Iveco, azienda leader nella produzione di camion e veicoli commerciali, è in vendita. Almeno secondo alcune indiscrezioni dell’agenzia Reuters. Nessun commento ancora da Exor, la holding della famiglia Agnelli- che controlla il gruppo. Ma i sindacati chiedono di incontrare il governo e il titolo vola in Piazza Affari alla notizia di una presunta trattativa con l’indiana Tata Motors.
Iveco in vendita: le offerte di Tata Motors e della cinese Faw
Iveco, che ha sede legale ad Amsterdam e sede operativa a Torino, potrebbe essere acquisita dallo storico partner di Fiat. Con una capitalizzazione di mercato di circa 4,2 miliardi di euro e un fatturato di 15 miliardi annui, rappresenta il minore tra i più grandi produttori di veicoli industriali in Europa. Dalla trattativa resterebbe fuori però Iveco Defence, nel settore della difesa, già in dirittura di scissione e per cui Leonardo, Theinmetall, Knds, Csg e Bae Systems hanno presentato delle offerte non vincolanti. L’offerta di Leonardo ammonterebbe a 1,6 miliardi di euro, ma sul dossier peserebbe il golden power.
Già nel 2021 Iveco aveva rischiato di cambiare bandiera, con la cinese Faw, per poi vedere fallire le trattative ed essere scorporata da Cnh Industrial. Attualmente il primo azionista resta Exor, con una quota del 27%, seguita da azionisti minori come Arcadian Asset Management e Norges Vabk.
L’allarme dei sindacati: 14 mila posti di lavoro a rischio in Italia
Iveco conta circa 35 mila dipendenti nel mondo, distribuiti tra centri di ricerca e siti produttivi, di cui 14 mila in Italia. Per questo i sindacati chiedono che il governo intervenga. Le principali sigle dei metalmeccanici – Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, Fismic Confsal, UglM e AqcfR – hanno scritto al Mimit invocando un tavolo urgente, preoccupati per la stabilità occupazionale dei lavoratori.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it