essere un elemento decisivo per molti risparmiatori.
Le criticità da considerare
Questa volta la durata è più lunga del solito perché è di sette anni, un orizzonte temporale impegnativo, più simile a quello di un investimento azionario di lungo termine che non a un titolo obbligazionario “tranquillo”.
Inoltre, l’assenza di indicizzazione all’inflazione può essere una criticità da non sottovalutare perché il rendimento reale potrebbe essere eroso in caso di nuovi aumenti dei prezzi.
Trattandosi di un titolo di lunga durata, non va escluso che si possa andare incontro a una futura stagione di rialzo dei tassi: ciò significa che chi volesse vendere prima della scadenza si esporrebbe al rischio di subire perdite. Questo scenario, al momento, appare lontano, ma su sette anni non si può escludere.
A conviene BTP Valore ottobre
“Il BTP Valore può avere senso per chi desidera rafforzare la componente obbligazionaria governativa europea all’interno di un portafoglio già diversificato – afferma Maria Carrano – e per chi ha un orizzonte temporale lungo e non ha bisogno di liquidare il capitale in tempi brevi. Può essere, poi, una scelta coerente per investitori prudenti che cercano cedole regolari e una forma di risparmio programmato”.
Ma, aggiunge, non è uno strumento per tutti: “Non lo consiglierei a chi ha già un’elevata esposizione ai titoli di Stato italiani o a chi punta a ottenere un rendimento reale significativo nel tempo. Prima di acquistare, è importante capire come questo titolo si inserisce nella propria strategia complessiva: il rischio maggiore non è il BTP in sé, ma l’assenza di un piano”.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it