BTP Italia, raccolti 6,5 miliardi: conviene ancora investire? Ora tocca agli istituzionali

L'emissione di BTP Italia per investitori privati ha raccolto 6,5 miliardi di euro, ora tocca agli istituzionali. Conviene ancora investire?

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Si è conclusa l’emissione dei BTP Italia prevista per i piccoli investitori privati, mentre il 30 maggio inizia quella dedicata agli investitori istituzionali. Questi buoni del tesoro hanno visto l’interesse dei cittadini, che hanno investito in totale 6,5 miliardi di euro in previsione di una rendita futura, con scadenza il 4 giugno 2032.

Per questo strumento si prevede un tasso minimo annuo dell’1,85%, su cui si applica anche l’inflazione. Nonostante il vantaggio di questo rendimento, sono stati raccolti investimenti inferiori rispetto all’emissione precedente.

BTP Italia: quanti l’hanno scelto

I titoli di Stato sono per definizione più sicuri rispetto ad altri strumenti di investimento e questa emissione ha raccolto la partecipazione di molti italiani dal 27 maggio al 29 maggio 2025. Si è quindi chiusa con 6,5 miliardi di euro raccolti, un numero importante ma comunque inferiore all’emissione precedente.

A marzo 2023 infatti erano stati raccolti 8,6 miliardi di euro al termine dell’emissione prevista per i piccoli investitori. Al momento, bisogna ricordare, il collocamento non si è ancora concluso, perché il 30 maggio 2025 si tiene quello previsto per gli investitori istituzionali.

Questa nuova trance porterà ulteriori somme allo Stato, ma si stima che saranno comunque al di sotto di 10 miliardi di euro. I dati mostrano una minore partecipazione dei cittadini a questa emissione rispetto alla precedente, tenendo conto che nel 2023 erano stati 327 mila gli interessati, mentre quest’anno solo 190 mila.

Anche se questi titoli possono essere un valido strumento di risparmio in un periodo di crisi economica, va tenuto conto che l’inflazione ha subito una forte oscillazione negli ultimi anni. Va anche tenuto presente che l’ultima emissione era più vantaggiosa in termini di rendita, fissata al 2%.

BTP Italia: come funzionano e vantaggi

Va ricordato che il Mef ha confermato la cedola minima all’1,85%, con una durata di 7 anni e rendita semestrale. Questo strumento prevede l’investimento minimo di 1.000 euro e durata fino al 2032, con un discreto vantaggio per chi decide di sceglierlo.

Inoltre è previsto un premio fedeltà finale dell’1% a tutti coloro che mantengono il BTP per tutta la sua durata, di 7 anni. Rispetto ad altri strumenti finanziari la tassazione è agevolata al 12,5%.

Le caratteristiche di questo BTP sono piuttosto vantaggiose, rendendolo ideale soprattutto per i piccoli investitori e per le famiglie, ma i dati suggeriscono un minore interesse verso il BTP rispetto agli anni precedenti.

Ora è il turno degli investitori istituzionali, ovvero banche, fondi pensione, ma anche assicurazioni, OICR, società che si occupano della gestione del risparmio, enti pubblici e società di intermediazione immobiliare.

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