Nuovo condono edilizio 2026 in manovra, oggi vertice di maggioranza: le tre ipotesi

Oggi si fa il punto sulla manovra 2026 e, sul tavolo del Governo, Fratelli d’Italia propone una nuova sanatoria edilizia

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Nuovo condono edilizio nel 2026

Nel pacchetto di emendamenti presentati da Fratelli d’Italia c’è l’ipotesi di un nuovo condono edilizio nel 2026. In vista della manovra, si distinguono tre ipotesi di sanatoria. L’ala di Fratelli d’Italia (FdI) spinge per l’inserimento di queste misure nella legge di Bilancio, ritenendole prioritarie. Tuttavia, la Lega si è già dichiarata contraria e Salvini, dopo aver ribadito il suo dissenso, ha proposto un altro meccanismo per la regolarizzazione.

Cosa prevede il nuovo condono edilizio proposto con la manovra 2026

Il primo emendamento firmato da parlamentari di FdI prevede la riapertura dei termini della sanatoria edilizia già prevista dalla legge n. 326/2003, nota anche come “Lodo Berlusconi”. In questo modo si vuole consentire ai cittadini di regolarizzare alcune tipologie di opere abusive (come ampliamenti, piccole difformità o manufatti) realizzate entro il 31 marzo 2003. I termini per la richiesta di sanatoria e il pagamento delle sanzioni sono scaduti in questo caso tra la fine del 2003 e del 2004. Con la manovra 2026 Fratelli d’Italia chiede di riaprirli.

C’è poi un’altra proposta, quella di una sanatoria nazionale per le opere abusive ultimate entro il 30 settembre 2025. La regolarizzazione consentita riguarderebbe però solo opere pertinenziali come portici o tettoie, accessorie come balconi o logge, e interventi di ristrutturazione senza aumento di volumetria. Escluse invece le nuove costruzioni completamente abusive.

Un terzo emendamento, infine, riguarda la regolarizzazione per i Comuni delle pratiche arretrate dei condoni precedenti (1985, 1994, 2003). Questo fissa un termine perentorio (entro il 31 marzo 2026) entro cui le amministrazioni locali sovranno chiudere le pratiche pendenti relative ai precedenti condoni edilizi.

Posizioni divergenti all’interno della maggioranza

Le proposte di Fratelli d’Italia non sono però appoggiate dalla Lega. A tal proposito, Salvini ha proposto un altro tipo di intervento, che punta sul “silenzio-assenso”. Quello che il ministro ha suggerito di fare è dare agli enti locali un termine massimo di 6 mesi per rispondere alle domande di condono presentate e, e se non lo fanno, l’immobile verrebbe automaticamente considerato regolare.

Oggi è previsto un vertice di maggioranza, convocato da Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti, per mettere a punto il testo della legge di bilancio. Le richieste emerse all’interno della maggioranza saranno quindi valutate, tenendo conto dei vincoli di copertura finanziaria della manovra 2026.

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