È stato firmato il decreto che dà il via al piano da 36 a 60 rate per pagare i debiti INPS e INAIL. Anche chi ha già una rateazione in corso (con 24 rate) potrà richiedere la conversione della stessa e accedere a un pagamento più lungo. La nuova norma, infatti, si considera operativa a decorrere dal 1° gennaio 2025. Tuttavia, non vale indistintamente per ogni posizione debitoria.
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Come funziona il piano da 36 a 60 rate per pagare i debiti INPS e INAIL
Il piano da 36 a 60 rate per pagare i debiti contributivi e assicurativi nei confronti di INPS e INAL non è una novità. A prevederlo per la prima volta è stato il collegato lavoro nel 2024, che rimandava però a un decreto attuativo l’avvio del nuovo sistema di pagamento. È passato un anno e questo decreto è stato firmato. I due istituti potranno quindi estendere il pagamento rateale dei debiti per contributi, premi e accessori di legge a essi dovuti.
Attualmente, la dilazione massima di pagamento è di 24 rate, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto, i debiti emersi a partire dal 1° gennaio 2025 potranno essere pagati in 36 rate. Il numero massimo può essere elevato a 60 rate mensili nei casi definiti con decreto del ministro del Lavoro, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze.
Le modalità di richiesta e le procedure per chiedere l’estensione delle rate (se già in corso un piano di pagamento) saranno poi definite nel dettaglio da un decreto interministeriale attuativo e dalle relative circolare INPS e INAIL.
Requisiti di accesso
Non tutti potranno accedere al nuovo piano di pagamento. Per esempio, il dilazionamento dei debiti fino a 60 rate è possibile solo se si tratta di somme non affidate agli agenti della riscossione. Il criterio della durata varierà inoltre in base all’importo del debito. Si prevede che per importi inferiori a una soglia, individuata poi da un apposito decreto, sarà possibile accedere a un piano fino a 36 rate. Per importi superiori alla soglia sarà possibile estendere fino a 60 rate. La bozza del decreto parlava di una soglia di 500.000 euro. Ed è probabile che la stessa venga confermata dal testo in Gazzetta ufficiale. La norma, quindi, introduce un doppio step, fino a 36 rate per la maggior parte dei debiti e fino a 60 rate per debiti più consistenti.
Cosa cambia
Attualmente, e fino a quando non saranno emanati i provvedimenti attuativi, la disciplina vigente prevede un servizio di rateazione dei debiti contributivi in fase amministrativa fino a un massimo di 24 rate mensili. Solo in casi particolari (calamità naturali, temporanea carenza di liquidità, crisi aziendale, passaggio dei debiti agli eredi, difficoltà economico-sociali) è possibile estendere, previa autorizzazione del ministero del lavoro.
Con il nuovo decreto atteso in GU, non sarà più necessaria l’autorizzazione ministeriale individuale. Le dilazioni non verranno più considerate straordinarie ma, nel rispetto dei limiti e dei requisiti stabili dalla nuova norma, automatiche. Il nuovo regime rende infatti la procedura più agevole.
Come richiedere il piano da 36 a 60 rate per i debiti INPS e INAIL
Per accedere alla dilazione con le nuove regole, occorrerà presentare apposita domanda all’istituto coinvolto (INPS o INAIL). Una volta emanati i provvedimenti attuativi, verranno definite le le modalità specifiche. Anche chi ha già in corso un piano di rateazione a 24 rate, per estendere le rate, dovrà fare apposita richiesta.
Una volta inoltrata la richiesta, basterà attendere che l’ente accetti e formalizzi il piano di ammortamento. Dopo l’accettazione, inizierà il conteggio delle rate mensili e dovrà essere rispettata la condizione di “correntezza” dei versamenti futuri (purché prevista dal regolamento) per evitare la decadenza.














Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it