Bankitalia ha recentemente pubblicato l’indagine “Il costo sociale degli strumenti di pagamento in Italia“, un report dettagliato sui costi dei moderni strumenti di pagamento, sostenuti dalla collettività e da esercenti e imprese. I dati appena pubblicati fanno riferimento al 2022 e illustrano quali sono le conseguenze dell’utilizzo della tecnologia per i pagamenti.
L’impiego di strumenti sempre più digitali, tra cui l’home banking, permette un grosso risparmio ai cittadini, oltre ad una velocizzazione delle procedure. I costi sostenuti, a livello di collettività, nel 2022, sono stati di 12 miliardi di euro, circa lo 0,61% del PIL. Di fatto passando a metodologie più digitali è aumentato il risparmio.
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Bankitalia, scende la spesa per i pagamenti
Complessivamente si assiste ad una discesa della spesa per effettuare i pagamenti. Tenendo presente che la ricerca di Bankitalia si riferisce al 2022, ad oggi i dati potrebbero essere ancora migliori. Quando si parla di metodi di pagamento si includono: l’uso dei contanti, i bonifici, gli assegni, le carte di pagamento e gli addebiti diretti.
Tenendo in considerazione tutti questi metodi, scende il costo sociale complessivo, grazie ai cambiamenti che hanno coinvolto il settore. Va considerato che anche la spesa privata media collegata al singolo pagamento è scesa nel tempo, passando da una media di 1,39 euro registrati nel 2009 a 0,62 euro del 2022.

La digitalizzazione ha un ruolo cruciale in questo contesto: permette di limitare le operazioni a sportello, garantisce strumenti ai singoli cittadini per procedere in autonomia con i pagamenti, snellisce le procedure per gli esercenti. Ricordiamo che è proprio negli ultimi anni che in Italia si assiste ad un accantonamento progressivo dell’uso del contante, sostituito da metodi digitali e tracciabili.
Questo andamento è sostenuto anche dagli interventi dei governi: ad esempio l’arrivo dell’obbligo del POS, che ha coinvolto esercenti e professionisti, va a incentivare l’accettazione di pagamenti in formato elettronico. L’home banking è un servizio ormai largamente diffuso e proposto da tutte le banche, utile ai cittadini per svolgere in autonomia operazioni che altrimenti vedrebbero la necessità dell’intervento di un operatore.
Metodi di pagamento: i più utilizzati in Italia
Andando a vedere ai metodi di pagamento più utilizzati in Italia alternativamente al contante, spiccano le carte e la moneta elettronica, in continua espansione. Subito dopo i bonifici e gli addebiti diretti.
Il contact-less è uno metodi di pagamento più gettonati, per cui nel 2023 in termini numerici si è arrivati ad un uso presso il punto vendita fisico per il 78% del totale tra gli strumenti digitali. Un’operazione su 10 di queste viene svolta utilizzando uno smartphone, segno che i cittadini sono sempre più interessati a scoprire e impiegare metodi di pagamento veloci.
Allo stesso tempo aumentano i bonifici istantanei, segnando un +63,1% nel 2023. Tenendo presente che da gennaio 2025 questo tipo di operazione non prevede costi aggiuntivi, nel futuro prossimo questa percentuale potrebbe salire in modo esponenziale.
Strumenti di pagamento: come pesano sulle imprese
Va ricordato che per poter offrire ai clienti una vasta scelta tra i metodi di pagamento oggi disponibili, gli esercenti e le imprese molto spesso devono prima di tutto investire del denaro nella nuova strumentazione. Senza contare il peso delle commissioni bancarie in riferimento all’uso del POS.
Bankitalia però segnala un andamento positivo per ciò che riguarda i costi: le spese interne diminuiscono principalmente perché scende la necessità di adottare risorse specifiche le processo di incasso e pagamento. Questo andamento è collegato ai nuovi canali di comunicazione tra banca e impresa e ai nuovi servizi proposti dagli istituti bancari.
Il cambiamento è iniziato soprattutto a seguito del periodo pandemico e continua ancora oggi. Va però considerato che parlando di costo per la singola operazione, il contante è ancora il metodo più conveniente. Nel 2022 il costo medio per ogni metodo di pagamento a carico degli esercenti è stato di:
- 0,23 euro per i contanti;
- 0,28 euro per carte di debito o credito;
- 2,91 euro per gli assegni;
- 0,15 euro per bonifici e addebiti diretti.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it