Bonus farmacisti 2025 ENPAF, fino a 7 mila euro per gli specializzandi: come richiederlo

L'ENPAF decide di puntare sul welfare.

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L’Ente nazionale di previdenza e assistenza farmacisti (ENPAF) ha annunciato un ulteriore stanziamento di 80 mila euro per il “bonus” farmacisti 2025, destinato agli iscritti alle scuole di specializzazione. Questa mossa, che segna il secondo ampliamento delle risorse disposto quest’anno, si inserisce in una strategia di welfare integrato mirata ad alleggerire il carico economico degli specializzandi, offrendo un supporto che può variare dai 3 mila ai 7 mila euro per singolo professionista in base a parametri economici specifici. Un segnale forte e chiaro dell’impegno crescente dell’ente verso le “nuove leve” in una fase cruciale della loro formazione, una scelta strategica e consapevole, non dettata da pressioni esterne.

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Bonus farmacisti 2025: le implicazioni fiscali

Una delle prime domande che sorgono, in merito a un supporto economico, riguarda la sua natura fiscale. Abbiamo chiesto al presidente dell’ENPAF, Emilio Croce, di fare chiarezza su questo aspetto. “Il contributo che l’ente riconosce ai farmacisti iscritti alle scuole di specializzazione in ambito farmaceutico è soggetto a imposizione fiscale, secondo quanto previsto dall’articolo 50, comma 1, lett. c) del TUIR (Testo unico delle imposte sui redditi). Si tratta, pertanto, di un sostegno che concorre al reddito imponibile e non costituisce un’erogazione esente da tassazione”.

Pur chiarendo questo aspetto, Croce sottolinea la logica che guida l’iniziativa: “L’Enpaf intende offrire un supporto economico aggiuntivo, mirato e strutturato, che si affianca agli strumenti introdotti dal legislatore, come la recente borsa di studio da 4.773 lordi”. La finalità del contributo è offrire un supporto concreto agli iscritti, coerente con la strategia di welfare dell’ente, in una fase formativa particolarmente impegnativa: “Nel pieno rispetto delle norme fiscali vigenti”, aggiunge il presidente.

La strategia dell’ENPAF

L’incremento dei fondi destinati al bonus farmacisti 2025 per gli specializzandi, precisa Croce, non è il risultato di pressioni esterne, ma: “Una scelta consapevole e coerente con la strategia che il consiglio di amministrazione dell’ENPAF porta avanti da diverso tempo. Il welfare rappresenta una leva strategica per accompagnare i colleghi nelle diverse fasi della vita professionale”. Il contributo si inserisce esattamente in questo quadro, con l’obiettivo di alleggerire il peso economico degli anni di specializzazione e di rendere più equo e sostenibile l’accesso a un percorso che ha un forte valore per l’intera categoria.

“Per quanto riguarda gli specializzandi, abbiamo monitorato attentamente sia l’andamento delle domande – che negli ultimi due anni ha mostrato un incremento – sia il quadro complessivo della categoria. È emerso chiaramente che questa fascia di colleghi, a differenza degli altri che già lavorano da tempo, si trova a fronteggiare un impegno formativo intenso, spesso in assenza di un reddito stabile”. Questo il motivo che ha spinto il consiglio di amministrazione a incrementare le risorse, deliberando due ampliamenti dello stanziamento nel corso del 2025 e garantendo così una misura che fosse sostenibile per l’ente ma al tempo stesso significativa per i beneficiari. Non è una decisione estemporanea: si inserisce in un percorso strategico di lungo periodo che vede l’ENPAF destinare risorse sempre crescenti al welfare integrato e all’assistenza diretta.

Il welfare integrato

“Quest’anno abbiamo stanziato oltre 7,6 milioni di euro per il welfare integrato erogate tramite il fondo EMAPI (Ente di Mutua Assistenza per i Professionisti Italiani) – che comprende prestazioni come assistenza sanitaria, copertura Long Term Care, tutela contro gli infortuni e copertura causa morte – e circa 3,7 milioni per misure di assistenza diretta, tra le quali il contributo per gli specializzandi”.

Per Croce investire in welfare non significa solo rispondere a un bisogno contingente, ma costruire le condizioni per un futuro più sostenibile ed equilibrato del sistema previdenziale. “In questo senso, l’ENPAF persegue una visione di insieme, in cui l’attenzione al benessere dei colleghi in formazione è parte integrante di una strategia che guarda all’equità intergenerazionale e al rafforzamento complessivo della professione”, aggiunge.

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Bonus farmacisti 2025, fino a 7 mila euro: come fare domanda

I criteri di accesso sono definiti nel regolamento dell’iniziativa approvato dal consiglio di amministrazione e pubblicati sulla pagina internet dell’ente. Possono presentare la domanda i farmacisti iscritti all’ENPAF che abbiano frequentato, per l’intero anno accademico per il quale richiedono il contributo, un corso di specializzazione nel settore farmaceutico.

Le domande devono essere presentate direttamente all’ufficio assistenza dell’ENPAF, tramite PEC, entro il 30 settembre dell’anno successivo al conseguimento del titolo (esame di profitto/diploma) relativo all’anno accademico per cui si richiede il beneficio e verranno esaminate in ordine cronologico;  l’importo verrà assegnato sino a esaurimento delle risorse finanziarie disponibili.

I requisiti di valutazione

La valutazione si fonda anche su parametri oggettivi di natura economica: il patrimonio mobiliare e il valore ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) del nucleo familiare, che determinano l’entità del contributo, variabile dai 3 mila ai 7 mila euro. È inoltre prevista una riduzione del contributo in caso di svolgimento di attività lavorativa prevalente.

L’ente pubblica i codici di iscrizione dei beneficiari sul proprio sito, nel rispetto della normativa sulla privacy. “Queste procedure garantiscono trasparenza, equità e verificabilità”, chiosa Emilio Croce.

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Mario Catalano

Giornalista

Giornalista freelance, mi occupo di economia, ambiente e sanità. Ho conseguito l’Executive Master in “Scrivere e Fare Giornalismo Oggi: il Metodo Corriere – 6° Edizione” alla RCS Academy Business School. Nel 2018 ho vinto il Premio Cristiana Matano (sezione giornalista Under 30), sono stato finalista dell’ottava edizione del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo e nel 2024 ho vinto il Premio Umberto Rosa di Confindustria Dispositivi Medici per un articolo pubblicato su INNLIFES

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