- Il mercato delle crypto ha dimostrato una buona capacità di tenuta dopo l’introduzione dei dazi di Trump verso i prodotti europei e cinesi, ma sono state registrate delle perdite importanti sulle monete virtuali.
- L’insediamento del presidente alla Casa Bianca aveva segnato un nuovo record per i bitcoin, ma l’introduzione dei dazi americani ha fatto successivamente crollare i mercati.
- Le limitazioni all’imposizione dei dazi nel settore tech hanno infine salvato i mercati crypto, che potrebbero beneficiare di questa mossa del presidente USA.
Il terremoto dei dazi americani ha colpito non solo le Borse di tutto il mondo, ma anche il mercato delle criptovalute: dopo una prima crisi iniziale, in seguito all’annuncio dei dazi sui prodotti europei e cinesi, le monete virtuali hanno dimostrato una forte capacità di tenuta di fronte alle incertezze del mercato.
In seguito al crollo dei mercati finanziari, Trump ha poi optato per la sospensione dei dazi verso il Vecchio Continente e per la limitazione degli stessi nel settore tech, spingendo di nuovo al rialzo il mercato delle crypto.
Se il prezzo dell’oro ha giovato dall’introduzione dei dazi di Trump, segnando nuovi massimi storici, ad avere la peggio sono stati gli investitori nei mercati finanziari. Bitcoin, criptovalute, Ethereum sono tornati relativamente stabili, ma i dubbi e le incertezze sul futuro spaventano gli analisti.
Indice
Mercati crypto in crisi dopo l’annuncio dei dazi di Trump
I dazi “a intermittenza” di Donald Trump hanno avuto conseguenze diverse sui mercati finanziari: rispetto agli asset tradizionali (tra cui azioni, obbligazioni, oro, petrolio e dollaro statunitense), i mercati crypto hanno retto abbastanza bene il terremoto, senza registrare picchi di prezzo notevoli.
La capitalizzazione di mercato totale di tutte le criptovalute ha perso circa l’11%, attestandosi a 2,5 trilioni di dollari, in seguito all’imposizione dei dazi americani. Un valore in linea con il periodo in cui Trump si è insediato alla Casa Bianca.
In occasione del “giorno della liberazione”, il 2 aprile scorso, i mercati finanziari sono crollati a picco a livello internazionale, mentre il prezzo dell’oro ha descritto nuovi record positivi. I bitcoin e le crypto, dopo una piccola crisi iniziale, sono tornati relativamente stabili.
Analizzando i dati e le analisi effettuate dal New York Digital Investment Group1 (NYDIG), si nota come tra il 6 e il 7 aprile le liquidazioni siano aumentate fino a raggiungere 480 milioni di dollari. Tale cifra, comunque, è ben al di sotto di altri eventi di liquidazione degni di nota.
La ripresa delle crypto dopo le limitazioni dei dazi nel settore tech
Dopo il caos iniziale, Donald Trump ha limitato i dazi imposti sui prodotti tecnologici, tra i quali smartphone, chip, computer e dispositivi elettronici selezionati, riducendo le pressioni commerciali. Questa decisione ha avuto delle conseguenze anche sul mercato delle monete virtuali.
I mercati crypto, che sono storicamente collegati al settore tech, hanno registrato da subito una crescita dei prezzi: basti pensare che il prezzo dei bitcoin, dopo l’annuncio della limitazione, aveva temporaneamente oltrepassato gli 85 mila dollari.
Inoltre, il presidente americano ha sospeso per 90 giorni l’imposizione dei dazi reciproci, abbassando le aliquote al 10% per i paesi che hanno introdotto a loro volta delle contro-tariffe sui prodotti americani. In seguito all’annuncio della sospensione dei dazi, il prezzo del bitcoin è salito del 9% e l’S&P 500 è balzato di oltre il 10%.
Considerando la correlazione tra dazi e mercati, molti analisti hanno ipotizzato una possibile strategia di negoziazione per raggiungere un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina.
L’andamento dei Bitcoin nel 2025
Nel 2024 l’andamento delle criptovalute è stato davvero incoraggiante, registrando performance migliori rispetto alle altre valute digitali. Tutto questo molto prima dell’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca.
Prima ancora dell’annuncio dei dazi americani, il bitcoin viaggiava sugli 87 mila dollari e, nel giorno dell’insediamento del presidente americano alla Casa Bianca, aveva addirittura toccato un nuovo record, attestandosi sui 109 mila dollari. L’annuncio di dazi verso il Vecchio Continente ha provocato un violento scossone ai mercati internazionali, a partire dalle Borse, e ha avuto delle ricadute anche sulle monete virtuali.
Nonostante inizialmente il mercato delle crypto sembrava aver contenuto le perdite, all’alba del 7 aprile scorso ha toccato un nuovo minimo mensile: il bitcoin è calato dell’8% a 76.111 dollari, mentre Ethereum è scesa del 17% a 1,48 dollari.
Bisogna però considerare che i primi mesi del 2025 sono stati estremamente variabili e imprevedibili per le criptovalute, a partire dal lancio dei due meme token Trump e Melania (con risultati poco incoraggianti). Il 2025 doveva essere l’anno di svolta e crescita per le criptovalute ma, ad oggi, gli analisti non sono troppo sicuri di questo successo.
Nuove regole per il mercato delle monete virtuali
Quello dei dazi americani è solo l’ultimo dei crolli registrati dal mercato delle monete virtuali. Già il 21 febbraio scorso, in seguito all’attacco hacker all’exchange Bybit, erano stati bruciati 1,5 miliardi di euro in Ethereum. Il crollo delle criptovalute era stato notevole, a conferma dell’estrema volatilità di un mercato poco regolamentato nel quale conoscere le strategie per proteggere i risparmi è fondamentale per mitigare le perdite.
All’inizio del suo nuovo mandato, il presidente americano Donald Trump aveva promesso ai suoi elettori che avrebbe trasformato gli Stati Uniti nella capitale delle criptovalute mondiali. Per farlo, avrebbe introdotto nuove regole per le stablecoin entro l’estate di quest’anno.
Nel frattempo Tether, la più grande stablecoin mondiale, sta valutando la possibile introduzione di un nuovo token valido solo per il mercato statunitense.
- A Weekly Digest of Bitcoin News & Insights, New York Digital Investment Group, viewmail.nydig.com ↩︎
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor