Il Consiglio europeo ha approvato in via definitiva la revisione del PNRR, con la quale vengono sbloccati per l’Italia 13,5 miliardi di euro. Lo ha annunciato il governo, spiegando anche come i fondi verranno utilizzati.
Secondo il ministro Tommaso Foti, saranno rimodulate alcune misure già in vigore e approvate di nuove. Si tratta di interventi di sostegno per imprese, infrastrutture, studio e ricerca.
I fondi PNRR per le imprese approvati
Con l’operazione di revisione del PNRR, che mobilita una parte dei 194,4 miliardi complessivi spettanti all’Italia, l’Italia prevede di introdurre nuovi strumenti per sostenere le aziende che vogliono investire in produzione innovazione tecnologica. Un’attenzione particolare sarà data al supporto delle filiere industriali, inclusa quella della filiera agroalimentare.
L’agricoltura e l’intera catena produttiva saranno rafforzate con azioni che si concentreranno sulla resilienza ai cambiamenti climatici, sull’innovazione e sulla sostenibilità . Saranno potenziate anche le infrastrutture necessarie per la logistica e la trasformazione dei prodotti agricoli, come le opere per la gestione delle risorse idriche. In quest’ottica, ci sarà spazio anche per la promozione di iniziative per il riciclo, il recupero e la riduzione degli sprechi, in linea con gli obiettivi di transizione verde.
Il piano prevede poi investimenti per sviluppare la rete a banda ultra-larga e potenziare tutte le infrastrutture di telecomunicazione, con l’intento di estendere la copertura digitale anche nelle aree produttive e nei territori che oggi risultano ancora carenti.
Infine, il PNRR include misure attive per il mercato del lavoro, in particolare per facilitare l’inclusione lavorativa di chi è fuori dal mercato. Per questo sono previsti incentivi per la formazione professionale e la riqualificazione delle competenze, andando incontro a quelle che sono le nuove esigenze delle imprese.
Arrivano anche nuovi strumenti finanziari e aiuti per lo studio
La revisione del Piano non si limita a ridistribuire le risorse, ma introduce elementi strutturali, come InvestEU, che finanzia gli investimenti delle imprese su innovazione, energia, transizione digitale e infrastrutture. Il programma punta ad attrarre capitali privati, utilizzando la garanzia pubblica come leva. In questo moto, lo Stato impiega una porzione dei fondi per offrire garanzie, rendendo meno rischioso per le banche, i fondi di investimento e le imprese private finanziare progetti strategici.
Infine, la revisione si concentra anche su istruzione e ricerca. Verranno infatti realizzati interventi per il diritto allo studio, con investimenti mirati ad ampliare le strutture educative e a migliorare i servizi offerti agli studenti. E sarà attuata una nuova riforma della ricerca universitaria, per superare la logica attuale basata su bandi frammentati, introducendo una pianificazione triennale stabile dei finanziamenti che garantirà maggiore prevedibilità e stabilità agli investimenti nel settore della ricerca.










Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it