Permessi di costruire, calano nel secondo trimestre 2023. Ecco i dati aggiornati

Calano i permessi di costruire nel secondo trimestre 2023. Da questo possiamo capire quale sia lo stato di salute del mercato.

di Pierpaolo Molinengo

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  • Calano i permessi di costruire nel corso del secondo trimestre 2023.
  • A condizionare l’andamento del mercato ci sono anche i vari bonus edilizi.
  • I timori maggiori per tutto il comparto edilizio sono per il prossimo anno, quando alcune agevolazioni per l’edilizia verranno eliminate.

Brusco calo di rotta per il mercato delle costruzioni: dopo due trimestri di crescita sono in netto calo i permessi di costruire. A certificare questo cambiamento è stata direttamente l’Istat, che ha reso noti i propri dati all’interno di un’analisi pubblicata ad ottobre1.

Nel secondo trimestre 2023, per quanto riguarda il comparto residenziale, l’istituto di statistica ha stimato un calo congiunturale del 5,2%, che coinvolge sia il numero delle abitazioni che la quantità della superficie utile abitabile. Ma vediamo nel dettaglio cosa sta accadendo nel comparto.

Perché i permessi di costruire sono importanti

Prima di addentrarci nei numeri è necessario soffermarsi un attimo su cosa sia un permesso di costruire. È, in estrema sintesi, un’autorizzazione amministrativa prevista dalla normativa italiana, attraverso la quale un Comune autorizza l’attività di trasformazione urbanistica ed edilizia del proprio territorio.

Il permesso di costruire viene rilasciato nel rispetto dei vari strumenti di pianificazione urbanistica approvati dalla Regione di competenza e dallo stesso Comune.

Avere un’idea di quanti permessi di costruire siano rilasciati è importante per avere il polso dell’andamento del mercato delle costruzioni, perché in linea generale sia le nuove realizzazioni che gli interventi di ristrutturazione edilizia o urbanistica di un certo rilievo sono soggetti al rilascio di questa autorizzazione.

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Permessi di costruire 2023: numeri in calo

istat dati

Soffermiamoci, a questo punto, sui numeri e sulle percentuali messi in evidenza dall’Istat. Nel corso del secondo trimestre 2023, per quanto riguarda le autorizzazioni che sono state rilasciate per il comparto residenziale, l’istituto ha stimato un calo congiunturale pari al 5,2%, che coinvolge direttamente sia il numero delle abitazioni che la superficie utile abitabile.

Discorso diverso, invece, per l’edilizia non residenziale, che, rispetto al trimestre precedente, ha portato a casa una crescita dell’8,9%.

Per quanto riguarda, invece, la stima del numero di abitazioni dei nuovi fabbricati residenziali, nel corso del secondo trimestre 2023 è pari a 13.550 unità, al netto della stagionalità. per quanto riguarda la superficie utile abitabile, si ferma intorno a 1,19 milioni di metri quadrati. Quella non residenziale, invece, è pari a 2,71 milioni di metri quadrati.

Nel corso del trimestre che abbiamo appena preso in esame, il settore residenziale ha registrato, almeno in termini tendenziali, una consistente flessione, che si è tramutata:

  • in un -16,1% per il numero delle abitazioni;
  • in un -13,5% per la superficie utile abitabile.

Per quanto riguarda, invece, la superficie dei fabbricati non residenziali, sempre nel corso del secondo trimestre 2023, è aumentata del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Per fornire un quadro più completo su cosa stia accadendo ai numeri relativi ai permessi di costruire, l’Istat ha commentato:

Dopo due trimestri di crescita, nel secondo trimestre 2023 il comparto residenziale registra un calo congiunturale che porta il numero di abitazioni ai livelli più bassi dal terzo trimestre 2020. La superficie non residenziale risulta, invece, in aumento dopo tre trimestri in flessione. Anche in termini tendenziali nel secondo trimestre dell’anno si rileva una diminuzione del settore residenziale, la quarta consecutiva; al contrario, risulta positivo l’andamento del settore non residenziale.

Perché i permessi di costruire calano

Quali sono le motivazioni che hanno determinato il calo dei permessi di costruire solo e soltanto nel settore residenziale, mentre, come abbiamo visto, le percentuali continuano ad essere in crescita negli altri settori?

Per riuscire a comprendere cosa stia accadendo ci viene in soccorso il XXXIV Rapporto Congiunturale e Previsionale CRESME sul Mercato delle Costruzioni2, che ha messo in evidenza come il mercato delle costruzioni si stia avviando ad una brusca frenata dopo due anni contrassegnati dal segno più.

Secondo i dati messi in evidenza dal Cresme, nel primo trimestre 2023 il mercato delle riqualificazioni ha registrato una tendenza positiva. Adesso i nodi sono venuti al pettine: la discesa è contenuta nel corso del 2023, in cui gli investimenti complessivi dovrebbero scendere leggermente, ma nel 2024 il calo dovrebbe essere più marcato.

Ma quali sono i motivi dietro a questo calo? Le cause che hanno portato a questa discesa sono chiare e strettamente correlate tra loro: da una parte pesa la riduzione dell’aliquota del Superbonus e lo stop della misura per alcune tipologie di edifici; dall’altra ha pesato il blocco delle cessioni.

I numeri messi in evidenza in questo senso sono abbastanza chiari. C’è un calo del 12% del rinnovo residenziale, che, nel 2024, dovrebbe arrivare a -22,6% nel 2024 nel caso in cui non dovessero giungere delle novità di rilievo per quanto riguarda i vari bonus edilizi.

I cali degli investimenti sono consistenti: in numeri stiamo parlando di 100 miliardi di euro, la metà degli anni precedenti la pandemia. A pesare sono anche i crediti incagliati. I cassetti fiscali pieni hanno trasformato una eccezionale crescita dei fatturati nel corso del 2022 in una crescita su carta nel 2023 e a problemi di liquidità per le aziende.

Permessi di costruire in calo – Domande frequenti

Quando vengono richiesti i permessi di costruire?

Come si può comprendere dal loro nome, devono essere richiesti per costruire nuovi edifici residenziali e non. Generalmente vengono richiesti anche per gli interventi di ristrutturazione più importanti.

Quali sono le cause dei cali delle richieste di costruire?

Sul mercato delle costruzioni hanno pesato le modifiche apportate al superbonus e ai vari bonus edilizi, che hanno rallentato il mercato.

Il peggio è già passato per il comparto edilizio?

Non ancora. Le previsioni sono alquanto pessimistiche per quanto riguarda il 2024. Ecco gli ultimi dati 2023 e le stime 2024.

Come cambierà il superbonus nel 2024?

Il prossimo anno il superbonus 110% non sarà prorogato, scenderà al 70% e rimarranno attivi alcuni bonus per l’edilizia con percentuali di agevolazione inferiore.

  1. Permessi di costruire, indagine Istat, II trimestre 2023, Istat.it ↩︎
  2. XXXIV Rapporto Congiunturale e Previsionale Cresme, 27 giugno 2023, Portale.assimpredilance.it ↩︎
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Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Ho una laurea in materie letterarie. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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