Taglio dell’Irpef 2023: le risorse arriveranno da detrazioni e deduzioni fiscali

Il nuovo taglio dell'Irpef comporterà anche un taglio di detrazioni e deduzioni fiscali: ecco tutte le ipotesi della riforma del fisco 2023.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Taglio Irpef
  • Con la riforma fiscale preannunciata dal governo, presto arriverà un ulteriore taglio dell’Irpef, l’Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche.
  • L’Irpef sarà costituita da un sistema a tre aliquote, secondo le prime ipotesi.
  • Le risorse del governo per intervenire sull’Irpef saranno costituite da una revisione delle tax expenditures, ovvero di deduzioni e detrazioni fiscali.

L’Irpef è nuovamente al centro dell’attenzione del governo, che con la prossima riforma fiscale interverrà sulla tassazione di lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati e imprese. A cambiare sarà soprattutto questa tassa, con una nuova modifica agli scaglioni.

Si ipotizza che il sistema attuale a quattro aliquote verrà nuovamente modificato, riducendolo a tre scaglioni. Questo cambiamento porterà vantaggio soprattutto al ceto medio, e il governo ipotizza anche quali saranno le risorse impiegate per intervenire con questa misura.

Deduzioni e detrazioni fiscali, ovvero le così dette tax expenditures, verranno ridotte e modificate in modo da reperire le risorse per una ulteriore diminuzione delle aliquote Irpef. Vediamo nel dettaglio quali sono le intenzioni del governo con la riforma fiscale.

Taglio dell’Irpef: la riduzione delle aliquote

L’obiettivo finale del governo è quello di garantire una tassazione unica, ovvero una flat tax, a quanti più soggetti possibili. Per raggiungere questo obiettivo finale tuttavia il primo step è la riduzione delle attuali aliquote Irpef, il cui sistema è basato su quattro scaglioni, a tre scaglioni.

Una riduzione di questo tipo era già arrivata con il precedente governo, per cui da cinque si era passati a quattro aliquote: la tassazione Irpef viene infatti calcolata sulla base di queste percentuali, applicate sul reddito complessivo annuo del lavoratore.

Il taglio dell’Irpef riguarda da vicino diversi soggetti, per cui si tratta di una delle principali imposte in Italia: lavoratori dipendenti e pensionati, ma anche autonomi con Partita Iva e regime fiscale ordinario. Tra i soggetti invece non interessati da questa modifica vi sono le Partite Iva forfettarie, che accedono ad una imposta fissa, in sostituzione dell’Irpef e di altre tasse.

Le nuove aliquote Irpef

Con la riforma del fisco arriveranno nuove aliquote Irpef, e anche se al momento non ci sono conferme definitive, è già possibile fare qualche ipotesi.

Secondo le prime indiscrezioni, il governo vorrebbe muoversi per questa tassa nella seguente direzione:

  • per redditi inferiori a 15.000 euro: percentuale di tassazione al 23%;
  • redditi tra 15.000 e 50.000 euro: percentuale di tassazione al 27%;
  • redditi superiori a 50.000 euro: percentuale di tassazione al 43%.

Se si seguirà questo schema, a guadagnarci sarà soprattutto il ceto medio, poiché si assisterà ad un accorpamento dei due scaglioni che al momento sono centrali. Si tratta di un intervento annunciato già da diversi mesi, e che potrà arrivare entro breve.

La revisione dell’Irpef è una delle misure principali attese per la riforma del fisco del governo Meloni, ma non è l’unica: si attende anche una nuova organizzazione dell’Ires, che presto potrà prevedere due scaglioni differenti, e un accantonamento dell’Irap. Anche l’Iva potrebbe subire alcune modifiche.

Data l’entità di questa riforma, gli obiettivi finali saranno raggiunti nell’arco di alcuni anni: si ipotizza che per vedere una vera e propria tassa piatta estesa a tutti, lavoratori autonomi e dipendenti, ci vorranno almeno due anni. Uno dei problemi di una riforma così corposa è quello legato alle risorse.

Taglio tax expeditures
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Taglio dell’Irpef: il problema delle risorse

Per applicare un taglio dell’Irpef così consistente, il governo sta mettendo in programma l’utilizzo di ingenti risorse, per cui intende recuperarle agendo su altre misure già presenti attualmente.

