- Il nuovo governo Meloni ha comunicato alcune scelte specifiche per le imprese da attuare i prossimi mesi.
- Le decisioni del governo vanno soprattutto nella direzione di apportare un taglio delle tasse per le imprese, riducendo i costi a carico delle attività.
- Il governo interviene anche sui fringe benefit, con l’ipotesi di innalzare la soglia di esenzione dalle imposte.
Il nuovo governo Meloni si trova ad affrontare alcune sfide soprattutto legate all’inflazione e all’aumento dei prezzi del periodo attuale, che hanno messo a dura prova sia le imprese che le famiglie italiane. Il punto cardine delle proposte è quello di ridurre le tasse, e intervenire con misure ulteriori per contrastare il caro bollette e carburanti.
L’inflazione è al centro dell’attenzione del nuovo governo, che darà alcune direttive precise con la prossima Legge di Bilancio 2023. Attualmente infatti l’inflazione è salita all’11,1%, una soglia non trascurabile che mette in grave difficoltà le PMI italiane.
Tra le scelte del nuovo governo vi è anche quella di intervenire a livello fiscale, abbassando l’IVA per alcuni prodotti essenziali, portandola al 5%, e garantendo un aumento della soglia detassata che riguarda i fringe benefit, potenziando il welfare aziendale. Vediamo nel dettaglio quali sono le prospettive di queste misure che coinvolgeranno le imprese italiane.
Taglio delle tasse: le prospettive
Anche se al momento le misure concrete devono ancora essere confermate, dopo il discorso introduttivo di Giorgia Meloni è possibile individuare le direzioni che prenderà il nuovo governo a livello economico, fiscale e soprattutto di contrasto all’inflazione.
La situazione economica, italiana, europea e mondiale, è in deciso rallentamento, principalmente a causa dell’inflazione. Le prospettive per il 2023 non sono rosee, per cui si prevede l’introduzione di nuove misure ad hoc per contrastare questo rallentamento.
Il governo interverrà, secondo le prime ipotesi, con misure mirate a ridurre le tasse, non solamente a livello individuale, introducendo il quoziente familiare, ma anche per le imprese. La pressione fiscale elevata in Italia infatti è stata individuata come uno dei principali problemi attualmente per le imprese.
Per lavoratori e aziende si prevede un taglio delle tasse di 5 punti almeno, sia attraverso la riforma fiscale con la flat tax allargata, ovvero di una imposta fissa per le Partite Iva con fatturato annuo inferiore a 100.000 euro, sia abbassando l’IVA al 5% per alcuni beni primari, e potenziando le misure di welfare aziendale.

Fringe benefit allargati
Una prospettiva interessante per le imprese e i lavoratori riguarda l‘allargamento dei fringe benefit. Con questo termine si indicano tutti i beni aggiuntivi corrisposti al lavoratore, in più rispetto al normale stipendio, che possono essere detassati con soglie precise.
Si può trattare di beni come strumenti per il lavoro (computer, smartphone) oppure premi non in denaro che possono essere buoni e voucher, o ancora auto e immobili in locazione.
La soglia di esenzione dalle tasse negli scorsi anni era di 258,23 euro, tuttavia successivamente è stata innalzata con l’arrivo della crisi economica legata alla pandemia, arrivando per il 2022 a 600 euro.
Il Decreto Aiuti bis infatti aveva innalzato la soglia detassata, introducendo la possibilità di utilizzare tale misura di welfare aziendale anche per il pagamento delle bollette dei lavoratori, stabilendo che:
“Non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di euro 600,00.”
Questa misura presto potrebbe nuovamente essere estesa, a limiti superiori, a favore dei lavoratori, sempre su scelta volontaria dei datori di lavoro. Il nuovo governo ha parlato di misure specifiche ulteriori per potenziare i fringe benefit e il welfare aziendale.
Taglio delle cartelle esattoriali
Un’altra misura che coinvolge privati e imprese riguarda la proposta di una nuova pace fiscale, che vada ad alleggerire gli italiani sui debiti contratti verso il fisco. A questo proposito si parla di un taglio delle cartelle esattoriali di piccolo importo, ovvero sotto la soglia di 2.000 euro.
Oltre a questa misura di saldo e stralcio, si prevede anche l’introduzione di nuove modalità di estinzione dei debiti, ovvero tramite meccanismo di rateizzazione automatica a 5 anni, e con sanzione forfettaria del 5%. Tale decisione potrebbe semplificare il pagamento dei debiti cumulati anche dalle imprese e dalle PMI italiane, snellendo le cartelle esattoriali inviate dal fisco.
Come per le altre misure, anche in questo caso si attende la conferma della Legge di Bilancio 2023 per conoscere tutte le specifiche definitive del nuovo meccanismo di pace fiscale. L’obiettivo generale rimane quello di limitare la pressione del fisco sulle imprese e favorire chi lavora e fa impresa.
Iva al 5%: le proposte
Una proposta interessante a livello fiscale riguarda l’IVA, che in Italia per molti beni, prodotti e servizi si trova al 22%, mentre in alcuni casi scende al 10%, al 5% o al 4%. Il nuovo governo ha l’intenzione di estendere l’IVA agevolata al 5% per diversi prodotti d’uso comune.
Questo intervento verrebbe preso in considerazione insieme all’allargamento dei fringe benefit e il taglio delle tasse sui premi di produttività, nella prossima Legge di Bilancio, per cui potrebbe essere inserita l’IVA agevolata per diversi beni primari.
Si parla in questo momento di abbassare questa tassa su beni considerati primari come l’acqua, e su alcuni prodotti alimentari che per il momento sono esclusi dalle agevolazioni.
Taglio delle tasse e fringe benefit – Domande frequenti
Con il nuovo governo Meloni le prospettive vedono un taglio delle tasse per imprese e lavoratori, e un allargamento dei fringe benefit: ecco di cosa si tratta.
I fringe benefit sono premi non in denaro che i datori di lavoro possono corrispondere ai lavoratori: ecco come funzionano e quali sono le soglie previste attualmente.
Tra le ipotesi di pace fiscale, vi è lo stralcio delle cartelle esattoriali di importo inferiore a 2.000 euro, e la rateizzazione automatica a 5 anni. Anche le sanzioni potrebbero cambiare, con una quota fissa al 5%.