Lavoro e caldo estremo: sì alla cassa integrazione con il nuovo protocollo nazionale, cosa c’è nella bozza

L'estate si è aperta con picchi di caldo estremo nelle principali città italiane, che mettono in ginocchio i lavoratori. Tutte le misure previste dal nuovo protocollo nazionale.

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Con l’inizio dell’estate, il caldo estremo è arrivato in molte città italiane, segnando il bollino rosso. Temperature record con picchi di 40 gradi, che mettono in difficoltà soprattutto le persone più fragili. Con queste premesse le associazioni dei lavoratori, i sindacati e il ministero del Lavoro stanno accelerando le operazioni per l’approvazione di un protocollo nazionale per il contenimento dei rischi dei lavoratori.

Le ondate di calore infatti mettono a repentaglio la salute e la sicurezza dei lavoratori di molti comparti, soprattutto in determinate ore del giorno. Modifiche all’orario di lavoro, il ricorso alla cassa integrazione, verifiche sanitarie e azioni di prevenzione sono obiettivi stabiliti dal nuovo protocollo nazionale, che sarà presto approvato.

Nuovo protocollo nazionale per il lavoro: la bozza

Il nuovo protocollo ha l’obiettivo di dare linee guida chiare ai lavoratori e ai datori su come affrontare l’emergenza caldo sui luoghi di lavoro. La bozza, denominata “schema di protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro” contiene precise indicazioni per datori e lavoratori.

In particolare, con questo testo vengono messe nero su bianco le possibilità per le aziende di mettere in campo diversi ammortizzatori sociali volti a tutelare i lavoratori nel caso di sospensione del lavoro per il troppo caldo o modifiche degli orari.

Le parti sociali hanno discusso il testo, che verrà portato all’attenzione del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel pomeriggio del 2 luglio. I lavori per la sua stesura e approvazione sono stati velocizzati per permettere un’entrata in vigore rapida per scongiurare infortuni e malattie sul lavoro dovute al caldo.

Il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti e non solo per l’Italia, ma anche per l’Europa le elevate temperature stanno mettendo in ginocchio intere città. Oltre ai rischi per la salute, il caldo sta anche causando blackout e malfunzionamenti elettrici. Allo stesso tempo si assiste ad inondazioni e allagamenti in diverse zone.

Nuovo protocollo contro il caldo: il ricorso agli ammortizzatori sociali

Quando il testo definitivo sarà approvato, con molta probabilità si darà alle aziende la possibilità di ricorrere a diversi ammortizzatori sociali, prima tra tutte la cassa integrazione. Questi hanno l’obiettivo di sostenere economicamente i lavoratori nonostante periodi di sospensione del lavoro dovuti alle alte temperature.

Tra le ipotesi vi è quella dell’introduzione di una CIG automatica nel caso di sospensione o riduzione dell’orario lavorativo per tutti i comparti, includendo anche il lavoro stagionale. I datori di lavoro quindi potranno ricorrere a queste soluzioni sulla base delle ordinanze pubbliche relative al caldo.

Il provvedimento andrebbe soprattutto a vantaggio di tutte quelle aziende e lavoratori che operano all’aperto, durante le ore centrali, oppure per gli operai impiegati presso cave, industrie, ma anche nell’edilizia presso i cantieri. Si presenta la prospettiva di introdurre dei parametri specifici per adottare le misure in modo automatico, puntando anche sulla prevenzione.

Misure di prevenzione nel protocollo nazionale

Parlando di prevenzione, il nuovo protocollo prevede anche la possibilità di monitorare gli infortuni sul lavoro e le malattie causate dalle alte temperature, con il possibile intervento dell’Inail nel delineare con esattezza le cause. In questo modo sarebbe possibile verificare quali sono i problemi legati al caldo e intervenire tempestivamente.

A questo proposito, secondo la bozza, saranno i datori di lavoro a dover informarsi, presso i portali web ufficiali, circa le condizioni meteo e le temperature previste, per poter correre ai ripari in tempo e attivare gli ammortizzatori sociali. Il piano prevede quindi un intervento strutturato presso i luoghi di lavoro, per cui i titolari dovranno mettere a disposizione dei lavoratori luoghi all’ombra, acqua, entrate e uscite alternative, ma anche modifiche agli orari.

Si fa riferimento quindi alle buone pratiche da applicare presso i luoghi di lavoro, per cui i lavoratori devono essere informati su come prevenire eventuali rischi alla salute. Si prevedono anche premi particolari per le imprese virtuose in questa direzione.

Si attende di conoscere la versione definitiva del testo, la cui approvazione con molta probabilità avverrà nelle prossime ore o nei prossimi giorni. Nel frattempo le alte temperature colpiscono città come Firenze, Torino, Bologna, Ancona, Genova, Palermo, Venezia e tante altre.

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