Perché la Banca Popolare di Sondrio è stata richiamata dalla BCE? L’ispezione e le criticità

Dopo una lunga ispezione di quasi sei mesi, la Banca Centrale Europea ha richiamato la Popolare di Sondrio rilevando problematiche e criticità. Necessaria una revisione della governance e dei vertici.

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  • La BCE bacchetta la Banca Popolare di Sondrio: dopo un’attenta analisi, sono state evidenziate criticità e problematiche legate alla governance e alla dirigenza.
  • La banca valtellinese dovrà quindi adottare delle misure di vigilanza per migliorare il governo societario, ma anche la struttura e il funzionamento della dirigenza.
  • La Popolare di Sondrio ha rassicurato correntisti, investitori e osservatori che non c’è alcun rischio imminente, in quanto l’eventuale riclassificazione della BCE non avrebbe impatti rilevanti sul bilancio rispetto a quanto già contabilizzato.

La Banca Centrale Europea ha effettuato una lunga ispezione tra il 17 ottobre 2022 e il 17 marzo 2023, analizzando in particolare il rischio di credito della Banca Popolare di Sondrio ed evidenziando delle criticità sulla governance. Il controllo ha posto particolare attenzione ai segmenti corporate & large e SME, per una criticità lorda iniziale pari a 15,5 miliardi di euro.

Al termine dell’ispezione la BCE ha inviato alla Popolare di Sondrio un report dettagliato dei risultati, grazie al quale ha richiesto il rispetto di alcuni requisiti e ha formulato delle raccomandazioni relative alla struttura organizzativa e alla governance.

La BCE bacchetta la Banca Popolare di Sondrio: i motivi

Che cosa sta succedendo tra la BCE e la Banca Popolare di Sondrio? Dopo un’ispezione di circa sei mesi, la Banca Centrale Europea ha rilevato alcune gravi e significative carenze nella banca valtellinese, che minerebbero il sistema di gestione del rischio di credito.

Nel report conclusivo della Eurotower, inviato alla Popolare il 7 marzo scorso (alla vigilia dell’assemblea per il rinnovo del consiglio di amministrazione e nel pieno della Ops lanciata da Bper) sono stati sottolineati diversi punti critici sui quali la Popolare di Sondrio dovrà intervenire.

In particolare, occorre migliorare l’efficacia del consiglio di amministrazione, potenziare la dirigenza e rafforzare le funzioni di gestione dei rischi e di revisione interna.

Durante le ispezioni, infatti, è stata esaminata anche l’attuale composizione della squadra dirigenziale, che non è stata in grado di garantire un quadro di controlli interno completo, affidabile ed efficace per monitorare e valutare i rischi di credito.

I 33 soggetti a debito

Oltre alle criticità nelle posizioni dirigenziali, la Banca Popolare di Sondrio vanta dei crediti nei confronti di società e privati sui quali la BCE ha espresso profondi dubbi.

La questione dei 33 debitori (tra società e privati) non spaventa la banca valtellinese, convinta di riuscire a riscuotere il denaro prestato. Secondo la BCE, questo epilogo non è affatto scontato, considerando il rifiuto di riclassificarli come inadempienti.

A tal fine, da Francoforte hanno invitato la Popolare a valutare l’ipotesi di non riscossione di tali crediti: da qui deriva la riclassificazione a “inadempienza probabile” del credito.

Le misure di vigilanza e le richieste della BCE

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Queste importanti carenze evidenziate nel report hanno giustificato l’imposizione da parte della BCE di misure di vigilanza che prenderebbero in causa anche il top management del gruppo. L’Eurotower ha chiesto alla Popolare di Sondrio di rivedere una serie di aspetti interni che comprendono:

  • potenziamento della struttura e del funzionamento del livello dirigenziale, inclusa la funzione dell’amministratore delegato;
  • introduzione della figura di advisor esterno che indicherà come evitare la concentrazione di responsabilità e poteri nelle mani pochi dirigenti;
  • definire con chiarezza le responsabilità tra le principali funzioni dirigenziali, cercando di assicurare un’adeguata separazione;
  • migliorare la sorveglianza dei processi di decisione.

I problemi rilevati dalla Bce, quindi, riguarderebbero il management e la governance della Popolare, che ha avuto 15 giorni a disposizione (dall’inivio del report) per replicare.

La replica della Popolare di Sondrio

Nella giornata di domenica 12 maggio la banca valtellinese ha diffuso una nota1 in risposta al report della BCE che evidenziava criticità e problematiche interne all’istituto. La Popolare ha voluto sottolineare che l’ispezione è stata condotta nel biennio 2022-2023 e che le risultanze sono state inserite nei bilancio 2023 e 2024, nonché nel resoconto intermedio del 31 marzo 2025.

La banca spiega poi che i controlli si sono concentrati sul rischio di credito e di controparte nei segmenti Corporate & Large e PMI per un valore complessivo lordo pari a 15,5 miliardi di euro. I risultati di tale ispezione hanno richiesto la riclassificazione prudenziale di 27 posizioni creditorie, per un controvalore lordo di 158 milioni di euro (113 milioni al netto).

Ma, grazie a un rafforzamento del credito avvenuto nel 2023, l’eventuale riclassificazione non impatterebbe sul bilancio. Inoltre, nonostante questo, la banca manterrebbe un indicatore di qualità piuttosto stabile (passerebbe dall’1,04% all’1,36%).

Come sta davvero la Banca Popolare di Sondrio

Per tranquillizzare gli investitori, i risparmiatori e gli osservatori, la Popolare di Sondrio ha specificato nella nota di aver già messo in atto interventi correttivi in linea con le indicazioni fornite dalla BCE. La banca valtellinese ha anche confermato l’impegno di adottare le misure entro i termini fissati dalla BCE per poter valutarne successivamente l’efficacia.

Non esiste quindi nessuna emergenza o rischio riguardo la Banca Popolare di Sondrio, ma semplicemente una richiesta di rafforzamento della governance per poter affrontare eventuali problemi futuri.

L’offerta di Bper e il risiko bancario

Il report della BCE sulla Popolare di Sondrio arriva a pochi giorni di distanza dalle dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato di Bper, l’istituto che ha lanciato una Ops sulla banca valtellinese da 4,3 miliardi di euro. L’ennesima, possiamo dire, dopo quella di Mediobanca su Banca Generali e di Unicredit su BPM.

L’operazione di Bper è volta ad acquisire una partecipazione pari o superiore al 50% del capitale sociale che consentirà di esercitare il controllo sulla Popolare di Sondrio.

Bper spera di ottenere l’autorizzazione dell’Autorità di Vigilanza entro maggio o giugno, in modo da arrivare all’approvazione del documento di offerta da parte della Consob sempre entro il mese di giungo. A quel punto, entro luglio scatterebbe il periodo di adesione all’offerta, mentre ad agosto scatterebbe la rilevazione delle azioni restanti da parte dei soci che non le hanno consegnate in un primo momento.

L’operazione potrebbe concludersi con la fusione tra Bper e Popolare di Sondrio entro la fine del 2025.

  1. Comunicato stampa Banca Popolare di Sondrio, istituzionale.popso.it ↩︎

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Laura Pellegrini

Giornalista e content editor

Dopo la Laurea in Comunicazione e Società, ho iniziato la carriera da freelance collaborando con diverse realtà editoriali. Ho scritto alcuni e-book sui bonus e ad oggi mi occupo della redazione di articoli di economia, risparmio e lavoro.

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