Bandi per imprese a dicembre 2025, le misure per manifatturiero e attività culturali e creative

Grandi realtà e nuove imprese possono usufruire di contributi a fondo perduto e prestiti in forma agevolata.

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Bandi imprese dicembre 2025

La fine dell’anno può essere ancora una grande occasione per le imprese che desiderassero avere una svolta. Due bandi per le imprese a dicembre 2025 promettono aiuti interessanti per i grandi investimenti green nel settore manifatturiero e per le imprese culturali e creative nel Mezzogiorno. Ecco le misure attive e come partecipare.

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Fondo per la transizione industriale, 134 milioni di euro

Il Fondo per la transizione industriale arriva al terzo bando 2025 con una dotazione di circa 134 milioni di euro a valere sul PNRR, destinata a sostenere programmi di investimento ambientali ed energetici delle imprese manifatturiere italiane. Il bando è nazionale e le domande si presentano dalle 12 del 17 settembre 2025 alle 12 del 10 dicembre 2025, esclusivamente tramite la piattaforma Invitalia, con una procedura valutativa a graduatoria nazionale definita dal decreto direttoriale MIMIT del 18 luglio 2025.

I beneficiari

Il bando è destinato alle imprese di qualsiasi dimensione del settore manifatturiero (ATECO sezione C), con unità produttiva in Italia, regolarmente costituite, iscritte, attive e non in difficoltà al 31/12/2019, in regola con fisco, contributi e sicurezza sul lavoro. Il Fondo non è quindi uno strumento per partite IVA di servizi o micro-attività nascenti; si rivolge a srl, spa e gruppi industriali già strutturati, spesso energivori, che vogliono fare un salto di qualità sul piano ambientale.

Il cuore della misura sono i programmi di investimento compresi tra 3 e 20 milioni di euro, da avviare dopo la domanda e da concludere entro 36 mesi, con possibile proroga di 12 mesi. I progetti devono riguardare una sola unità produttiva e perseguire almeno un obiettivo tra: maggior efficienza energetica; uso efficiente delle risorse ed economia circolare; riduzione dell’impatto ambientale dei processi, con possibilità di includere impianti per autoproduzione di energia rinnovabile entro limiti percentuali precisi.

Spese ammissibili e contributo

Le spese ammissibili coprono macchinari e impianti nuovi, opere murarie fino al 40%, software, brevetti, licenze, formazione del personale collegata al progetto e alcune voci legate a sistemi di produzione e stoccaggio dell’energia, sempre nel rispetto del principio DNSH e dei vincoli GBER.

L’agevolazione è un contributo a fondo perduto con intensità che cambia in base alla tipologia di intervento, alla dimensione dell’impresa e alla localizzazione, con quote rafforzate per il Mezzogiorno e per le imprese energivore. Il limite risiede nella soglia d’ingresso molto alta, che esclude le realtà più piccole e richiede una capacità finanziaria importante.

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Cultura cresce per le imprese culturali e creative del Sud: come funziona

Il ministero della Cultura ha lanciato Cultura cresce, un nuovo incentivo pensato per sostenere la nascita e la crescita di imprese culturali e creative in Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. L’avviso, presentato il 20 novembre 2025 dalla direzione generale Creatività contemporanea nell’ambito del Programma nazionale cultura 2021-2027 – Azione 1.3.1, mette a disposizione oltre 151 milioni di euro complessivi, con domande a partire dal 10 dicembre 2025 tramite area personale Invitalia.

I beneficiari

L’incentivo è pensato per un target molto più ampio e ibrido rispetto al bando industriale, diversificato per imprese costituite da oltre 5 anni, nuove imprese o team di persone fisiche che intendono costituire un’impresa, nonché imprese costituite da non oltre 5 anni, imprese sociali e soggetti del terzo settore che svolgono attività economica in queste filiere.

I settori coperti comprendono ideazione, produzione, sviluppo, promozione, conservazione, ricerca, valorizzazione e gestione di beni, attività e prodotti culturali, incluse attività ausiliarie strettamente funzionali

Sono previsti programmi di spesa fino a 2,5 milioni di euro, che includono sia investimenti materiali e immateriali sia capitale circolante collegato al progetto. La struttura dell’aiuto è un mix tra contributo a fondo perduto e finanziamento a tasso zero, con copertura complessiva fino all’80% del programma.

Spese ammissibili

Le spese ammissibili riguardano ristrutturazioni e allestimenti di spazi culturali (con limiti percentuali sulle opere murarie), impianti tecnologici, attrezzature per produzione e fruizione culturale, sistemi digitali e green, piattaforme software e contenuti digitali, diritti di proprietà intellettuale, campagne di audience development, servizi specialistici, costi di personale e gestione direttamente legati al progetto.

Le domande sono istruite con procedura valutativa a sportello, in ordine cronologico, fino a esaurimento risorse, senza graduatoria nazionale.

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