Lavoro da casa di inserimento dati: poche aziende serie, tante offerte sospette

Anche se un lavoro di inserimento dati da casa può sembrare molto remunerativo, è necessario fare attenzione alle truffe online.

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  • Cercando tra le offerte di lavoro online, si trovano molto spesso proposte di impiego nel data entry, che possono essere allettanti soprattutto per chi intende lavorare da casa.
  • Si può lavorare nell’inserimento dati anche da remoto, tuttavia bisogna fare attenzione alle truffe: molto spesso infatti ci si trova di fronte ad annunci fraudolenti circa lo svolgimento di questa mansione.
  • Per capire se effettivamente si è davanti ad un annuncio veritiero oppure uno fittizio, è possibile prendere alcuni accorgimenti.

Quando si parla di lavoro online da svolgere a casa, portali di offerte di lavoro, ma anche sui social network o community web, pullulano di proposte per la mansione di inserimento dati.

L’idea è allettante: stai in salotto, ricevi il materiale e insisci i dati all’interno di gestionali o fogli Excel per conto dell’azienda appaltatrice. Magari anche con una certa flessibilità, senza orari fissi.

Non solo. L’opportunità di lavorare da casa inserendo dati spesso pare anche remunerativa. Una rapida ricerca rivela che tanti annunci promettono una remunerazione che arriva a cifre anche interessanti.

Insomma. La soluzione ideale per casalinghe, disoccupati o lavoratori part-time in cerca di un modo per arrotondare qualcosa. Per questo non solo la domanda, ma anche l’offerta di lavoratori di inserimento dati da casa è altrettanto forte.

Le ricerche sono tantissime, ma ci si può fidare di queste proposte? Oltre alle proposte serie, che comunque si possono trovare, sul web proliferano anche tanti annunci poco trasparenti, che possono sfociare in vere e proprie truffe.

Proliferano le offerte di lavoro da casa nell’inserimento dati

Spesso chi vuole svolgere un lavoro da casa al computer inizia a cercare sul web le offerte più interessanti di aziende che propongono collaborazioni o assunzioni nel data entry, apparentemente utili anche a chi vuole arrotondare lo stipendio o ai giovani che nel frattempo stanno studiando.

Abbiamo notato che sui portali di matchmaking, che mettono in contatto aziende e lavoratori, proliferano annunci sull’inserimento di dati da svolgere a casa. Riportiamo qui alcuni esempi di offerte in cui ci siamo imbattuti:

  • inserimento dati su Excel e gestionale interno;
  • registrazione barcode;
  • integrazione dati in smart working;
  • manutenzione dati;
  • trascrizioni;
  • inserimento codici;
  • archiviazione digitale e cartacea;
  • gestione email e database.

Questi sono alcuni esempi di mansioni lavorative inerenti la macro categoria del data entry: riguardano diversi settori e differenti ambiti, per cui è difficile definire questa professione in modo standard.

Spesso queste offerte propongono contratti di lavoro in somministrazione: significa che tra il lavoratore e l’azienda opera un’agenzia per il lavoro.

Il lavoratore quindi viene “assunto” dall’agenzia per conto dell’azienda. Con questa modalità molto spesso si configurano lavori a tempo determinato, ovvero con una durata limitata nel tempo in base al progetto specifico.

In altri casi invece le aziende che propongono questo tipo di offerta comunicano fin dall’inizio l’intenzione di procedere con un’assunzione diretta in azienda. Un’altra componente richiesta spesso dalle aziende è la conoscenza di una lingua specifica per poter lavorare.

Anche se dietro a questi annunci di lavoro da casa può celarsi un’opportunità, non va sottovalutato l’aspetto più oscuro di internet, per cui offerte con paghe anche molto alte potrebbero facilmente rivelarsi delle truffe.

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Lavoro da casa nell’inserimento dati: opportunità o truffa?

Anche se apparentemente un lavoro di data entry da casa può sembrare molto vantaggioso, soprattutto quando promette guadagni elevati, non bisogna escludere che dietro a queste proposte ci sia in realtà un potenziale tentativo di truffa molto ben congegnato.

Stando ad alcune testimonianze, cu sono offerte di data entry da casa con prospettive di guadagno molto elevate che richiedono al lavoratore di versare una quota iniziale per la formazione.

Si parla di guide per superare i test1, corsi e simili. Una cifra che in alcuni casi può essere anche considerevole.

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In altri casi, invece, viene chiesto al lavoratore di condividere alcuni dati bancari (es. le informazioni della carta di credito). In questo caso la vittima rischia non solamente di perdere i soldi anticipati per formarsi, ma anche di mettere a repentaglio la sicurezza dei propri risparmi.

La richiesta di soldi iniziali o informazioni personali sensibili è il primo indizio per capire che si tratta di un’offerta sospetta. Molti forum online contengono discussioni su questo argomento, per cui diversi utenti si confrontano per chiarire ogni dubbio.

