Bandi per startup a dicembre 2025, copertura fino al 100% degli investimenti: le opportunità

Le misure disponibili si rivolgono a chi ha un'idea di business già validata. Niente click day, le procedure sono valutative.

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Nuovi bandi per startup a dicembre chiudono le opportunità del 2025 per chi vuole fare innovazione: in Puglia è in arrivo una versione speciale di TecnoNidi dedicata alla provincia di Taranto e finanziata dal Just Transition Fund, mentre in Emilia-Romagna è già operativo il bando per il sostegno allo sviluppo delle startup innovative – edizione 2025 del PR FESR 2021-2027. Due misure diverse per impostazione e taglia di investimento, ma con l’unico filo conduttore di supportare startup e piccole imprese tecnologiche che puntano su innovazione, digitale e transizione verde.

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TecnoNidi JTF a Taranto, fino a 500 mila euro per startup innovative

Sul BURP n. 90 del 10 novembre 2025 è stata pubblicata la scheda di preinformazione del nuovo TecnoNidi Just Transition Fund Taranto, misura finanziata dal programma nazionale Just Transition Fund Italia 2021–2027 – Piano territoriale di Taranto, con una dotazione di 20 milioni di euro e gestione affidata a Puglia Sviluppo.

L’avviso vero e proprio deve ancora essere pubblicato, ma si conoscono già le regole principali.Si rivolge a piccole imprese innovative e startup localizzate nella provincia di Taranto, con piani di investimento tecnologici riconducibili alle aree di innovazione della Strategia Smart Puglia 2030 (bio- e nanotecnologie, salute, sistemi energetici e ambientali sostenibili, aerospazio, ecc.).

Come funziona il finanziamento

I programmi di spesa devono essere compresi tra 50.000 e 400.000 euro per le startup innovative da completare entro 18 mesi, mentre salgono a 50.000–500.000 euro e 24 mesi per i progetti nei settori strategici e per le “compagini femminili” (imprese totalmente partecipate da donne).

I costi di investimento sono finanziati al 100%, suddivisi in 40% sovvenzione a fondo perduto, 40% prestito rimborsabile e 20% “sovvenzione soggetta a condizione”, cioè un prestito che può trasformarsi in ulteriore fondo perduto al verificarsi di determinate condizioni, oltre a un contributo fino al 90% per le spese di funzionamento del primo anno (personale, affitti, utenze, consulenze di innovazione, ecc.). La domanda si presenterà tramite piattaforma telematica dedicata; la scheda di preinformazione non chiarisce ancora se la procedura sarà a sportello o valutativa a graduatoria.

Il punto di forza di questa misura è la copertura al 100% degli investimenti, con una quota importante a fondo perduto e un meccanismo ibrido che, se le condizioni saranno favorevoli, può trasformare anche parte del prestito in contributo. È una struttura che, se ben gestita, può alleggerire in modo deciso il rischio finanziario delle nuove imprese innovative in un’area fragile come Taranto. La presenza di tre componenti diverse (contributo, prestito, sovvenzione condizionata) richiederà un’analisi accurata del piano finanziario e della capacità dell’impresa di mantenere nel tempo i requisiti richiesti.

A chi serve davvero

La misura potrebbe essere ideale per aspiranti imprenditori, giovani, donne e team tech che stanno progettando una startup ad alto contenuto tecnologico con base a Taranto e che, senza una copertura quasi totale, difficilmente potrebbero sostenere investimenti di simile portata. Allo stesso tempo, è meno adatta a partite IVA individuali o micro attività a basso contenuto innovativo.

Per massimizzare le chance di successo, oltre alla localizzazione, è bene progettare il mix di fondo perduto, prestito e sovvenzione condizionata in un piano cassa realistico. E poi, magari, inserirsi nell’ecosistema degli incubatori, acceleratori, università e centri di ricerca del territorio.

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Bando Startup Innovative 2025 in Emilia-Romagna: come funziona

    Il bando per il sostegno allo sviluppo delle startup innovative – Edizione 2025 della Regione Emilia-Romagna è stato approvato nell’ambito del PR FESR 2021-2027, Azione 1.1.5 Sostegno alle startup innovative e mette a disposizione 5 milioni di euro, suddivisi tra startup iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese da non più di 3 anni (3 milioni) e da oltre 3 anni (2 milioni), con due graduatorie distinte e possibilità di spostare risorse da una all’altra se restano fondi inutilizzati.

    Il contributo

    Il contributo è a fondo perduto fino al 60% della spesa ammissibile, con massimali che variano in base al regime di aiuto scelto: in de minimis fino a 150.000 euro per startup fino a 3 anni e 300.000 euro oltre i 3 anni; in regime di esenzione (art. 22 Reg. UE 651/2014) fino a 150.000 euro per startup fino a 3 anni e fino a 500.000 euro per quelle oltre i 3 e fino a 5 anni.

    I piani di investimento devono avere un importo non inferiore a 120.000 euro e saranno ammessi solo i progetti che raggiungono un punteggio minimo di 65, con soglie minime per le diverse voci di valutazione (innovazione, qualità economico-finanziaria, sostenibilità, impatto climatico).

    Le spese ammissibili

    Le spese ammissibili coprono impianti, macchinari e attrezzature, licenze software e brevetti, affitto/noleggio di laboratori scientifici, spese per prototipi, servizi specialistici, fino a costi di personale e altri oneri legati allo sviluppo del prodotto e del modello di business.

    La procedura è valutativa e le domande si presentano esclusivamente tramite l’applicativo SFINGE 2020, dalle ore 13 del 27 novembre 2025 alle ore 13 del 30 gennaio 2026, allegando obbligatoriamente un video pitch di massimo 3 minuti e una relazione DNSH iniziale. Sono inoltre previste premialità che possono aumentare la percentuale di contributo di 10 punti percentuali in caso di nuova assunzione a tempo indeterminato e di 5 punti percentuali in presenza di impresa femminile/giovanile o localizzazione in montagna, aree interne o aree 107.3.c. A seguito della valutazione, sarà pubblicata la graduatoria.

    Pro e contro

    Il punto di forza di questa misura risiede nella combinazione tra intensità di aiuto (60% + premialità) e dimensione dei progetti, che permette a una startup innovativa di finanziare investimenti importanti su prodotto, tecnologia, organizzazione e sviluppo commerciale, con un forte orientamento verso AI, deep tech e progetti ad alto impatto sociale e climatico, come emerge dagli obiettivi di bando e dalla centralità dell’Agenda 2030.

    Il suo limite risiede nella soglia minima di investimento, procedura competitiva con punteggi di sbarramento, adempimenti non banali (DNSH, video pitch, documentazione antimafia, iscrizione a EmiliaRomagnaStartUp, eventuale relazione di supporto di un soggetto accompagnatore). La misura è adatta a startup già strutturate, con un’idea di business validata e la capacità di sviluppare un progetto su scala nazionale o internazionale. L’opportunità è quindi ideale per società di capitali innovative (spesso già costituite in forma di srl), meno per partite IVA appena nate o idee ancora in fase embrionale.

     

    Autore
    Foto dell'autore

    Giovanni Emmi

    Dottore Commercialista

    Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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