- Le compravendite immobiliari oggi sono viste come validi investimenti.
- I liberi professionisti approfittano del ribasso dei prezzi del momento per investire sugli immobili.
- Capannoni e negozi sono al centro degli investimenti a causa dei prezzi ribassati.
Le compravendite immobiliari nel 2022 sono caratterizzate dagli investimenti. Questo è quanto risulta da una recente analisi dell’Ufficio Studi Tecnocasa, che ha messo in evidenza che il 16,5% delle transazioni è stata effettuata per realizzare un investimento.
Complice un’inflazione in continua crescita, in Italia si cerca di spostare i propri investimenti sul mattone, che ormai è considerato, a tutti gli effetti, un bene rifugio.
A condizionare le compravendite immobiliari vi è anche la ripresa del turismo, che ha convinto molti investitori ad acquistare degli immobili da destinare a delle attività ricettive, soprattutto nelle città più attrattive per i viaggiatori.
Indice
Compravendite immobiliari: l’investimento
Sicuramente uno dei motivi che induce gli investitori a concludere una compravendita immobiliare è la possibilità di ottenere un ritorno economico. Il mattone rappresenta, senza dubbio, un investimento semplice, alla luce delle incertezze sui vari mercati azionari e sul costo sempre più alto dell’energia.
Ad incentivare gli investimenti, poi, sono i rendimenti annui da locazione, che risultano essere sempre interessanti. Basti pensare che per un bilocale di 65 metri quadrati in una grande città, il rendimento si attesta intorno al 5%. Le principali città dove è possibile trovare i rendimenti maggiori sono:
- Genova: 6,2%;
- Verona: 6,0%;
- Palermo:5,9%.
Dove si preferisce investire
Ma quali sono le aree che gli investitori prediligono? Senza dubbio la preferenza viene data vicino a punti di interesse, come un ateneo, o a diversi servizi, il cui peso cresce sempre di più dopo il lockdown causato dalla pandemia nel biennio 2020-2021. Particolare attenzione la stanno ricevendo le aree che sono sottoposte ad interventi di riqualificazione.
Soffermandosi unicamente sul rendimento da locazione, a rendere maggiormente sono le zone periferiche, che permettono di concludere una compravendita immobiliare con dei prezzi più contenuti.
È importante sottolineare che, quanti decidono di investire nel comparto immobiliare, non guardano unicamente ai rendimenti derivati da un eventuale affitto: sono interessati anche alla rivalutazione del capitale.
Nel periodo compreso tra il 1998 ed il 2021, limitandosi solo e soltanto alle grandi città italiane, si è vista una rivalutazione del 40,7%. Il record è stato registrato a Milano, dove la rivalutazione è stata del 117,3%, seguita da Firenze con un ottimo 71,4%.

Compravendite immobiliari 2022: è un buon momento
Dall’esame dei dati del primo trimestre del 2022, diffusi dall’Agenzia delle Entrate, ci si accorge che per il mercato immobiliare è un buon momento. Le compravendite immobiliari sono aumentate del 12% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Anche in questo caso a brillare particolarmente è Milano, dove una crescita del 36% la pone come la città con il mercato immobiliare più dinamico. Seguono Palermo, dove è stata registrata una crescita del 15,5% e Bologna e Firenze, dove gli aumenti sono stati a doppia cifra.
In tutte le grandi città si è registrata una crescita: Verona costituisce un caso anomalo, registrando un -17,30%. Il fattore interessante riguarda anche i soggetti che scelgono di investire: non solo privati, ma anche Partite Iva e imprese.
Aumenti nelle vendite di capannoni per le imprese
L’ufficio studi Tecnocasa ha analizzato le compravendite del settore impresa, dove sono stati registrati i seguenti aumenti:
- settore produttivo: +23,6%;
- depositi: +13,7%;
- negozi: +15,2%;
- uffici: +12,2%.
Sicuramente la maggiore dinamicità è stata registrata dai capannoni, che da dopo lo scoppio della pandemia hanno continuato a recuperare costantemente. I capannoni sono utilizzati come deposito e come base produttiva.
Vi è ancora molto interesse per l’acquisto perché i prezzi sono contenuti. Basti pensare che nel corso degli ultimi dieci anni i loro prezzi sono crollati del 29,7% per i nuovi e del 32,6% per gli usati. Tuttavia man mano che passa il tempo, vi è una progressiva riduzione dell’offerta presente.
Compravendite immobiliari: in crescita anche i negozi
Anche il settore dei negozi si sta riprendendo. Ricordiamo che il retail è stato il segmento che ha subito il maggiore impatto dalla pandemia, portando alla liberazione di molti spazi. In questo caso ci sono molti investitori che acquistano delle soluzioni occupate, con rendimenti annui che possono arrivare al 10-11%.
Nei primi mesi del 2022, il 52,3% degli acquisti di negozi è stato concluso per investimento. Crescono le transazioni anche per il segmento degli uffici. Le compravendite immobiliari in questo caso sono in crescita del 12,2%: acquistano, nella maggior parte dei casi, gli utilizzatori.
Si tratta quasi sempre dei liberi professionisti che hanno aperto una Partita Iva, che cercano di approfittare del ribasso dei prezzi che negli ultimi 10 anni, che è stato del 36,6 % per le soluzioni nuove e del 37,9 % per quelle usate. Gli uffici in contesti residenziali sono acquistati invece da chi desidera un cambio d’uso in abitazione.
Compravendite immobiliari – Domande frequenti
Nel caso in cui si vuole mettere in affitto l’immobile, le città su cui puntare sono: Genova, Verona e Palermo. Tutti i dettagli qui.
Il settore si sta sicuramente riprendendo, con un buon +23,6%. I prezzi crescono perché, al momento, manca l’offerta.
I liberi professionisti stanno sfruttando il ribasso dei prezzi per acquistare gli uffici in cui lavorare. Negli ultimi 10 anni è stato registrato un calo del 36,6% per gli immobili nuovi.
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