Saldi estivi 2025: gli italiani spenderanno 203 euro a famiglia, i guadagni previsti per gli esercenti

Gli italiani spenderanno in media 203 euro a famiglia durante i saldi estivi: qual è il giro d'affari previsto per gli esercenti.

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Con i saldi estivi in partenza da sabato 5 luglio 2025 in tutta Italia, si prevedono sconti e offerte di vario tipo sui prodotti proposti da negozi di abbigliamento, accessori e molto altro. E gli italiani come ogni anno approfitteranno di questo momento per acquistare prodotti ad un costo conveniente.

Confcommercio stima che ogni famiglia spenderà 203 euro in capi di abbigliamento a prezzi scontati durante questo periodo, per un giro d’affari complessivo di 3,3 miliardi di euro. Se da un lato per i consumatori è un’occasione di risparmio, per gli esercenti è un buon momento per fare affari.

Saldi estivi 2025: tutti i numeri

Le previsioni vedono una spesa di 92 euro per persona, durante i saldi che si terranno indicativamente tra luglio e settembre, con cadenze differenti in base alle regioni. Ovvero 203 euro a famiglia da destinare a nuovi capi di abbigliamento, scarpe e accessori scontati.

Saranno 16,1 milioni le famiglie che decideranno di acquistare proprio in questo periodo, approfittando degli sconti. Senza contare che sono previsti arrivi dall’estero per 19 milioni di turisti, che a loro volta potranno acquistare prodotti made in Italy a prezzi vantaggiosi.

Ogni regione italiana comunque organizzerà i saldi in modo leggermente differente, in base alle disposizioni specifiche, che gli esercenti dovranno rispettare. Esiste infatti un calendario preciso per le date in cui è possibile porre la merce in saldo, con la durata e le modalità di applicazione degli sconti.

Saldi estivi 2025, le regole per gli esercenti

Gli esercenti devono rispettare precise regole quando propongono in vendita i prodotti scontati. Ad esempio il venditore è obbligato a sostituire eventuali capi difettosi dopo la vendita, se il cliente presenta lo scontrino di acquisto. Il cliente ha due mesi di tempo per la richiesta e il negoziante, se non è in grado di sostituire il prodotto, deve procedere alla restituzione dei soldi.

I venditori sono obbligati a indicare sia il prezzo originario del prodotto sia il costo scontato. A queste informazioni deve quindi seguire correttamente la percentuale di sconto.

Un altro punto importante riguarda i sistemi di pagamento: gli esercenti per obbligo di legge devono consentire al cliente di pagare tramite carta, bancomat o mezzi elettronici, non possono limitarsi a chiedere unicamente i contanti. Gli esercenti inoltre sono tenuti ad effettuare i saldi solo nei periodi indicati in base alla regione, non è possibile proporli fuori dalle date ufficiali.

Qualsiasi forma di pubblicità ingannevole o indicazioni poco chiare non sono ammesse, per cui il negoziante in caso di mancati adempimenti di legge può essere sanzionato anche durante i saldi.

Saldi: in calo le persone che acquistano

Anche se si prevede una discreta affluenza ai negozi in periodi di saldi, in linea generale sono sempre meno le persone interessate ad acquistare capi di abbigliamento durante questo periodo. Il Codacons aveva rilevato una discesa della spesa degli italiani in questo senso per 1 miliardo di euro in 10 anni.

Un segnale di un progressivo cambiamento nelle abitudini dei consumatori: se nel 2014 si era registrato un giro di affari da 4 miliardi di euro, nel 2024 si è attestato intorno ai 3 miliardi, cifra non molto diversa da ciò che ci si aspetta per il 2025.

Oggi i consumatori in Italia, rispetto al passato, scelgono altri canali per gli acquisti, ad esempio tramite e-commerce online, tutto l’anno. Gli sconti sul web infatti possono essere per molti più attrattivi rispetto ai saldi estivi.

Senza contare che negli ultimi anni si è sviluppata una nuova consapevolezza sull’importanza di acquistare sostenibile, scegliendo solamente capi ritenuti necessari e risparmiando su questo tipo di spesa.

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