L’Unione Europea ha compiuto un importante passo avanti nel contrasto all’inquinamento da microplastiche approvando in via definitiva il c.d. “regolamento anti-pellet” o “regolamento sulle microplastiche UE“. Il 22 settembre 2025 il Consiglio dell’UE ha infatti dato il via libera finale alle norme che obbligano le aziende e i trasportatori a prevenire la dispersione dei pellet di plastica lungo tutta la catena di produzione e logistica.
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Regolamento microplastiche UE, le ragioni della scelta
Si tratta della prima volta in cui vengono introdotte misure obbligatorie per l’intera filiera dalla plastica. Questo perché i “nurdles” – così vengono chiamati i minuscoli granuli di plastica che derivano dalla lavorazione dei pellet – sono un problema di portata gigantesca e sistemica. Si stima, infatti, che fra le 52.000 e le 184.000 tonnellate di pellet di plastica finiscano ogni anno nell’ambiente europeo, per l’equivalente di oltre 7.300 camion carichi di materiale plastico.Â
Una volta dispersi, i nurdles non si biodegradano mai e si accumulano giorno dopo giorno nell’ambiente, negli animali e persino nella catena alimentare umana, con effetti nocivi per la salute delle persone e dell’intero ecosistema. Le nuove norme si inseriscono, poi, nel più grande progetto di “svolta green” dell’Unione.
Regolamento UE sulle microplastiche, cosa cambia
Il nuovo regolamento apporta alcuni importanti cambiamenti. Prima di tutto, introduce una classificazione articolata degli obblighi basata sui volumi gestiti dalle aziende. In base a questa scelta, le imprese che manipolano più di 5 tonnellate di pellet all’anno dovranno implementare piani di gestione del rischio comprensivi di misure specifiche per imballaggio, operazioni di carico e scarico, formazione del personale e dotazione di attrezzature specializzate per la gestione delle emergenze.
Per le aziende che invece superano la soglia delle 1.500 tonnellate annuali, il regolamento prevede un sistema di certificazione ben più rigoroso, con controlli indipendenti annuali obbligatori. Le piccole imprese potranno di contro accedere a certificazioni semplificate con validità quinquennale e quelle di dimensioni ancora più contenute, le microimprese, beneficeranno di semplici autodichiarazioni di conformità .
Il legislatore europeo è infatti sembrato voler strutturare il nuovo Regolamento in maniera tale che non siano determinati eccessivi aggravi nei confronti dei piccoli operatori, verso cui è stato implementato un approccio proporzionato e più soft.
Le nuove regole per i trasporti marittimi
Le regole si fanno però ancora più stringenti nel settore del trasporto marittimo, i cui operatori si sono resi purtroppo protagonisti di disastri ambientali legati alla dispersione di pellet.
In questo ambito, il regolamento sulle microplastiche dell’UE stabilisce requisiti specifici per garantire imballaggi più resistenti, un confezionamento adeguato e lo stoccaggio dei container sottocoperta o in aree riparate delle navi. Le disposizioni recepiscono e rafforzano le raccomandazioni dell’Organizzazione Marittima Internazionale del 2024, trasformandole però da linee guida volontarie in obblighi di legge.
In particolare, il regolamento prevede che gli spedizionieri debbano fornire informazioni complete e tempestive a tutti gli operatori della catena. I comandanti delle navi saranno responsabili del corretto fissaggio dei container. Nemmeno i trasportatori extra-comunitari potranno sfuggire alla normativa: dovranno designare obbligatoriamente un rappresentante autorizzato all’interno dell’Unione Europea, garantendo trasparenza e responsabilità anche per gli operatori esterni ai confini comunitari.
Le sanzioni e il risarcimento danni per i cittadini
Per disincentivare eventuali atteggiamenti contrari a quanto previsto dal legislatore europeo, il regolamento sulle microplastiche UE prevede sanzioni proporzionate all’infrazione piuttosto rigorose.Â
Le sanzioni potranno raggiungere il 3% del fatturato annuo per le imprese che violano le disposizioni normative e ogni Stato membro avrà la responsabilità di stabilire il regime sanzionatorio specifico, garantendo così una maggiore flessibilità nell’applicazione ma – allo stesso tempo – uniformità negli standard.
Una delle innovazioni più significative riguarda, poi, il diritto al risarcimento per i cittadini danneggiati dalle dispersioni di pellet: il regolamento introduce infatti in modo esplicito il diritto al risarcimento e la possibilità per le associazioni ambientali e dei consumatori di agire in giudizio a tutela degli interessi collettivi, creando un sistema di tutela multilivello.
Quando entrerà in vigore il nuovo regolamento sulle micropastiche UE
Il regolamento sulle microplastiche UE entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, attesa dopo il voto finale del Parlamento europeo entro la fine di ottobre 2025. Le aziende avranno due anni di tempo per adeguarsi alle nuove disposizioni, mentre il settore marittimo beneficerà di un anno aggiuntivo per l’implementazione completa delle misure, riconoscendo la complessità particolare di questo comparto.
Le imprese che aderiscono già a sistemi di gestione ambientale certificati come EMAS potranno beneficiare di semplificazioni procedurali, incentivando l’adozione di standard ambientali elevati e premiando le aziende virtuose che hanno già investito in pratiche sostenibili.
Roberto Rais
Giornalista e autore