Si è conclusa l’emissione dei BTP Italia prevista per i piccoli investitori privati e per gli investitori istituzionali. Questi buoni del tesoro hanno visto l’interesse di cittadini e banche, che hanno investito in totale 8,8 miliardi di euro in previsione di una rendita futura, con scadenza il 4 giugno 2032.
Per questo strumento si prevede un tasso minimo annuo dell’1,85%, su cui si applica anche l’inflazione. Nonostante il vantaggio di questo rendimento, sono stati raccolti investimenti inferiori rispetto all’emissione precedente.
BTP Italia: quanti l’hanno scelto
I titoli di Stato sono per definizione più sicuri rispetto ad altri strumenti di investimento e questa emissione ha raccolto una buona partecipazione dal 27 maggio al 30 maggio 2025. Va considerato che la raccolta di quest’anno è stata inferiore a quella dell’emissione precedente.
A marzo 2023 infatti erano stati raccolti 8,6 miliardi di euro solamente dai piccoli investitori. I dati mostrano infatti una minore partecipazione dei cittadini a questa emissione rispetto alla precedente, tenendo conto che nel 2023 erano stati 327 mila gli interessati nella prima fase, mentre quest’anno solo 190 mila. Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha rappresentato un quadro specifico dei partecipanti, in particolare nella prima fase di emissione.
Prima Fase | Numero di contratti | Controvalore domandato | Controvalore allocato |
---|---|---|---|
1° giorno | 85.981 | 3.144.401.000 euro | 3.144.401.000 euro |
2° giorno | 63.946 | 2.144.754.000 euro | 2.144.754.000 euro |
3° giorno | 40.198 | 1.244.100.000 euro | 1.244.100.000 euro |
La maggior parte dei piccoli investitori, il 62%, ha riposto una somma inferiore a 20.000 euro. Buona la partecipazione tramite home banking, del 49% rispetto al totale. Per la seconda fase, dedicata agli investitori istituzionali, sono stati registrati 192 contratti, per 2.257,423 milioni di euro complessivi.
BTP Italia: come funzionano e vantaggi
Anche se questi titoli possono essere un valido strumento di risparmio in un periodo di crisi economica, va tenuto conto che l’inflazione ha subito una forte oscillazione negli ultimi anni. Va anche tenuto presente che l’ultima emissione era più vantaggiosa in termini di rendita, fissata al 2%.
Il Mef ha confermato la cedola minima all’1,85%, con una durata di 7 anni e rendita semestrale. Questo strumento ha previsto un investimento minimo di 1.000 euro e durata fino al 2032, con un discreto vantaggio per chi ha deciso di sceglierlo.
Inoltre è stato previsto un premio fedeltà finale dell’1% a tutti coloro che mantengono il BTP per tutta la sua durata, di 7 anni. Rispetto ad altri strumenti finanziari la tassazione è agevolata al 12,5%.
Le caratteristiche di questo BTP sono piuttosto vantaggiose, rendendolo ideale soprattutto per i piccoli investitori e per le famiglie, che potranno beneficiare delle rendite da qui ai prossimi anni.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it