- La riforma dell’Irpef del governo Meloni va a modificare le aliquote dell’imposta sui redditi Irpef.
- Le novità si applicano sui redditi dei lavoratori dipendenti, di una parte di autonomi e dei pensionati.
- Alcune fasce di reddito ricevono un vantaggio maggiore dalla riforma dell’Irpef.
Nel 2024 i contribuenti si trovano di fronte ad una nuova riforma Irpef, che introduce alcune novità sulle aliquote e sugli scaglioni di applicazione della tassa. Quello che è cambiato, sostanzialmente, è il sistema di calcolo sul quale si poggia l’imposta sul reddito delle persone fisiche.
Le novità sono state introdotte attraverso la Legge di Bilancio 2024, insieme ad altri interventi sul fisco italiano. Con la riforma dell’Irpef, operativamente parlando, sono stati modificati i modi attraverso i quali viene calcolata l’imposta: le aliquote sono state ridotte da quattro a tre e quindi sono stati modificati gli scaglioni di reddito.
A questo punto cerchiamo di analizzare nel dettaglio tutte le novità sull’Irpef e sulle varie detrazioni che spettano ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e a quanti hanno una partita Iva, prendendo come riferimento l’ultima circolare dell’Agenzia delle Entrate.
Indice
Riforma Irpef: nuove aliquote 2024
Vediamo, prima di tutto, in cosa consiste l’Irpef. Questa è un’imposta diretta e personale. È progressiva e grava direttamente sul lavoro, sia su quello dipendente che su quello assimilato al lavoro dipendente e a quello di impresa. A definire quanto ogni singolo contribuente debba pagare è il Tuir, contenuto nel Dpr 917/1986.
Il Governo Draghi aveva messo mano all’impianto normativo e, con la Legge di Bilancio 2022, aveva ridefinito completamente scaglioni ed aliquote, introducendo una vera e propria riforma Irpef. Successivamente per il 2023 le quattro aliquote sono state riconfermate, dalla Legge di Bilancio 2023.
Quest’anno il governo Meloni interviene nuovamente sugli scaglioni, riducendoli a tre. Di fatto sono state accorpate le prime due aliquote in una sola, andando a ridurre la pressione fiscale soprattutto per chi percepisce un reddito da 15.000 a 28.000 euro annui.
A confermare tutte le novità fiscali è la recente circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 2/E del 6 febbraio 20241, che riporta i dettagli sulla revisione della disciplina intorno all’imposta sul reddito delle persone fisiche.
Nel frattempo il governo sta ipotizzando un secondo intervento durante il 2024 per i redditi medio-alti, proponendo un’alternativa all’attuale aliquota più alta al 43%, che indurrebbe all’evasione fiscale.
Scaglioni Irpef 2024
Vediamo adesso quelli che sono gli scaglioni specifici in vigore nel 2024:
- primo scaglione: reddito compreso tra 0 e 28.000 euro. L’aliquota Irpef è pari al 23%. Per i redditi inferiori a 8.500,00 euro nulla è dovuto perché si rientra nella cosiddetta no tax area;
- secondo scaglione: reddito compreso tra 28.001 e 50.000 euro. Questi contribuenti sono sottoposti ad un’aliquota del 35% sui guadagni;
- terzo scaglione: oltre i 50.001 euro. L’aliquota è pari al 43%.
Fino al 2021, i contribuenti si dovevano relazionare con cinque diversi scaglioni, ai quali venivano applicate delle aliquote che passavano da un minimo del 23% ad un massimo del 43%. Dopo una prima riduzione a quattro scaglioni, si va ulteriormente verso una flat tax con l’ultima riforma.
Da quest’anno, sostanzialmente, vengono accorpati i primi due scaglioni presenti in precedenza e la riforma Irpef porta ad un allargamento della platea dei beneficiari dell’aliquota più bassa. Ma vediamo come si calcola nella pratica questa imposta.
Calcolo Irpef 2024
Vediamo brevemente, in base a quanto confermato dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate, come si applica questa tassa sui redditi dei lavoratori e dei pensionati. Va considerato che in base al reddito annuo complessivo, il guadagno del contribuente viene inserito in uno scaglione piuttosto che un altro.
