Bollette in vetrina: i rincari colpiscono gli esercenti

Bollette in vetrina: con questa singolare iniziativa, gli esercenti ci fanno capire quanto pagano di energia elettrica e di gas. Ecco tutti i dati.

di Pierpaolo Molinengo

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Costi bollette
  • I rincari di energia e gas colpiscono gli esercenti: molti decidono di chiudere battente.
  • Per la filiera farmaceutica i costi sono lievitati del 600%.
  • L’iniziativa “Bollette in vetrina” rappresenta l’aumento dei prezzi delle bollette dell’energia elettrica.

L’iniziativa è partita ad inizio settembre ed è stata battezzata: Bollette in Vetrina. Siamo davanti a quella che è a tutti gli effetti un’operazione di trasparenza. Bar e ristoranti vogliono mostrare ai propri clienti quanto sono costretti a pagare.

Per rendere ancora più evidente l’iniziativa, le bollette in vetrina sono state addirittura incorniciate. Le ultime fatture di luce e gas sono triplicate: tutta colpa dell’aumento del costo del gas.

Questa situazione sta mettendo a dura prova gli esercenti, che si ritrovano costretti a dover scegliere tra pagare i prezzi rialzati o sospendere l’attività. Si attende, ovviamente, che arrivi un intervento, in qualche modo risolutivo, da parte del Governo.

Bollette in vetrina per mostrare gli aumenti

La decisione di mettere le bollette in vetrina ha lo scopo, sostanzialmente, di rendere evidente e trasparente quanto stanno pagando gli esercenti. I clienti, in questi giorni, potrebbero ritrovarsi il costo del caffè leggermente aumentato, ma è bene ricordare che gli esercenti si ritrovano il prezzo dell’energia aumentata del 300%. 

Aldo Cursano, vicepresidente di Fipe, spiega che:

se il Governo non interviene o si agisce sui listini o si sospende l’attività. Contiamo sulla sensibilità dei cittadini e dei clienti perché fare lo scaricabarile dei costi è proprio quello che non vorremmo fare. Per questo Fipe ha chiesto al Governo di potenziare immediatamente il credito di imposta anche per le imprese non energivore e non gasivore. Un credito di imposta del 15% per l’energia elettrica non è assolutamente adeguato agli extra costi che le imprese stanno sostenendo ora. Occorre però fare presto, altrimenti si rischia di innescare una spirale inflazionistica destinata a gelare i consumi.

Ecco chi paga di più

A pagare, sicuramente, la bolletta più alta di tutti, sono gli alberghi italiani, che hanno raggiunto la cifra record di 3,8 miliardi di euro. Mediamente ogni struttura si trova a pagare qualcosa come 120.000 euro, importo che tende a lievitare in modo progressivo.

Giusto per avere un parametro di confronto, basti pensare che il conto del mese di luglio 2022 è sostanzialmente risultato triplicato rispetto a quello dello stesso mese del 2021. Questo significa che almeno il 18% del volume degli affari viene assorbito dal pagamento delle forniture di energia elettrica e di gas.

Federalberghi ritiene che la prima operazione da fare sia quella di bloccare gli aumenti. Deve essere fissato un tetto al prezzo dell’energia elettrica e del gas. Ma soprattutto deve essere riconosciuto un credito d’imposta, che possa servire a compensare gli aumenti che sono stati registrati fino ad oggi.

Bollette in vetrina
tot business

Bollette in vetrina: aumenta il costo del pane

Di conseguenza all’aumento dell’energia, anche il costo del pane sta aumentando. I costi delle utenze dell’energia elettrica e del gas sono balzati dal +5% al +20%. Questo, purtroppo, comporta un rischio anche alle imprese del settore.

Antonio Tassone, presidente di Assipan-Confcommercio, spiega che il rischio, con prezzi dell’energia così alti, è che tra un due o tre mesi il pane artigianale scompaia completamente dalla tavola degli italiani. A rimetterci saranno principalmente le piccole e le medie imprese, che di questo passo potrebbero scomparire, lasciando spazio ai grandi operatori industriali.

Tassone, inoltre, sottolinea come sia importante stabilire un adeguato e tempestivo credito d’imposta, che possa arrivare in soccorso delle imprese, compensando l’incremento del costo energetico. Ma soprattutto è necessario imporre un tetto ai costi, come è già accaduto in Portogallo e in Spagna. In caso contrario il rischio è che entro la metà del 2023 chiudano fino a 1.350 imprese. Con la conseguente perdita di quasi 5.300 posti di lavoro.

A rischio chiusura un negozio su dieci

Le bollette in vetrina servono anche per accendere i riflettori sui negozi di moda, tessile, abbigliamento e calzature. In Italia ci sono almeno 178.127 esercizi che rischiano di finire al tappeto. Gli addetti del settore sono pari a 293.497.

Giulio Felloni, presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, lancia un vero e proprio allarme: il 10% delle attività commerciali che operano nella moda corrono il rischio di chiudere. Le bollette di luce e gas rischiano di costituire un pesante colpo dopo le restrizioni causate dalla pandemia, che non sono ancora state ristorate.

Al governo, in questo caso, viene chiesto un intervento su tre punti fondamentali:

  • l’intervento immediato sul caro energia che possa compensare gli insopportabili rincari per i negozi di moda;
  • un credito d’imposta sui canoni di locazioni commerciale oltre al blocco degli aumenti Istat;
  • l’indispensabile riduzione del cuneo fiscale.

A rischio anche la filiera farmaceutica

A rischio vi è anche l’intera filiera della salute, che sta sostenendo dei costi diventati insostenibili. Rispetto ad un anno fa i rincari sono arrivati al 600%, tra fornitura di elettricità, gas e carburanti per il trasporto.

Costi così alti rendono insostenibile la sopravvivenza stessa delle imprese, anche perché le imprese della filiera non possono trasferire i maggiori costi sui prezzi dei medicinali con prescrizione. Anche in questo caso si chiede un intervento del governo, per limitare il rischio chiusura di numerose imprese del settore.

Bollette in vetrina – Domande frequenti

Di quanto sono aumentate le bollette degli esercenti?

Mediamente i costi di energia elettrica e di gas sono lievitati del 300%. Gli esercenti hanno proposto l’iniziativa “Bollette in vetrina” per comunicare all’esterno l’aumento dei prezzi delle bollette.

Quali sono gli esercizi che stanno pagando di più per l’energia?

Con l’importo medio record di 120.000 euro, gli alberghi sono quelli che pagano il conto più alto di luce e gas. Ecco tutti i dati.

Con i rincari dell’energia sono a rischio anche le farmacie?

In questo caso i rincari sono stati del 600%, e i costi non possono essere scaricati sui clienti finali. Molte imprese potrebbe non riuscire a reggere questi rincari.

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Ho una laurea in materie letterarie. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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