Resto al Sud 2.0, fino a 140 mila euro a fondo perduto per i giovani del Mezzogiorno: domande dal 15 ottobre

Si tratta di un'evoluzione del preesistente Resto al Sud. Tutto sui requisiti, gli incentivi disponibili e le richieste.

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Resto al Sud 2.0

Parte ufficialmente oggi, lunedì 15 ottobre, il nuovo Resto al Sud 2.0 l’iniziativa rinnovata per rilanciare il lavoro giovanile e l’imprenditorialità nel Sud Italia. Il decreto attuativo, firmato dal ministero del Lavoro insieme al ministero per il Sud e al ministero dell’Economia, dà il via ufficiale alle domande per la richiesta di contributi a fondo perduto, ma il tempo per presentarle è limitato.

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Resto al Sud 2.0: che cos’è e cosa prevede

Resto al Sud 2.0 è un’evoluzione dell’incentivo preesistente “Resto al Sud” che è stato operativo negli anni precedenti. Creato ai sensi dell’articolo 18 del decreto legislativo 60/2024 e disciplinato da un decreto interministeriale del luglio 2024, Resto al Sud 2.0 è un incentivo completamente a fondo perduto rivolto ai giovani che desiderano costituire una partita IVA, una ditta individuale, una società o un libero professionista nelle regioni meridionali d’Italia. L’iniziativa è finanziata con un totale di 700 milioni di euro dal Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) e ulteriori 100 milioni di euro dal fondo di recupero dell’Italia. Inoltre, fa parte del più ampio “Programma Nazionale Giovani, Donne e Lavoro” 2021-2027.

Chi può accedere: i requisiti per partecipare

Il programma Resto al Sud 2.0 è pensato per i giovani tra i 18 ai 35 anni non compiuti, che siano residenti o desiderino avviare un’attività al Sud o nelle Isole: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia (Misura RSUD). Inoltre, i partecipanti devono essere inoccupati o inattivi, compresi coloro che rientrano del programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori). Non possono partecipare invece coloro che, nei sei mesi precedenti, hanno svolto attività con un codice ATECO identico a quello proposto.

Le agevolazioni

Sono previsti due tipi di incentivi:

  • voucher diretto fino a 40.000 euro per il Sud (che possono arrivare a 50.000 euro per investimenti innovativi, digitali o sostenibili);
  • contributi per programmi di investimento, fino al 70% per progetti più grandi (fino a 200.000 euro) e fino al 75% per i progetti al di sotto dei 120.000 euro.

Le spese ammissibili comprendono:

  • macchinari, impianti, software, marchi, piattaforme digitali;
  • consulenze tecnico-specialistiche (fornite da ETS);
  • opere edili fino al 50% dell’investimento (solo per i programmi più ampi).

Formazione e tutoraggio: il ruolo di Invitalia ed ENM

A differenza della versione precedente, Resto al Sud 2.0 offre un supporto formativo coordinato dall’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM) e servizi di tutoraggio gestiti da Invitalia, che si occuperà anche della gestione delle domande e dell’erogazione dei fondi.

Un ecosistema pensato per trasformare idee in imprese concrete, attraverso supporto pratico, orientamento e strumenti digitali. Come e quando presentare domanda Le domande saranno gestite da Invitalia in modalità a sportello (fino a esaurimento fondi). L’intero processo avverrà online tramite SPID o CIE.

In sintesi, ecco i punti chiave della misura:

