Reddito energetico, l’elenco beneficiari è online, un anno per finire i lavori: come funziona

Per il fondo sono stati stanziati 103.166.77 euro divisi tra le diverse Regioni.

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È online l’elenco dei beneficiari per il Reddito energetico nazionale (REN) del 2025. Chi ha fatto richiesta ai contributi può consultare la lettera di esito della valutazione sul sito del GSE, il Gestore dei Servizi Energetici.

Reddito energetico: le scadenze dei beneficiari e i fondi a disposizione

Gli utenti finali avranno un anno di tempo per terminare i lavori e garantire l’entrata in esercizio dell’impianto fotovoltaico. I 12 mesi scattano a partire dalla comunicazione che stabilisce l’accettazione della richiesta di accesso al bonus. Secondo quanto dichiarato dal GES, sono state oltre 12.400 le richieste per il Reddito energetico. Per il contributo sono stati stanziati 103.166.77 euro che sono stati divisi in due blocchi:

  • 82.290.544 euro per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia;
  • 20.875.523 euro per le restanti regioni.

Chi può accedere al servizio

Incentivi non solo per le imprese, con il bonus agrivoltaico, ma anche per i cittadini. Per ottenere l’accesso al reddito bisogna presentare domanda al GSE ed essere intestatari del contratto di fornitura di energia elettrica. Il REN è riservato a quei nuclei familiari con un ISEE inferiore a 15.000 euro, oppure inferiore a 30.000 in caso di nuclei familiari con almeno quattro figli a carico. Bisogna, inoltre, dimostrare la titolarità di un valido diritto reale sulle aree e gli spazi dove verrà realizzato l’impianto fotovoltaico per cui si richiede l’agevolazione.

Come funziona il Reddito energetico nazionale

Il Reddito energetico nazionale non copre tutte le spese, ma prevede una parte fissa, pari a 2.000 euro e una variabile, pari a 1.500 euro per ogni Kilowatt di potenza installata. Prevede inoltre una potenza degli impianti non inferiore ai 2 KW e non superiore ai 6 KW. Le quote di energia in eccesso non consumate dal cittadino verranno rese disponibili per 20 anni al GSE che andrà così a finanziare il “Fondo nazionale reddito energetico”.

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