Produzione industriale in calo: -0,7% a maggio, le cause dell’inversione di rotta

Scende la produzione industriale italiana a maggio, dopo una ripresa ad aprile 2025. L'automotive è uno dei settori maggiormente in crisi.

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produzione industriale maggio 2025

Dopo un risultato positivo nel mese di aprile 2025, che ha visto un recupero dopo mesi di discesa, la produzione industriale italiana torna a scendere, con uno -0,7% nel mese di maggio. A confermare questo andamento è l’ultimo report Istat, che evidenzia come l’unico settore che ha registrato una crescita a livello mensile sia quello dell’energia.

Alcuni comparti registrano un particolare calo nella produzione, in primis l’automotive, che vede Stellantis al centro di una crisi nera, ma anche i prodotti farmaceutici e il comparto della chimica.

Scende la produzione industriale a maggio 2025

La discesa della produzione industriale nel mese di maggio è in linea con l’andamento dello scorso anno e quello dei primi mesi del 2025. Solamente aprile ha visto una lieve ripresa, trainato dall’industria del legno, della carta e della stampa. Ancora non sono conosciuti i dati più recenti, quelli di giugno, ma maggio si presenta nuovamente in discesa rispetto al mese precedente.

Se invece si considera il trimestre che va da marzo a maggio 2025, mediamente si registra un aumento della produzione rispetto al trimestre precedente, dello 0,6%. Un andamento migliorativo lieve che comunque mette in luce le difficoltà di ripresa dell’industria italiana.

Ma quali sono i settori che tendenzialmente vanno meglio? Per maggio si riscontra un miglioramento nel comparto energia, del +5,3%, mentre la produzione di beni strumentali scende, segnando un -0,2%. In discesa anche la produzione di beni di consumo, con un -1,8% e i beni intermedi (-2,7%). Incertezze economiche, dinamiche geopolitiche e il calo della domanda in alcuni settori portano a questa discesa.

Sui beni di consumo va comunque considerato che Confcommercio ha individuato una crescita positiva della spesa nel 2025 rispetto al 2024. Questo potrebbe influenzare la produzione nei prossimi mesi.

Il crollo dell’automotive e il caso Stellantis

La produzione di mezzi di trasporto è uno dei comparti più in crisi in Italia e gli ultimi dati Istat confermano un -5,6% per questo settore. Una discesa che riguarda soprattutto le aziende produttrici storiche italiane, come Stellantis, ex Fiat. Solamente per questa azienda nei primi mesi del 2026 si è registrato un calo della produzione del 27%, un numero altissimo per una delle aziende italiane più note nel mondo.

Un crollo provocato da numerosi fattori, in primis l’andamento globale di questo mercato, ma anche per l’adozione di regole stringenti dal punto di vista ambientale poste dall’Europa. Normative che incentivano la produzione di mezzi elettrici ma per cui la domanda ancora non è sufficiente.

La transizione ecologica è difficoltosa da realizzare per questo comparto, che chiede sostegni sia a livello europeo che nazionale. A questo si aggiunge la discesa degli acquisti di veicoli in questo particolare periodo storico, segnato da un’economia instabile e da un’inflazione stabile.

Si aggiungono poi i dazi di Trump, che necessitano di interventi strategici da parte delle aziende dell’automotive, a partire dalle sedi di produzione. Questo settore non è l’unico coinvolto dal calo della produzione di maggio, ma è storicamente centrale per l’Italia e le conseguenze vanno a coinvolgere anche i lavoratori.

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