L’Italia entrerà nell’Alleanza UE per il Nucleare: quali saranno le conseguenze di questa decisione

L'Italia entrerà nell'Alleanza UE per il Nucleare, secondo la volontà espressa dal ministro Gilberto Pichetto Fratin. Quali saranno le conseguenze.

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L’Italia entrerà nell’Alleanza europea per il Nucleare, secondo le dichiarazioni di Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, durante l’evento “Pianeta 2030”, festival del Corriere della Sera a Milano. Il paese quindi non sarà più solamente uno spettatore, ma entrerà nel vivo delle questioni che riguardano l’energia nucleare e la sua produzione in Europa.

L’ingresso ufficiale avverrà il 16 giugno 2025 in Lussemburgo, per cui il ministro sostiene la necessità dell’Italia di seguire l’esempio di altri paesi, come la Francia, per sopperire alla richiesta di energia della sua popolazione.

L’Italia nell’Alleanza UE per il Nucleare

L’Italia entrerà a pieni titoli nell’Alleanza europea, dopo che per anni ha partecipato solamente come Stato osservatore. Va ricordato che sulla questione del nucleare gli italiani si erano espressi con un referendum due volte nel corso della storia recente: nel 1987 e nel 2011.

In entrambi i casi aveva vinto la volontà di non avvicinarsi al nucleare, con smantellamento delle centrali in territorio italiano e rinuncia alla produzione di questo tipo di energia, sostituita da fonti rinnovabili come l’eolico. Nel frattempo l’Europa invece ha continuato a produrre energia in una buona fetta di paesi, con il primato della Francia con 57 reattori attivi.

Secondo la visione attuale del governo italiano, il paese dovrà seguire presto l’esempio della Francia, anche se per il momento è ancora presto definire con precisione le conseguenze dell’ingresso dell’Italia nell’Alleanza europea per il Nucleare. Il ministro ha confermato che oggi in Italia si consumano circa 310 miliardi di kilowattora, con possibile aumento a 600 miliardi entro il 2040.

In quest’ottica sarà necessario produrre molta più energia, per rimanere al passo con gli altri paesi europei e garantire energia a tutti. Il nucleare secondo questa visione non sostituirà le fonti di produzione attuali, ma sarà integrativo.

Quali paesi aderiscono all’Alleanza UE per il Nucleare

Nell’Alleanza sono presenti in primis la Francia, poi la Bulgaria, Croazia, la Repubblica Ceca, Finlandia, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia.

Sono poi entrati anche il Belgio, l’Estonia e la Svezia, mentre il Regno Unito è ospite. L’ingresso dell’Italia come attore attivo è stato negato per diversi anni, ma ora le cose potrebbero cambiare. Al momento l’Italia non prevede la produzione di questo tipo di energia, ma già da mesi il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica spinge in questa direzione.

In particolare di recente il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge con cui ha delegato il governo a procedere sul nucleare sostenibile, con l’appoggio di Pichetto Fratin:

“Con il nucleare di ultima generazione, insieme alle rinnovabili saremo in grado di raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione, garantendo la piena sicurezza energetica del Paese. Così l’Italia è pronta ad affrontare le sfide del futuro.”

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