Dazi USA in vigore da oggi, contromisure Ue “congelate” e crollo azioni Leonardo

UE in attesa della stangata del 100% su chip e semiconduttori? La reazione dei mercati e il crollo delle azioni di Leonardo nel primo giorno dei dazi.

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I dazi USA imposti dal presidente Trump sull’export europeo sono iniziati oggi, a partire dalla mezzanotte (ore 6 in Italia). A confermarlo è Olof Gill, portavoce della commissione Ue per il Commercio. Il Tycoon esulta per i “miliardi di dollari che affluiranno negli Stati Uniti. Sull’obbligo per l’UE di investire negli USA, in un’intervista a Cnbc, dice che si tratti di 600 miliardi di dollari con i quali gli americani potranno “farci quello che vogliono”. In caso di ripensamento dell’Unione, “arriveranno i dazi al 35%”.

Le contromisure UE “congelate”

Le attuali tariffe, stabilite con l’accordo del 27 luglio, sostituiscono quelle del 10% in vigore da aprile. E starebbero arrivare dazi al 100% su chip e semiconduttori. I contro-dazi sono stati invece congelati per sei mesi, l’Europa spera che in tempi brevi il tetto dl 15% venga confermato pure su automotive, farmaceutica, alcolici.

Entrata in vigore dei dazi USA: prezzo del petrolio e reazione dei mercati

I prezzi del petrolio salgono sui mercati asiatici dopo ripetuti cali. I future sul Wti raggiungono i 64,71 dollari al barile, quelli sul Brent i 67,21 dollari. Sale anche la preoccupazione per il dirottamento dell’offerta, dopo la decisione di Trump di aumentare le tariffe ai beni indiani del 50% per aver acquistato petrolio dalla Russia. Il vertice previsto nei prossimi tra The Donald e Putin, sulla questione ucraina, potrebbe allentare le tensioni. Il prezzo del gas scende dello 0,5%.

Le borse europee aprono con cautela, lanciando inizialmente segnali contrastanti. Poi allungano il passo: Milano resta la più cauta. Il Ftse Mib sale dello 0,66%, Francoforte e Parigi guadagnano rispettivamente l’1,65% e l’1,25%. Interpump segna +6,7%. Tra gli industriali spiccano Buzzi (+5,9%), Prysmian (+3,7%) e Stellantis (+2,84%). La difesa frena, le azioni di Leonardo scendono del 5,62%. Tra le banche, Mediolanum registra la performance migliore, con +2,2%.

Perché crollano le azioni di Leonardo?

Le uniche notizie che si hanno del colosso della difesa riguardano un vertice tenuto di recente tra la presidente Giorgia Meloni e gli amministratori delegati di Leonardo, Fincanieri, Invitalia e Ferrovie dello Stato. Ufficialmente perché il governo desidera sfruttare gli investimenti sulla difesa dal fondo UE Safe per avere delle ricadute sui civili.

L’ipotesi più accreditata sulla causa del crollo delle azioni di Leonardo resta la possibilità di una risoluzione del conflitto russo-ucraino, grazie al vertice previsto tra il presidente USA e il capo del Cremlino.

Gli aiuti per le imprese italiane

Il bollettino UE conferma che con i dazi si ridurrà la propensione delle imprese a investire. Tra i settori più colpiti – nonostante le primissime dichiarazioni confermassero il contrario – quello farmaceutico, con minacce di dazi fino al 250%. Le imprese italiane restano in attesa di misure di supporto, sulle quali il governo non ha dato troppe speranze. L’accordo del 27 luglio, dunque, sembra aver disatteso l’aspettativa di una maggiore certezza in cambio del compromesso.

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