Mancato pagamento IMU e TARI di imprese e professionisti, tutti i rischi e come evitarli

Le conseguenze del mancato versamento dei tributi locali possono mettere nei guai gli amministratori delle società.

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Il mancato pagamento di IMU e TARI è un problema piuttosto frequente nel rapporto tra imprese e professionisti da una parte, e pubblica amministrazione dall’altra. Si tratta, infatti, di due dei principali tributi locali che gravano sui soggetti economici. Il loro inadempimento può comportare conseguenze significative dal punto di vista fiscale e amministrativo. Ecco tutto ciò che si rischia in caso di mancato versamento.

Le conseguenze immediate del mancato pagamento di IMU e TARI

Quando un’impresa o un professionista non adempie puntualmente al pagamento di IMU e TARI, le prime conseguenze si manifestano attraverso l’applicazione automatica di sanzioni e interessi di mora. Dal 1 settembre 2024, in relazione alle violazioni commesse da questa data, la misura della sanzione è pari a:

  • 25% dell’imposta se il versamento è stato omesso o se è eseguito con un ritardo superiore a 90 giorni rispetto alla scadenza;
  • 12,5% dell’imposta se il versamento è stato eseguito con un ritardo non superiore a 90 giorni;
  • 0,83% per ciascun giorno di ritardo, se il versamento è eseguito con un ritardo non superiore a 15 giorni. 

Alla sanzione si applicano poi gli interessi al tasso legale annuo del 2% secondo la formula:

Imposta da versare x tasso legale d’interesse x giorni di ritardo / 36500

Una volta scaduti i termini per il pagamento spontaneo e decorso il periodo di applicazione delle sanzioni ridotte, l’ente locale ha inoltre la facoltà di procedere con l’iscrizione a ruolo del debito, trasformando il credito tributario in titolo esecutivo e riuscendo così ad avviare azioni esecutive dirette sul patrimonio del debitore, inclusi pignoramenti di beni mobili, immobili e crediti.

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Come regolarizzare la propria posizione (con sconto)

Anche dinanzi al mancato pagamento di IMU e TARI è possibile regolarizzare la propria posizione ricorrendo ad alcuni strumenti di maggiore tutela per il contribuente. Uno di questi è il ravvedimento operoso, a cui è possibile giungere solo se la violazione non è già stata contestata dall’ufficio mediante la notifica di avvisi di accertamento o se il contribuente è venuto a conoscenza di operazioni di verifica, ispezione o alte attività accertative iniziate dall’ufficio.

A parte queste situazioni in cui è precluso l’accesso all’istituto, negli altri casi è possibile regolarizzare la propria posizione effettuando un tardivo versamento e includendo una sanzione ridotta e gli interessi di mora sulla parte di imposta ancora dovuta. Per quanto concerne le sanzioni, dallo scorso 1 settembre 2024 sono cambiate nel modo seguente:

Sanzione ridottaVersamento (dalla data di scadenza naturale)Descrizione
0,83% per ciascun giorno di ritardoEntro i 15 giorniSanzione ridotta ad 1/10 del minimo
1,25%Dal 16° al 30° giornoSanzione ridotta ad 1/10 del minimo
1,39%Dal 31° al 90° giornoSanzione ridotta ad 1/9 del minimo
3,13%Dal 91° giorno ed entro il termine per la presentazione della dichiarazione IMU (1° anno successivo alla violazione)Sanzione ridotta ad 1/8 del minimo
3,57%Oltre le scadenze sopra riportateSanzione ridotta ad 1/7 del minimo

Gli interessi sono invece calcolati al tasso del 2% nominale annuo.

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Mancato pagamento di IMU e TARI di società: la responsabilità degli amministratori

Le conseguenze del mancato pagamento di IMU e TARI non è tuttavia limitata alla questione sanzionatoria. Nelle società di capitali, per esempio, la questione del mancato pagamento dei tributi locali assume particolare rilevanza per quanto riguarda la responsabilità degli amministratori. Giurisprudenza prevalente e consolidata ha da tempo chiarito che gli amministratori sono tenuti al pagamento dei debiti tributari della società alle scadenze previste, dovendo utilizzare a tale scopo le risorse economico-patrimoniali della società stessa.

L’inadempimento di tale obbligo di pagamento espone gli amministratori a una responsabilità per mala gestio verso la società e i creditori sociali per i danni ad esso conseguenti. 

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Mancato pagamento di IMU e TARI: la licenza può essere revocata?

Tra le conseguenze derivanti al mancato pagamento di IMU e TARI da parte del professionista o dell’impresa non sembrano invece esserci quelle derivanti dalla revoca della licenza (come quella commerciale) da parte del Comune. Ad affermarlo è una ricca serie di pronunce del TAR e, in ultimo, quella n. 338 del 23 aprile 2025 da parte del Consiglio di giustizia amministrativa della Regione Siciliana, che ha accolto l’appello di una società colpita dalla sospensione della licenza commerciale da parte del Comune. L’intervento del Consiglio ha chiarito alcuni importanti principi in materia di tributi locali.

In particolare, la vicenda ruota intorno all’applicazione dell’art. 15-ter del D.L. 34/2019, che permette ai Comuni di subordinare le licenze al pagamento dei tributi, ma solamente nel rispetto di specifiche condizioni.

I giudici hanno però bocciato qualsiasi automatismo previsto dal regolamento comunale, precisando che la sospensione o la revoca dei titoli abilitativi può avvenire solamente a fronte di gravi violazioni tributariamente accertate in via definitiva attraverso sentenze o atti non più impugnabili. In aggiunta a ciò, la pronuncia ha chiarito che le irregolarità riscontrate devono essere comparabili a quelle che impedirebbero il rilascio del DURC in ambito contributivo. Insomma, il contrasto all’evasione non può pregiudicare il rispetto dei diritti di difesa del contribuente.

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Roberto Rais

Giornalista e autore

Giornalista e autore, consulente e coordinatore editoriale, collabora con agenzie di stampe e società editoriali italiane ed estere specializzate in economia e finanza, gestione di impresa e organizzazione aziendale.

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