Taglio delle tasse e fringe benefit: le scelte del governo Meloni per imprese e lavoratori

Il nuovo governo Meloni prevede interventi specifici per le imprese, come il taglio delle tasse e l'ampliamento dei fringe benefit. Ecco di cosa si tratta.

di Valeria Oggero

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Taglio tasse e fringe benefit
  • Il governo Meloni ha comunicato alcune scelte specifiche per le imprese da attuare a proposito della riduzione della pressione fiscale.
  • Le decisioni del governo vanno soprattutto nella direzione di apportare un taglio delle tasse per le imprese, riducendo i costi a carico delle attività.
  • Il governo interviene anche sui fringe benefit, e una recente proposta di Giancarlo Giorgetti ipotizza l’aumento dei fringe benefit per lavoratori che hanno figli.

Il governo Meloni si è trovato ad affrontare alcune sfide soprattutto legate all’inflazione e all’aumento dei prezzi, che hanno messo a dura prova sia le imprese che le famiglie italiane. Il punto cardine delle proposte è quello di ridurre le tasse, e intervenire con misure ulteriori per contrastare il caro bollette e carburanti.

L’inflazione è al centro dell’attenzione del nuovo governo, che ha proposto alcune direttive precise con la Legge di Bilancio 2023. Recentemente infatti l’inflazione è salita all’11,1%, una soglia non trascurabile che mette in grave difficoltà le PMI italiane.

Tra le scelte del nuovo governo vi è anche quella di intervenire a livello fiscale, abbassando l’IVA per alcuni prodotti essenziali, portandola al 5%, e garantendo un aumento della soglia detassata che riguarda i fringe benefit: arriva a questo proposito anche una proposta per lavoratori con figli.

Taglio delle tasse: gli interventi del governo

Il governo guidato da Giorgia Meloni è intervenuto su alcune questioni fiscali, principalmente con l’intenzione di semplificare la tassazione in Italia e ridurre la pressione delle tasse sulle imprese, con l’obiettivo di favorire l’economia.

La situazione economica, italiana, europea e mondiale, ha visto un rallentamento, principalmente a causa dell’inflazione. Le prospettive per il 2023 vedono l’introduzione di nuove misure ad hoc per contrastare questo rallentamento.

Il governo interviene quindi con misure mirate a ridurre le tasse, non solamente a livello individuale, ma anche per le imprese. La pressione fiscale elevata in Italia infatti è stata individuata come uno dei principali problemi attualmente per le imprese.

Per lavoratori e aziende si applica un taglio delle tasse sia attraverso la riforma fiscale con la flat tax allargata, ovvero di una imposta fissa per le Partite Iva forfettarie con fatturato annuo inferiore a 85.000 euro, sia abbassando l’IVA al 5% per alcuni beni primari, e potenziando le misure di welfare aziendale.

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Fringe benefit allargati

Una prospettiva interessante per le imprese e i lavoratori riguarda l‘allargamento dei fringe benefit. Con questo termine si indicano tutti i beni aggiuntivi corrisposti al lavoratore, in più rispetto al normale stipendio, che possono essere detassati con soglie precise.

Si può trattare di beni come strumenti per il lavoro (computer, smartphone) oppure premi non in denaro che possono essere buoni e voucher, o ancora auto e immobili in locazione.

La soglia di esenzione dalle tasse ordinaria è di 258,23 euro, tuttavia per un periodo è stata innalzata con l’arrivo della crisi economica legata alla pandemia, arrivando per il 2022 a 600 euro. Attualmente si è tornati alla soglia ordinaria.

Era stato il Decreto Aiuti bis ad innalzare la soglia detassata, introducendo la possibilità di utilizzare tale misura di welfare aziendale anche per il pagamento delle bollette dei lavoratori, stabilendo che:

“Non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di euro 600,00.”

Questa misura presto potrebbe nuovamente essere estesa, a limiti superiori, a favore dei lavoratori, sempre su scelta volontaria dei datori di lavoro. Il nuovo governo ha parlato di misure specifiche ulteriori per potenziare i fringe benefit e il welfare aziendale.

Fringe benefit più alti per dipendenti con figli

Una recente proposta presentata dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti vede al centro i lavoratori con figli, che potranno accedere a misure di fringe benefit allargate, come spiega lo stesso Ministro:

“Il governo destinerà con un prossimo provvedimento di urgenza i margini di bilancio disponibili per finanziare, per l’anno in corso, un nuovo taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi e un innalzamento del limite dei fringe benefit per i lavoratori dipendenti con figli.”

Per il momento non vi sono ancora indicazioni precise sulla possibilità di introdurre questo allargamento della misura, perché si attendono conferme definitive dal governo. Tuttavia si prevede l’arrivo di un nuovo decreto apposito per regolare nuovamente i fringe benefit, alla luce dell’andamento economico attuale del paese, e si ipotizza anche un raddoppio della soglia.

La proposta potrebbe anche essere inserita nel pacchetto di misure previste dal Decreto Lavoro attualmente in bozza, che interviene su diversi aspetti, anche fiscali.

L’obiettivo della proposta di aumento dei fringe benefit, ma anche quello del taglio al cuneo fiscale, è quello di garantire un maggiore reddito ai nuclei familiari, alla luce delle difficoltà dovute all’aumento dei prezzi.

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Taglio delle cartelle esattoriali

Un’altra iniziativa che ha coinvolto privati e imprese riguarda la pace fiscale, che vada ad alleggerire gli italiani sui debiti contratti verso il fisco. A questo proposito nell’ultimo periodo è stata proposta una proroga ai termini per la rottamazione quater di altri due mesi, con nuova scadenza al 30 giugno 2023.

Oltre a questa misura, sono stati introdotti diversi strumenti per facilitare il pagamento dei debiti da parte dei contribuenti, incluse le imprese, come il taglio delle cartelle i importo inferiore a 1.000 euro, facoltativo in base alle decisioni di Comuni ed enti.

L’obiettivo generale rimane quello di limitare la pressione del fisco sulle imprese e favorire chi lavora e fa impresa. Tramite definizione agevolata infine è possibile chiedere la rateizzazione dei debiti, entro precisi limiti e requisiti.

Iva al 5%: le proposte

Una proposta interessante a livello fiscale riguarda l’IVA, che in Italia per molti beni, prodotti e servizi si trova al 22%, mentre in alcuni casi scende al 10%, al 5% o al 4%.

Il nuovo governo ha proposto di estendere l’IVA agevolata al 5% per diversi prodotti d’uso comune.

Si parla di un abbassamento di questa tassa su beni considerati primari come l’acqua, e su alcuni prodotti alimentari come carne e pesce, oltre ai prodotti alimentari e gli assorbenti.

Taglio delle tasse e fringe benefit – Domande frequenti

Taglio delle tasse e fringe benefit: quali sono le prospettive con il nuovo governo?

Con il nuovo governo Meloni le prospettive vedono un taglio delle tasse per imprese e lavoratori, e un allargamento dei fringe benefit: ecco di cosa si tratta.

Cosa sono i fringe benefit?

I fringe benefit sono premi che i datori di lavoro possono corrispondere ai lavoratori: ecco come funzionano e quali sono le soglie previste attualmente.

Quali sono le ultime ipotesi sui fringe benefit?

Tra le ipotesi di modifica ai fringe benefit, la più recente propone l’estensione di questi premi ai lavoratori dipendenti con figli.

Autore
Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 25 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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