BeneficiariGiovani tra 18 e 35 anni – disoccupati / inoccupati / inattivi – inclusi soggetti GOL e categorie svantaggiate
Ambito territorialeRegioni del Sud: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia – Centro-Nord (con misura parallela “ACN”)
Le attività ammesseLavoro autonomo con partita IVA – impresa individuale – Società (SNC, SAS, SRL, cooperative) – libere professioni anche in forma associata
Spese ammissibili (voucher)Attrezzature e macchinari nuovi – software, app, piattaforme digitali – marchi, brand, portali web – consulenze specialistiche da ETS (max 30%)
Spese escluseTerreni, immobili, leasing – consulenze legali/fiscali – materie prime, utenze, personale, locazioni
Voucher con contributi a fondo perduto 100%Fino a 40.000 euro e fino a 50.000 euro per investimenti green e digitali
Contributo a fondo perduto per programmi d’investimentoFino a 75% per investimento minore o uguale a 120.000 euro
Fino al 70% per investimento da 120.000 euro a 200.000 euro
Durata ammissibile delle speseVoucher: entro 9 mesi (prorogabili a 12) – programmi d’investimento: 16 mesi (prorogabili a 20)
Formazione e accompagnamentoCoordinamento da ENM (Ente Nazionale per il microcredito) tutoraggio da Invitalia servizi gratuiti pre e post avvio
Gestione e proceduraDomanda online tramite Invitalia – valutazione a sportello – obbligo SPID/CIE/CNS per l’accesso
Dotazione finanziaria complessiva800 milioni di euro totali – 700 milioni da FSE+ – 100 milioni da PNRR
Erogazione contributoPossibilità di SAL (Stato Avanzamento Lavori) dopo 3 mesi – saldo entro 3 mesi dalla spesa finale – Invitalia verifica beni e attività
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Come presentare domanda

A partire dal 15 ottobre 2025 è possibile presentare online la domanda per accedere agli incentivi di resto al sud 2.0, accedendo allo sportello per la compilazione e presentazione delle domande di Invitalia, aperto dalle ore 12:00. Prima, però, è consigliato procedere con la registrazione dell’iniziativa richiedente le agevolazioni e indicare un eventuale delegato, accedendo alla sezione “Anagrafica e deleghe” dell’area riservata del sito, con SPID, CIE o CNS.

Mentre la misura originale, “Resto al sud”, chiude a decorrere dalla medesima data, a causa di esaurimento fondi è importante ricordare che la misura resto al sud 2.0 non prevede una scadenza temporale fissa, ma anch’essa rimane attiva fino all’esaurimento delle risorse disponibili. Le richieste verranno esaminate in base all’ordine cronologico di presentazione, il che suggerisce l’importanza di presentare la propria candidatura il prima possibile una volta aperto lo sportello.

Per l’accesso alla piattaforma è obbligatorio disporre di:

  • SPID (Sistema Pubblico di identità Digitale);
  • CIE (Carta d’identità Elettronica);
  • CNS (Carta Nazionale dei Servizi);

L’attività può essere avviata fino a un mese prima della domanda, ma deve risultare inattiva al momento della presentazione.

Documentazione da allegare

Il richiedente dovrà presentare:

  • la domanda compilata in tutte le sue parti;
  • il file zip della descrizione iniziativa economica;
  • le dichiarazioni sostitutive di certificazione (DSAN) relative al possesso dei requisiti e altre DSAN obbligatorie;

Ognuno di questi documenti può essere essere scaricato dal sito di Invitalia e caricato in piattaforma, accedendo alla pagina dedicata alla misura e cliccando su “modulistica per la presentazione della domanda”. Prima dell’invio è necessario inoltre che gli stessi siano firmati digitalmente.

È inoltre richiesto il caricamento, in allegato, della seguente documentazione:

  • documento di riconoscimento del/i proponente/i;
  • atto costitutivo ed eventuale statuto (per le società) o certificato di attribuzione partita IVA (per ditta individuale, lavoratore autonomo e libero professionista);
  • attestazione rilasciata a seguito della conclusione del corso ENM (in caso di avvenuta partecipazione);
  • estratto conto del conto corrente vincolato/dedicato da cui si evincano gli eventuali versamenti effettuati.

Autore
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Cristina Siciliano

Giornalista e scrittrice

Giornalista pubblicista, classe ‘97, con una solida formazione classica. Dopo la laurea conseguita con lode in Filologia Moderna, ho frequentato un Master in giornalismo politico-economico multimediale presso la 24ORE Business School. Ho collaborato con testate nazionali, come Leggo.it, e locali. Sono autrice del libro Breviario del silenzio: tra anima e parole, edito da Affiori, marchio di Giulio Perrone Editore.

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