Ricordiamo che in Italia la tassazione è piuttosto frammentata, e anche le misure di agevolazione fiscale presenti sono diverse e disomogenee.

L’obiettivo del governo è principalmente quello di semplificare questo sistema, riorganizzandolo garantendo alcuni vantaggi soprattutto alle imprese e alle Partite Iva.

Per farlo tuttavia servono risorse, e il piano del governo è quello di intervenire soprattutto sulle tax expenditures, ovvero su tutte quelle agevolazioni fiscali, come detrazioni o deduzioni, a cui gli italiani al momento possono accedere.

Si parla di una quantità enorme di piccole tax expeditures, che allo stato al momento costano almeno 128 miliardi di euro, risorse che possono essere recuperate per il taglio dell’Irpef e per la revisione di altre imposte.

Taglio dell’Irpef: le modifiche alle agevolazioni

Le agevolazioni fiscali quindi saranno al centro di diverse modifiche, principalmente volte a razionalizzare l’attuale sistema, che conta almeno 600 misure di deduzione e detrazione fiscale, e per recuperare risorse per la riforma.

Le principali detrazioni a cui i lavoratori possono accedere sono quelle al 19%, in dichiarazione dei redditi, per diversi tipi di spese sostenute durante l’anno. Queste detrazioni attualmente vengono ridotte al crescere dei redditi, a partire da chi guadagna più di 120.000 euro l’anno.

Si parla di un livellamento di queste agevolazioni fiscali tramite un apposito meccanismo di forfettizzazione, a cui si potrà accedere in base al reddito annuo.

Al momento non è ancora chiaro come verranno applicate queste percentuali di forfettizzazione, ma secondo le prime ipotesi si parla di un 4% per gli scaglioni più bassi, a diminuire per gli scaglioni Irpef maggiori.

Tax expenditures escluse dai tagli

Per il momento nulla è ancora definitivo, tuttavia questo intervento non andrebbe a incidere su alcune importanti detrazioni per i cittadini, ovvero:

  • detrazioni del 19% per le spese sanitarie;
  • detrazioni sulle spese scolastiche;
  • detrazioni sulle spese degli interessi sul mutuo (nel caso della prima abitazione);
  • deduzioni per colf e badanti.

Le principali detrazioni quindi potrebbero non subire modifiche, mentre le altre saranno con molta probabilità revisionate. Una modifica di questo tipo andrebbe a comportare un risparmio di risorse per lo stato non indifferente, da indirizzare sulla riforma del fisco e la revisione delle aliquote Irpef.

Taglio dell’Irpef – Domande frequenti

Quando arriverà il taglio dell’Irpef?

Si prevede che con la nuova riforma del fisco, entro il 2023 si assisterà ad un taglio dell’Irpef con il passaggio da quattro a tre scaglioni di tassazione.

Chi guadagna con il nuovo taglio dell’Irpef?

A guadagnarci sarà soprattutto il ceto medio, dato l’accorpamento delle due aliquote centrali.

Come funzioneranno le nuove aliquote Irpef?

Si prevede una diminuzione del sistema Irpef passando dagli attuali quattro scaglioni di tassazione a tre scaglioni. Ecco come inciderà questa modifica su lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati.

Autore
Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.
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Avatar di Giovanni Emmi
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 24 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

2 risposte a “Taglio dell’Irpef 2023: le risorse arriveranno da detrazioni e deduzioni fiscali”

  1. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Io avrei pensato a una riforma del sistema portando l’irpef uguale per tutti come aveva stabilitoSalvini per tutti al 15% per dare la possibilità a che evade a contribuire, aggiungo che sarebbe opportuno ridurre del 50% l’irpef di tutti i pensionati ex dipendenti ,hanno dato tanto ed abbastanza.

  2. Avatar Claudio coluccio
    Claudio coluccio

    Non ho parole un governo peggio dell ‘altro tante promesse e pochi fatti , e troppo l’ irpef al 27 x 100 per i rediti da 15.000 a 28.000 e una vergogna solo in italia si paga cosi tanto. Tante promesse eltorali e niente fatti.

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