Un portale unico, una procedura digitale, una professione che si apre al mondo. Dal 20 ottobre 2025, chi è abilitato come guida turistica in un altro Paese potrà richiedere online il riconoscimento del proprio titolo anche in Italia. E se tutto andrà come previsto, potrà lavorarvi regolarmente, con un tesserino digitale e una qualifica nazionale valida su tutto il territorio nazionale. Si tratta di uno dei tasselli della riforma delle professioni turistiche, introdotta dalla legge 13 dicembre 2023, n. 190 e dal relativo regolamento 26 giugno 2024, n. 88, e nel percorso di digitalizzazione della pubblica amministrazione.
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Come funziona la nuova procedura digitale
Il ministero del Turismo attiverà una sezione dedicata alle guide all’interno del “portale delle professioni turistiche”, dove sarà possibile gestire l’iter di riconoscimento delle qualifiche estere. Le guide interessate potranno quindi caricare l’attestato o diploma professionale conseguito all’estero, la prova che il titolo sia ufficialmente riconosciuto nel Paese d’origine e l’eventuale documentazione sull’esperienza professionale maturata. Se la documentazione sarà ritenuta valida, il richiedente potrà scegliere fra due opzioni: un tirocinio di adattamento (da svolgere affiancando una guida italiana) oppure una prova attitudinale in lingua italiana, da sostenere davanti a una commissione. Per i professionisti extra-europei, la prova attitudinale sarà sempre obbligatoria.
I requisiti per il riconoscimento
Chi supera il processo, o è già guida in un altro Paese e viene riconosciuto, riceverà un tesserino digitale, con QR code, che lo abilita a esercitare legalmente la professione in tutta Italia. Un sistema moderno che punta anche a combattere gli abusi: i controlli potranno verificare in tempo reale se chi accompagna i turisti è abilitato o no. Questa funzionalità sarà disponibile per le guide turistiche:
- in possesso della qualifica professionale conseguita in uno Stato membro dell’Unione europea, dello Spazio economico europeo o in Svizzera, il cui riconoscimento è (eventualmente) subordinato al previo superamento di un tirocinio di adattamento o, in alternativa a scelta, ad una prova attitudinale in lingua italiana;
- in possesso della qualifica professionale conseguita in uno Stato diverso dalla Svizzera e non membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo, il cui riconoscimento è sempre subordinato al previo superamento di una prova attitudinale in lingua italiana.
Le guide temporanee iscritte all’elenco possono esercitare la professione in modalità temporanea e occasionale sul territorio italiano, per un tempo di 60 giorni di cui non più di 20 consecutivi, nell’arco di 12 mesi a partire dalla data di iscrizione.
Gli aspetti positivi del tesserino digitale
Il tesserino digitale sarà rilasciato solo a chi risulta iscritto all’elenco nazionale delle guide turistiche (ENGT), che diventa il nuovo punto di riferimento per l’intero settore. La digitalizzazione del riconoscimento delle qualifiche straniere rappresenta un passo fondamentale nella modernizzazione del settore turistico italiano. Uniformare le procedure, semplificare l’accesso alla professione e rafforzare i controlli può contribuire a migliorare la qualità dell’offerta e valorizzare il nostro patrimonio culturale.
Accesso gratuito ai luoghi della cultura
Un altro aspetto importante riguarda anche il diritto delle guide turistiche abilitate ad accedere gratuitamente ai luoghi della cultura, per finalità professionali, di studio o formazione. Le guide munite di tesserino digitale (o nulla osta) e documento d’identità, potranno entrare gratuitamente non solo nei luoghi dove accompagnano i gruppi di turisti, ma anche nei musei, monumenti e luoghi di culto pubblici o religiosi per aggiornarsi o approfondire la conoscenza, anche individualmente. Un diritto valido su tutto il territorio nazionale, a prescindere dalla titolarità del sito: statale, regionale, comunale o appartenente a enti ecclesiastici. Fondamentale, ora, che anche chi gestisce questi spazi sia informato e si adegui, per evitare che il riconoscimento resti solo sulla carta.
Come diventare guida turistica nel 2025
La legge 13 dicembre 2023, n. 190, subordina l’esercizio della professione di guida turistica al superamento di un esame di abilitazione nazionale avente ad oggetto lo svolgimento di:
- una prova scritta, con quesiti a risposta multipla su storia dell’arte, geografia, storia, archeologia, diritto del turismo e accessibilità;
- una prova orale, con approfondimento delle materie d’esame e prove linguistiche;
- una prova tecnico-pratica, che prevede visite guidate simulate e valutazione delle capacità di conduzione dei gruppi.
Chi supererà l’esame riceverà un tesserino nazionale che abilita all’attività in tutto il territorio italiano. Inoltre, per mantenersi attivi, è necessario, come per molte professioni regolamentate, l’aggiornamento professionale triennale, con corsi teorici e pratici coordinati da enti accreditati sotto l’egida ministeriale. Per accedere alla professione occorre:
- essere maggiorenni;
- possedere un diploma di laurea triennale o una qualifica professionale di guida turistica, oppure l’abilitazione all’esercizio della professione qualora lo Stato membro dell’UE la preveda;
- superare l’esame di abilitazione nazionale;
- avere conoscenze linguistiche certificate al livello di competenza C1 del quadro comune europeo di riferimento per le lingue.
Oltre ai requisiti sopra elencati, i candidati non devono avere condanne passate in giudicato o applicazioni della pena per reato doloso e non devono aver riportato condanne per abuso di professione, arte, industria, commercio o mestiere.
Cristina Siciliano
Giornalista e scrittrice