Mps-Mediobanca, l’ops parte con 928 adesioni ma il Ceo Nagel attacca il governo

Il Ceo di Mediobanca Alberto Nagel ha ipotizzato ci fosse la mano del governo dietro l'Ops di Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca

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Alberto Nagel, Ceo di Mediobanca, ha messo in dubbio quanto possa essere spontanea l’offerta di Monte dei Paschi di Siena nell’ops su Mediobanca iniziata ieri (14 luglio) e che si chiuderà l’8 settembre e che ha raccolto 928 adesioni nel primo giorno, ovvero lo 0,0001% delle azioni oggetto dell’offerta. Secondo Nagel l’operazione sarebbe stata “preparata, votata e sostenuta da tutti i principali azionisti, compreso il governo”.

Ops Mps-Mediobanca, il Ceo Nagel contro il governo

Nagel, che ha parlato in una conference call il 14 luglio, si riferisce all’ultima tranche di titoli Mps, vendute dal Mef lo scorso novembre e acquistate da soggetti che hanno un ruolo centrale nell’operazione. Questo, secondo il ceo di Mediobanca, farebbe “ipotizzare che ci fossero piani per Mediobanca già allora“.

“In questa vicenda, il governo ha molteplici ruoli: maggiore azionista di Montepaschi, controllore di fatto del consiglio, utilizzatore del golden power – ha spiegato Nagel -. Questo ha fatto sì che diversi attori in Italia, direttamente o indirettamente, decidessero di sostenere questa operazione”.

Nagel: il ruolo del governo è “un elemento di anomalia”

L’obiettivo di Mps è quello di raggiungere il 51% delle azioni per riuscire a rafforzare la propria posizione, nonostante basti il 35% per esercitare il controllo su Mediobanca. Secondo i principali osservatori, il risultato prefissato da Monte è a portata di mano, visto che ad avallare l’Ops ci sono Caltagirone e Delfin che hanno partecipazioni in Mediobanca per oltre il 25%. Così come c’è stato il via libera del ministero del Tesoro che non ha – come nel caso Unicredit-Banco Bpm – esercitato il golden power, ritenuto poi illegittimo dall’Ue.

Secondo Nagel, proprio l’ok del ministero del Tesoro aumenta i sospetti sull’operazione. Il “ruolo del governo – ha spiegato – è un elemento di anomalia”.

Mps-Mediobanca i prossimi passi nell’Ops

Il cda di Mediobanca ha recentemente respinto l’offerta di MPS motivando il tutto con un comunicato in cui si legge: “Il consiglio di amministrazione ritiene l’offerta MPS ostile e non concordata, priva di razionale industriale e di convenienza per gli azionisti Mediobanca”.

Inoltre, il cda, fa sapere di ritenere “altresì che il corrispettivo offerto da MPS sia non congruo e del tutto inadeguato”. Uno degli scenari più discussi dagli analisti riguarda proprio il possibile intervento diretto del governo che potrebbe provare a rilanciare un nuovo percorso di consolidamento, tenendo sempre presente che Mediobanca ha posto alcuni paletti sul modello, sulla governance indipendente e sull’alleanza con Generali.

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