Polizza catastrofale per le medie imprese, scatta l’obbligo: cosa cambia dal 1° ottobre

Tutto sui costi e i rischi per le imprese inadempienti

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A partire dal 1°ottobre scatta l’obbligo per tutte le aziende tra 50 e 250 dipendenti (tranne quelle agricole), di sottoscrivere una polizza “Cat Nat” o polizza catastrofale per tutelarsi dalle catastrofi naturali, sempre più frequenti. L’obbligo è stato introdotto dalla legge di Bilancio 2024 e disciplinato con il decreto attuativo del 30 gennaio, del ministro dell’Economia e delle Finanze e del ministro delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). 

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Obbligo polizza catastrofale: cosa prevede

Tutte le aziende iscritte nel registro imprese, a esclusione di quelle agricole, dovranno possedere un contratto di assicurazione per coprire i beni aziendali come fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature, terreni contro determinati rischi catastrofali: sisma; frana; alluvione, inondazione, esondazione. Non sono considerati “alluvione- inondazione- esondazione”, e quindi sono esclusi dalla polizza obbligatoria: la mareggiata; la marea; il maremoto; la penetrazione di acqua marina; la variazione della falda freatica; l’umidità; lo stillicidio; il trasudamento e l’infiltrazione. Di seguito ecco le scadenze specifiche in funzione della dimensione delle imprese.

  1. Grandi imprese (oltre 250 dipendenti): obbligo di sottoscrizione della polizza catastrofale entro il 31 marzo 2025, con un periodo transitorio di 90 giorni (fino al 30 giugno) per consentire alle aziende prive di contratto di adeguarsi all’obbligo, mantenendo comunque l’accesso a eventuali incentivi o contributi.
  2. Medie imprese (50-250 dipendenti): termine fissato al 30 settembre 2025.
  3. Piccole e microimprese: obbligo posticipato al 31 dicembre 2025.

L’Ania, cioè l’associazione nazionale delle compagnie assicurative, ha pubblicato poi una serie di FAQ ufficiali per aiutare le imprese a comprendere chi deve effettivamente sottoscrivere la polizza e quali beni vanno assicurati. Le imprese dovranno assicurare i beni strumentali d’impresa:

  • fabbricati;
  • impianti, attrezzature e macchinari;
  • terreni (entro i massimali previsti).

Sono invece esclusi dalla copertura obbligatoria, salvo accordi contrattuali, le merci, i prodotti finiti e le scorte. 

Cosa succede se non si stipula la polizza catastrofale?

L’assenza di polizza non comporta nessuna multa: le imprese che non si adegueranno saranno escluse dalle forme di agevolazioni previste dall’articolo 12 del decreto incentivi (chi non rispetterà l’obbligo sarà escluso da contributi, sovvenzioni e agevolazioni, comprese quelle legate a eventi calamitosi). Inoltre, si rischia di avere ripercussioni sulla concessione dei prestiti. Tutti gli eventi entro le 72 ore fanno parte di un unico sinistro e per i terremoti occorre la dichiarazione di stato di calamità. 

Il costo e il premio assicurativo

Il costo della polizza catastrofale non è fisso e varierà in base al rischio: verranno valutati la pericolosità del territorio, le caratteristiche strutturali dei beni assicurati e le misure di prevenzione adottate nella costruzione. Per calcolarlo, si useranno dati storici, mappe di rischio e modelli predittivi che valutano come evolvono nel tempo la probabilità di eventi catastrofici e la vulnerabilità dei beni. I premi assicurativi poi verranno aggiornati periodicamente. Le polizze possono prevedere uno “scoperto o franchigia” con un tetto massimo del 15% del danno e limiti di indennizzo variabili a seconda della somma assicurata: 

  • per la fascia da 1 milione a 30 milioni di euro, è garantito un indennizzo minimo pari al 70% della somma assicurata; 
  • per coperture oltre i 30 milioni di euro, o per le grandi imprese, il valore dei massimali o il limite di indennizzo è lasciato alla negoziazione delle parti. 

Ma quanto spenderanno le microimprese per la copertura assicurativa? Nei mesi scorsi, Facile.it aveva programmato alcune simulazioni prendendo in esame tre diverse attività commerciali, ristorante, autofficina e hotel, in altrettante città campione: Milano, Roma e Palermo. Ad esempio nel caso del ristorante è stato considerato un immobile da 300.000 euro contenente attrezzatura di valore pari a 100.000 euro: con queste caratteristiche, il premio annuale per sottoscrivere un’assicurazione “Cat Nat” a Milano è pari a 343,50 euro, valore che diventa 401 euro a Roma e 469 euro a Palermo.

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PMI sotto pressione

L’introduzione dell’obbligo assicurativo contro i rischi catastrofali risponde a una vulnerabilità strutturale del sistema produttivo italiano, storicamente esposto a eventi climatici e geologici estremi. Naturalmente a soffrirne di più sono le piccole e medie imprese che costituiscono oltre il 90% del settore imprenditoriale nazionale, pari a circa 4,5 milioni di unità. Infatti, secondo una uno studio condotto da mUp Research nel settembre 2024, oltre 278mila imprese hanno subito danni diretti da calamità naturali nei dodici mesi precedenti, con una stima complessiva di perdite economiche pari a circa 3 miliardi di euro.

Si tratta di costi spesso solo parzialmente compensati da interventi pubblici, generando impatti significativi su liquidità, investimenti e operatività aziendale. Da qui la spinta normativa verso un sistema obbligatorio, finalizzato a garantire maggiore resilienza finanziaria e a ridurre la dipendenza dalle misure emergenziali dello Stato. “Lo scopo, è responsabilizzare il sistema imprenditoriale, sostenendo un modello più resiliente e meno dipendente dagli aiuti pubblici”, spiegano dal Mimit.

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Cristina Siciliano

Giornalista e scrittrice

Giornalista pubblicista, classe ‘97, con una solida formazione classica. Dopo la laurea conseguita con lode in Filologia Moderna, ho frequentato un Master in giornalismo politico-economico multimediale presso la 24ORE Business School. Ho collaborato con testate nazionali, come Leggo.it, e locali. Sono autrice del libro Breviario del silenzio: tra anima e parole, edito da Affiori, marchio di Giulio Perrone Editore.

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