Ottobre è il mese dell’ISCRO 2025 (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa), un bonus dal valore fino a 800 euro dedicato ai lavoratori iscritti alla Gestione separata che esercitano il lavoro autonomo come professione abituale. Ecco quali sono i requisiti, come calcolare l’importo e come ottenere il credito.
Indice
ISCRO, cos’è
L’ISCRO è una misura inizialmente istituita in via sperimentale per il triennio 2021-2023, dalla legge di Bilancio 2021, e poi divenuta definitiva a partire dal 1° gennaio 2024, grazie alla legge di Bilancio 2024. Si tratta di un’indennità erogata per sei mesi, a partire dal giorno successivo alla data della domanda, che non può essere richiesta per il biennio successivo all’anno di inizio fruizione. La misura è utile per supportare coloro che, con partita IVA, subiscono cali di fatturato di almeno il 70%.
I requisiti
Per richiedere l’ISCRO 2025, il lavoratore autonomo iscritto alla Gestione separata deve:
- non essere titolare di trattamento pensionistico diretto;
- non essere assicurato presso altre forme previdenziali obbligatorie alla data di presentazione della domanda;
- non essere beneficiario di assegno di inclusione per l’intero periodo di fruizione della indennità ISCRO, pena la decadenza dalla prestazione;
- avere prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda (anno di riferimento), inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo relativo ai due anni precedenti all’anno di riferimento. Esempio: se la domanda è presentata nel 2024, il reddito da considerare è quello risultante dalla dichiarazione dei redditi del 2023 (anno di riferimento) che deve essere inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo degli anni 2021 e 2022 (due anni precedenti all’anno di riferimento);
- aver dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 12 mila euro, calcolato ogni anno sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente;
- essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
- essere titolare di partita IVA attiva da almeno tre anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso;
- autocertificare, in fase di presentazione della domanda, i redditi prodotti per ogni anno di interesse, se non già a disposizione dell’Istituto.
Decadenza e incompatibilitÃ
L’indennità ISCRO è incompatibile con pensioni dirette, indennità di disoccupazione, cariche elettive e/o politiche che prevedono compensi diversi dal solo gettone di presenza.
Il diritto decade per cessazione della partita IVA in corso dell’erogazione, per acquisizione di pensione diretta o assegno di inclusione, nonché per iscrizione ad altre forme previdenziali obbligatorie.
Bonus ISCRO 2025, da 250 a 800 euro al mese: come calcolarlo
Come riportato sul portale INPS, l’importo che spetta ai beneficiari è pari al 25%, su base semestrale, della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dal soggetto nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda. Esempio: se il reddito dichiarato per gli anni 2021 e 2022 è pari rispettivamente a 6mila euro e a 5mila euro, si deve:
- determinare la media del reddito (6.000 euro + 5.000 euro = 11.000 euro/2 = 5.500 euro);
- dividere il risultato per due (base semestrale 5.500 euro /2 = 2.750 euro);
- moltiplicare il risultato per il 25% (2.750 euro x 25% = 687,50 euro).
Al contempo, il bonus mensile non deve essere inferiore a 250 euro e non può superare gli 800 euro. La prestazione concorre alla formazione del reddito e non comporta accredito di contribuzione figurativa. I beneficiari sono tenuti a partecipare a percorsi di aggiornamento professionale.
Come richiedere il bonus ISCRO 2025
Per presentare domanda c’è tempo fino al 31 ottobre 2025. I richiedenti dovranno presentare istanza online accedendo al portale INPS, oppure:
- al contact center al numero 803 164 da rete fissa (gratuito) oppure 06 164 164 da rete mobile (a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori);
- rivolgendosi agli enti di patronato e intermediari dell’istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it