Tuttavia va tenuto conto che si applica inizialmente l’aliquota più bassa su una parte di reddito, per poi utilizzare quella successiva per le somme ulteriori. Nel momento in cui si faranno i calcoli, a partire dal secondo scaglione in poi, le aliquote si applicheranno solo sulla parte di reddito che eccede quello dello scaglione precedente. Riportiamo la tabella esplicativa dell’Agenzia delle Entrate.
Scaglioni | Aliquote | Imposta dovuta |
Fino a 28.000 euro | 23% | 23% sul reddito |
Da 28.001 fino a 50.000 euro | 35% | 6.440 euro + 35 per cento sul reddito che supera i 28.000 euro e fino a 50.000 euro |
Oltre i 50.000 euro | 43% | 14.140 euro + 43 per cento sul reddito che supera i 50.000 euro |
Quanti volessero scoprire l’importo che sono tenuti a pagare di tasse, in base al proprio scaglione di appartenenza, dovranno determinare il proprio reddito mensile, prendendo in considerazione i seguenti dati:
- stipendio al netto dei contributi Inps che sono a carico del lavoratore;
- eventuali indennità di trasferta;
- la parte imponibile delle varie indennità e degli eventuali assegni, ad esclusione di quelli per il nucleo familiare;
- sottrarre dal reddito percepito ogni mese gli eventuali oneri deducibili: in questo modo si otterrà l’imponibile fiscale;
- a questo punto si potrà applicare l’aliquota Irpef del proprio scaglione di riferimento;
- sottrarre le detrazioni fiscali Irpef per ottenere l’Irpef netta.
Ricordiamo che non sono tenuti a pagare l’Irpef i soggetti che guadagnano meno di 8.500 euro ogni anno, secondo le modifiche alla no tax area per il 2024.
Bonus Renzi 2024: cosa cambia
I contribuenti si trovano di fronte ad una vera e propria ridefinizione delle detrazioni. Viene tuttavia confermato l’ex bonus Renzi da 100 euro, riconosciuto direttamente nella busta paga. Questa particolare misura continuerà ad essere erogata ai contribuenti che abbiano un reddito inferiore a 28.000 euro.
Coloro che percepiscono dei redditi superiori a 28.000 euro beneficiano, invece, di una particolare clausola di salvaguardia, che permette loro di continuare a riceverlo. Questo solamente nel caso in cui la somma delle varie detrazioni che spetterebbero per la famiglia sia superiore all’imposta lorda.
È bene premettere, comunque, che il cosiddetto bonus Renzi sarà riconosciuto unicamente per un ammontare non superiore a 1.200 euro. Il trattamento integrativo viene corrisposto direttamente in busta paga.
Come cambiano le detrazioni Irpef
Diamo ora un’occhiata alla modifiche che vengono apportate quest’anno alle detrazioni Irpef, come conseguenza delle modifiche agli scaglioni. Per chi ha un reddito più alto di 50.000 euro si applica una franchigia di 260 euro alla detrazione della tassa lorda per il 2024.
Oltre a questo, vengono revisionate le detrazioni per lavoro dipendente, che sono rispettivamente calcolate in questo modo:
- redditi inferiori a 15.000 euro: 1.955 euro di detrazione;
- redditi tra 15.001 e 28.000 euro: le detrazioni sono pari a 1.910 + 1.190 * (28.000 – reddito) / (28.000 – 15.000);
- redditi tra 28.001 e 50.000 euro: le detrazioni sono pari a 1.910 * (50.000 – reddito) / (50.000 – 28.000);
- redditi superiori a 50.000 euro: nessuna detrazione;
- redditi tra 25.000 e 35.000 euro: si aggiunge una detrazione di 65 euro.
Riforma Irpef – Domande frequenti
Con la riforma Irpef del 2022 sono stati ridotti da cinque a quattro gli scaglioni delle aliquote di tassazione e sono state riviste le percentuali intermedie. Con la riforma del 2024 gli scaglioni si riducono ulteriormente a tre.
Sì, ma devono avere un reddito inferiore a 28.000 euro l’anno.
I nuovi scaglioni e le nuove aliquote sono operativi dal 1° gennaio 2024.
- Circolare n.2/E del 6 febbraio 2024, Agenzia delle Entrate, agenziaentrate.gov.it ↩︎
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