Bando innovazione tecnologica e transizione verde e digitale per PMI, 50 milioni a disposizione: le domande

Sarà corrisposto ai beneficiari fino al 70% delle spese ammissibili.

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In arrivo un nuovo bando per l’innovazione tecnologica e la transizione verde e digitale per le PMI. A mettere le regole nero su bianco è un decreto dello scorso settembre del ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). Il plafond a disposizione è di 50 milioni di euro, il cui 40% riservato a e imprese operanti nelle filiere di automotive, moda, tessile e arredamento.

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Bando innovazione tecnologica PMI: chi sono i beneficiari

Possono beneficiare delle agevolazioni le PMI regolarmente iscritte nel Registro delle imprese e aver depositato almeno un bilancio. I soggetti non residenti in Italia, devono avere una personalità giuridica riconosciuta nello Stato di residenza e, alla data di richiesta della prima erogazione del beneficio, la disponibilità di almeno una sede secondaria nei territori delle regioni meno sviluppate.

Le iniziative ammissibili riguardano esclusivamente percorsi formativi per il personale dipendente, finalizzati a sviluppare o consolidare competenze in specifiche tematiche strategiche per la transizione tecnologica, digitale e verde delle imprese. Sono escluse le realtà in liquidazione volontaria.

I costi ammissibili devono essere compresi tra un minimo di 10 mila e un massimo di 60 mila euro. Inoltre, i corsi devono essere tenuti da enti terzi indipendenti dall’impresa che richiede il finanziamento, con una comprovata esperienza negli ultimi tre anni in ambiti come digitalizzazione, transizione ecologica o strategie nazionali di specializzazione intelligente. I contratti per la formazione devono essere redatti dopo la presentazione della domanda e il percorso formativo deve iniziare entro sei mesi e concludersi entro dodici mesi, salvo eventuali proroghe di altri sei mesi.

Spese ammissibili

Le  agevolazioni prendono la forma di contributo diretto alla spesa, pari al 50% delle spese ammissibili. Sono previste maggiorazioni se l’impresa partecipa a “progetti integrati sovraregionali”. In questo caso, il contributo può salire fino al 70% per micro e piccole imprese e fino al 60% per le medie. Sono considerate ammissibili le spese legate al percorso formativo, tra cui:

  • i compensi dei formatori per le ore di formazione;
  • le spese legate direttamente al progetto (viaggi, alloggio, materiali, forniture attinenti, ammortamento degli strumenti se esclusivamente utilizzati per il progetto);
  • i servizi di consulenza strettamente connessa all’iniziativa formativa;
  • le ore di lavoro dei partecipanti dedicate alla formazione.
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Come presentare domanda

Le domande per accedere al bando per l’innovazione tecnologica per PMI devono essere presentate per via elettronica, attraverso la piattaforma online messa a disposizione dal “soggetto gestore” del programma. I termini di apertura e chiusura per la presentazione delle domande saranno stabiliti in seguito con un altro provvedimento del ministero, che definirà anche le modalità operative necessarie per garantire la corretta attuazione dell’intervento. Il provvedimento includerà, inoltre, le istruzioni specifiche per la presentazione delle domande relative ai progetti integrati sovraregionali, organizzati per favorire la collaborazione tra imprese in diverse aree geografiche.

I documenti

Per agevolare le imprese nella compilazione della domanda, il soggetto gestore metterà a disposizione, in anticipo rispetto all’apertura dei termini, la modulistica necessaria e l’elenco completo della documentazione da allegare. La preparazione anticipata dei documenti sarà fondamentale per rispettare i requisiti richiesti e assicurarsi che la domanda sia considerata valida. Di seguito i documenti da allegare:

  • la dichiarazione dei requisiti;
  • la scheda descrittiva dell’iniziativa e dei fornitori;
  • l’offerta economica del percorso formativo;
  • il questionario statistico su impatto ambientale, inclusione e parità di genere.
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Bando innovazione tecnologica PMI: la graduatoria

Secondo quanto stabilito dal decreto del ministero delle Imprese e del Made in Italy, il soggetto gestore esamina le domande pervenute nei termini previsti, seguendo una graduatoria di merito e non l’ordine cronologico di presentazione. Questo significa che la priorità non dipenderà dalla velocità di invio della domanda, ma dal punteggio assegnato in base a criteri di qualità e coerenza progettuale.

La graduatoria, stilata entro 30 giorni dalla chiusura dello sportello, verrà pubblicata sul sito del ministero e del soggetto gestore, garantendo la massima trasparenza. Se al termine del bando dovessero restare fondi non utilizzati, le risorse in più potranno essere destinate a iniziative di formazione presentate da imprese al di fuori delle filiere prioritarie indicate nel decreto.

L’istruttoria

L’attività istruttoria per l’accesso al bando innovazione tecnologica per PMI si articola in due fasi principali:

  • la verifica formale e di ammissibilità, che comprende il controllo dei documenti, il rispetto dei termini di presentazione, la regolarità delle dichiarazioni e il rispetto del principio europeo “DNSH” (do no significant harm), che vieta il finanziamento di attività dannose per l’ambiente;
  • la valutazione di merito, dedicata all’analisi qualitativa del progetto di formazione e alla verifica dei requisiti del fornitore del corso.

Il soggetto gestore ha 90 giorni di tempo dalla pubblicazione della graduatoria per completare l’iter. Se emergono lacune documentali o necessità di chiarimenti, l’ente può richiedere integrazioni all’impresa proponente, sospendendo i termini fino alla ricezione delle informazioni richieste. In caso di irregolarità o superamento dei massimali previsti dal regime “de minimis”, la domanda sarà respinta, come previsto dalla normativa sulla trasparenza amministrativa (legge 241/1990).

Ogni impresa potrà presentare una sola domanda, il che richiede una valutazione accurata del progetto formativo o innovativo da sottoporre. La scelta del percorso formativo e delle risorse da coinvolgere dovrà essere coerente con gli obiettivi strategici aziendali, al fine di massimizzare l’impatto della formazione e dell’innovazione sull’organizzazione e sulla competitività dell’impresa. 

Eventuali modifiche alla compagine societaria o al progetto formativo devono essere comunicate preventivamente e autorizzate dal soggetto gestore. Soltanto dopo l’approvazione, l’impresa potrà riprendere l’erogazione delle agevolazioni, sospese nel frattempo. Le variazioni non sostanziali (come aggiornamenti minori) saranno invece valutate direttamente in sede di rendicontazione, senza necessità di una comunicazione preventiva.

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Cristina Siciliano

Giornalista e scrittrice

Giornalista pubblicista, classe ‘97, con una solida formazione classica. Dopo la laurea conseguita con lode in Filologia Moderna, ho frequentato un Master in giornalismo politico-economico multimediale presso la 24ORE Business School. Ho collaborato con testate nazionali, come Leggo.it, e locali. Sono autrice del libro Breviario del silenzio: tra anima e parole, edito da Affiori, marchio di Giulio Perrone Editore.

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