- Dopo l’approvazione della riforma dei concorsi pubblici sono stati modificati i requisiti e le competenze necessarie per lavorare nella PA.
- Oltre alla soddisfazione dei requisiti generali come il possesso della cittadinanza italiana o del permesso di soggiorno, la maggiore età e il godimento dei diritti civili e politici, ci sono anche dei requisiti specifici da soddisfare che variano in relazione al profilo professionale.
- Sono state fissate delle cause di esclusione dalla partecipazione ai concorsi pubblici di accesso alla PA per candidati che rientrano in determinate situazioni.
Nonostante il posto fisso abbia perso la sua attrattività nel tempo in favore di un impiego più flessibile, soprattutto per le nuove generazioni, sono ancora moltissime le opportunità attive per lavorare nella Pubblica Amministrazione.
Solitamente l’accesso avviene tramite la partecipazione a concorsi pubblici ai quali possono iscriversi i candidati in possesso di requisiti specifici e competenze settoriali variabili in base al proprio profilo professionale.
Con la nuova riforma dei concorsi pubblici sono cambiate le regole e le modalità per l’accesso alle selezioni del personale impiegato negli uffici pubblici. Quali sono i requisiti più richiesti per lavorare nella PA?
Indice
Quali sono i requisiti più richiesti per lavorare nella PA
Dall’inizio del 2024 ad oggi, le opportunità e le offerte attive per lavorare nella Pubblica Amministrazione (PA) sono aumentate grazie all’apertura di oltre 406 mila nuove posizioni, ma sono cambiati anche i requisiti richiesti e le competenze necessarie per partecipare ai concorsi pubblici. I numeri sono stati presentati al Forum Pa 2025, l’evento annuale organizzato da Fpa, società del Gruppo Digital360.
Con la riforma dei concorsi pubblici (DPR n.82 del 16 giugno 20231 che ha modificato il DPR n.487 del 9 maggio 19942) sono stati fissati una serie di requisiti generali che i candidati devono possedere e altrettanti requisiti specifici (relativi al profilo professionale) da soddisfare per poter entrare negli uffici pubblici.
I requisiti generali per lavorare nella PA
I requisiti generali che i candidati devono possedere per partecipare ai concorsi pubblici e quindi lavorare nella PA oggi sono:
- essere in possesso della cittadinanza italiana;
- in assenza della cittadinanza italiana (per i ruoli ove non sia espressamente necessaria) è richiesta la cittadinanza di uno degli Stati membri dell’Unione europea o del permesso di soggiorno permanente, oppure la titolarità dello status di rifugiato;
- aver compiuto almeno 18 anni;
- godere dei diritti civili e politici;
- possedere l’idoneità fisica allo specifico impiego;
- possedere il titolo di studio richiesto dal bando per l’accesso a quella posizione.
Il candidato deve possedere e soddisfare tutti i requisiti generali appena elencati sia alla scadenza dei termini per la presentazione della domanda sia all’atto di sottoscrizione del contratto di lavoro (eventuale).
I requisiti specifici
Tra i requisiti specifici che possono essere richiesti per lavorare nella PA ci sono, in particolare, delle conoscenze e competenze settoriali relative alla posizione professionale per cui si concorre.
All’interno del bando, quindi, oltre ai requisiti generali, potrebbero essere richiesti anche:
- il possesso di un titolo di studio particolare o settoriale, specifico per il profilo in oggetto;
- eventuale esperienza pregressa maturata nel ruolo per cui si concorre;
- la patente di guida;
- l’iscrizione a un Albo professionale.
Le competenze più richieste per lavorare nella PA

Oltre ai requisiti generali e specifici, all’interno dei bandi di concorso vengono specificate anche le conoscenze e competenze che i candidati devono possedere per accedere alla selezione del personale da inserire negli uffici della PA.
Solitamente la conoscenza della lingua inglese a livello intermedio (B1) e le competenze informatiche di base sono condizioni essenziali per tutte le tipologie di concorsi e per qualsiasi profilo professionale. Per determinate posizioni invece, potrebbero essere richieste anche conoscenze di lingue straniere diverse dall’inglese.
Per la preparazione ai concorsi pubblici, inoltre, viene generalmente richiesto lo studio e la conoscenza delle normative che regolano il settore pubblico: in particolare, la legge 241/1990, il Codice della Trasparenza e il decreto legislativo 165/2001, che disciplina l’ordinamento del lavoro alle dipendenze della PA.
Infine, non possono mancare le competenze trasversali che permettono al candidato di lavorare in team e di comunicare in maniera efficace: problem solving, teamwork, flessibilità, leadership, ecc.
Chi non può lavorare nella PA: cause di esclusione
La normativa di accesso agli uffici pubblici prevede anche una serie di cause di esclusione che possono impedire a determinati candidati di partecipare al concorso pubblico e quindi interdire la selezione. Non possono iscriversi o partecipare ai concorsi i candidati che siano stati:
- esclusi dall’elettorato politico attivo;
- destituiti o dispensati dall’impiego presso una PA per rendimento insufficiente;
- licenziati dall’impiego presso la PA per motivi disciplinari;
- dichiarati decaduti per aver conseguito la nomina o l’assunzione tramite la produzione di documenti falsi o viziati;
- condannati penalmente con sentenza passata in giudicato per reati che costituiscono un impedimento all’assunzione presso la PA.
Nuove assunzioni nella PA 2025
Negli ultimi 15 mesi sulla piattaforma inPA sono state pubblicate procedure per il reclutamento di oltre 406 mila unità di personale, 380 mila delle quali verranno espletate tramite concorsi pubblici. Le ricerche attualmente attive riguardano moltissimi profili e posizioni all’interno dei ministeri, degli enti pubblici, ma anche presso uffici regionali e comunali.
Si contano oltre 130 mila posti nell’amministrazione e contabilità, più di 8 mila posizioni per profili digitali, oltre 17 mila per tecnici, e almeno 137 mila figure educative e formative.
Questi dati sono frutto della prima delle due indagini digitali previste dal progetto COINS – COhesion INnovation Stories, cofinanziato dall’Unione Europea e realizzato da Digital360 GOV insieme a FPA e Nextwork360.
Secondo la ricerca, la maggior parte dei lavoratori della PA consiglierebbe a un familiare o a un amico questa carriera, in quanto soddisfacente dal punto divista professionale ma anche per fattori quali stabilità e sicurezza.
Dipendenti pubblici soddisfatti e motivati
La ricerca evidenzia anche come sette lavoratori su dieci percepiscano il proprio ruolo come indispensabile per la crescita della società e per fornire un contributo concreto per fare la differenza. Sempre sette su dieci si ritengono soddisfatti della propria posizione all’interno dell’organizzazione.
Molti lavoratori degli uffici pubblici riconoscono i progressi effettuati negli ultimi anni, in particolare sul tema della comunicazione pubblica e della digitalizzazione dei servizi: per il 79% degli intervistati l’intelligenza artificiale nella PA darà una svolta alla produttività.
- Decreto del Presidente della Repubblica 16 giugno 2023, n.82, Gazzetta Ufficiale, gazzettaufficiale.it ↩︎
- Testo aggiornato del decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n.487, Gazzetta Ufficiale, gazzettaufficiale.it ↩︎
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor