- L’ISCRO è una indennità per i lavoratori autonomi con Partita IVA che si può equiparare ad una cassa integrazione.
- Rispetto allo scorso anno, nel 2022 possono accedere all’ISCRO nuovi lavoratori autonomi, in base al fatturato annuale.
- La scadenza per la domanda di accesso all’ISCRO è al 31 ottobre 2022.
L’Iscro nel 2022 cambia volto. Da quest’anno potranno accedere a questa particolare indennità i titolari di partita Iva con un reddito più alto. A comunicarlo è stata direttamente l’Inps, attraverso la circolare n. 26 del 16 febbraio 2022, che ha provveduto ad adeguare i parametri di reddito seguendo l’inflazione. I nuovi valori sono stati calibrati in base ai prezzi al consumo resi noti direttamente dall’Istat.
A lievitare è stato anche l’importo concesso ai diretti interessati, che continuerà ad essere pari al 25% su base semestrale dell’ultimo reddito, che è stato regolarmente dichiarato all’Agenzia delle Entrate. Da quest’anno, comunque, l’importo erogato sarà compreso nel range tra 254,75 euro e 815,20 euro.
Le due più importanti novità sono quelle che abbiamo segnalato – requisiti di reddito più alti e revisione dell’importo che spetta – per il resto non si segnalano altre novità per l’Iscro 2022, che ricordiamo è rivolta ai titolari di partita Iva che risultino essere regolarmente iscritti alla Gestione Separata Inps. Le regole continuano ad essere quelle contenute nella Legge di Bilancio 2021.
Iscro 2022: sale il requisito del reddito
Senza dubbio una delle novità più importanti relative all’Iscro 2022 è quella relativa al reddito. Nel 2021 questo era stato fissato in 8.145 euro, ma a partire dal 1° gennaio di quest’anno l’importo è stato portato a 8.299,76 euro, che deve corrispondere al reddito dichiarato l’anno prima rispetto a quello in cui si presenta la domanda.
In questo modo, il legislatore ha provveduto ad adeguare gli importi della cassa integrazione per i titolari di partita Iva rispettando la rivalutazione annuale dell’Istat. A definire i nuovi importi ci ha pensato la circolare n. 26 del 16 febbraio 2022 dell’Inps.

Un ammortizzatore più ricco
Ricordiamo che l’Iscro è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2021 ed è a tutti gli effetti un ammortizzatore sociale rivolto ai lavoratori autonomi in possesso di una partita Iva.
Verrà riconosciuta direttamente a quanti presentino la domanda dal 1° gennaio 2022 in poi. I diretti interessati riusciranno ad avere un contributo non superiore a 815,20 euro, ma che non dovrà mai scendere sotto i 254,75 euro.
Anche questo particolare adeguamento è stato reso noto direttamente dall’Inps, visto che questo indennizzo è lievitato rispetto a quello previsto lo scorso anno, che oscillava tra i 250 e gli 800 euro.
Chi può chiedere l’Iscro
È importante ritornare a fare il punto della situazione su chi possa fare domanda per ottenere l’indennità Iscro 2022. Quest’anno, come abbiamo visto, la rivalutazione Istat è andata ad incidere direttamente sui parametri, che permettono di ottenere il contributo. Proviamo a vedere chi può farsi avanti.
Questa particolare forma di cassa integrazione, riservata ai titolari di partita Iva, può essere richiesta dai lavoratori autonomi, ma anche da quanti abbiano dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa e che siano iscritti alla Gestione Separata Inps. Non devono rientrare in nessun altro regime pensionistico obbligatorio, pubblico o privato.

Le condizioni per ottenere il contributo
Per riuscire ad ottenere l’Iscro è necessario che il diretto interessato abbia perso almeno il 50% del fatturato rispetto alla media dei tre anni precedenti. Stando alle indicazioni che arrivano dalla circolare n. 94 del 30 giugno 2021 dell’Inps i requisiti per presentare la domanda sono i seguenti:
- non si deve essere titolare di un trattamento pensionistico diretto;
- il diretto interessato non deve essere assicurato presso altre forme di previdenza obbligatorie;
- non bisogna essere beneficiari del reddito di cittadinanza;
- è necessario aver dichiarato un reddito non superiore, per il 2022, a 8.299,76 euro. Questa cifra si riferisce unicamente al reddito prodotto per lo svolgimento dell’attività lavorativa autonoma;
- essere titolari di partita Iva da almeno quattro anni nel momento in cui si presenta la domanda;
- essere in regola con i versamenti previdenziali;
- aver prodotto un reddito da lavoro autonomo – nel corso dell’anno precedente rispetto a quello che si presenta la domanda – inferiore del 50% rispetto alla media di quello percepito nei tre anni precedenti.
Entro quando presentare la domanda
Nel momento in cui i diretti interessati dovessero rispettare i requisiti, che abbiamo appena elencato, potranno presentare la domanda Iscro entro il 31 ottobre 2022. Le richieste dovranno arrivare unicamente in via telematica utilizzando i seguenti canali:
- portale INPS, accessibile con credenziali SPID, CIE o CNS;
- Contact Center Integrato chiamando i seguenti numeri: 803164 da telefono fisso o 06164164 da mobile.
Nel presentare la domanda i richiedenti dovranno autocertificare i redditi prodotti, per ogni anno di interesse. Sempre che l’Inps non li abbia già a disposizione.

Come si calcola l’Iscro
L’Iscro spetta per un periodo pari a sei mesi a partire dal mese successivo nel quale si è presentata la domanda. L’importo sarà pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito dichiarato all’Agenzia delle Entrate.
Facciamo un esempio: a fronte dell’ultimo reddito annuo certificato pari a 6.000 euro, lo stesso verrà diviso per due (6.000/2 = 3.000) e successivamente moltiplicato per il 25% (3.000 x 25% = 750 euro), determinando così l’importo mensile della prestazione.
Iscro 2022 – Domande frequenti
I titolari di partita Iva e quanti abbiano un contratto di collaborazione coordinata e continuativa possono chiedere l’Iscro, purché abbiano registrato una perdita del 50% del fatturato rispetto alla media degli ultimi tre anni.
Il contributo è pari al 25% dell’ultimo fatturato dichiarato. Ma non potrà superare i 815,20 euro, né andare sotto i 254,75 euro.
Si tratta di una erogazione mensile a favore di lavoratori autonomi titolari di Partita IVA, a seguito della perdita di fatturato. Il bonus si può richiedere fino al 31 ottobre 2022 e consiste in una sorta di cassa integrazione per autonomi.