Attenzione anche all’eventuale proposta di lavoro in nero, senza un accordo contrattuale, periodi di prova non pagati e richieste di denaro. Spesso dietro a queste dinamiche si nascondono aziende fantasma in cerca di persone da raggirare.

Come capire se l’offerta di lavoro di inserimento dati da casa è seria

Partiamo dal punto zero: i guadagni. Solitamente chi promette soldi facili e immediati nasconde in realtà intenzioni non trasparenti.

Per fare un esempio, in Italia un lavoro come data entry, che non necessita di particolari qualifiche, raramente supera i 10 – 12 euro all’ora. Se vengono proposte paghe come 25-30 euro all’ora per inserire dati da casa, è molto probabile che si tratti di un raggiro.

Le uniche eventualità in cui queste cifre possono essere veritiere riguardano particolari mansioni, ad esempio in contesti specifici in cui è comunque necessaria una certa professionalità e conoscenza di un settore, oppure nel caso di aziende affermate e riconosciute.

1. Valutare l’attendibilità dell’azienda

Il punto importante da valutare, oltre alla paga, è proprio quello dell’attendibilità dell’azienda. Bisogna chiedersi se esiste, verificare dove si trova la sede, se è italiana si può verificare la partita IVA, cercare in rete eventuali riscontri positivi o opinioni. Alcuni siti web di recensioni o forum possono essere particolarmente utili in questo senso.

Su Trustpilot ad esempio è possibile cercare direttamente il nome dell’azienda in questione (italiana o estera) e controllare la valutazione in termini di stelle che è stata fornita dagli utenti, leggendo gli eventuali commenti. Qui abbiamo riportato un esempio di una persona che è stata truffata da un sito che proponeva un lavoro di data entry, senza poi pagare chi vi prendeva parte.

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Grazie ad internet oggi è possibile verificare il sito web ufficiale delle aziende, oppure fare riferimento al Registro delle Imprese in Italia o alle rispettive organizzazioni estere dove sono contenuti tutti i dati delle aziende. Non è raro che dietro a richieste fraudolente ci siano vere e proprie aziende fantasma, che non risultano registrate da nessuna parte.

2. Segnali di offerte truffa

Anche l’obbligo di acquistare un kit iniziale, un corso formativo o simili è un campanello d’allarme da non sottovalutare, soprattutto se dopo l’acquisto non segue l’effettiva assunzione.

Le offerte come data entry da casa oggi proliferano sul web non solo grazie ai portali online dedicati, ma anche tramite social network. Sempre più spesso infatti questi canali sono strumenti diretti per mettersi in contatto con aziende e persone e talvolta possono essere utilizzati non in buona fede.

Messaggi diretti in chat, richieste tramite gruppi social, annunci privi del nome dell’azienda e del tipo di lavoro, accordi a voce che non prevedono un contratto scritto: sono tutti segnali che ci si trova davanti ad un imbroglio.

Bisogna quindi sempre chiedere nel dettaglio quale sarà il tipo di lavoro, l’eventuale orario, i compensi, qual è l’azienda che si sta proponendo, il tipo di contratto. Se le informazioni non sono trasparenti, è meglio non candidarsi.

Valutare complessivamente il tipo di proposta offerta permette di tutelarsi da eventuali truffe: nessun lavoro serio chiede di anticipare soldi, inviare dati sensibili, registrarsi a portali a pagamento o lavorare senza un contratto.

3. Siti web duplicati

Esiste anche la possibilità di incappare in offerte che apparentemente fanno riferimento a grandi aziende, generalmente conosciute da tutti, ma che in realtà non hanno nulla a che vedere con queste ultime. In questo caso viene creata una pagina web molto simile a quella dell’azienda ufficiale, riportando lo stesso logo o descrizione.

L’utente in questo senso pensa di inviare la propria candidatura all’impresa conosciuta, in realtà la sta inviando ad un’altra realtà, esistente o meno. Questo può accadere anche nei confronti di siti web che uniscono la domanda e l’offerta di lavoro.

Abbiamo individuato un esempio pratico di come una pagina web riportante lo stesso nome o logo possa essere scambiata per il sito ufficiale di una nota azienda. Nel primo caso abbiamo la pagina principale di Upwork.com, una piattaforma online che facilita l’incontro tra imprese e freelance.

upwork home page

Nel secondo caso abbiamo un altro sito web, con indirizzo simile ma leggermente differente, che riporta alcune caratteristiche uguali al sito ufficiale dell’azienda. Anche se i colori e lo slogan sono diversi, per chi non conosce bene questa realtà è molto facile confondersi.

Attenzione ad annunci su Google e pagine sponsorizzate sui social. L’advertising è il canale che sfruttano le organizzazioni truffaldine che vogliono raggiungere più persone possibili.

upwork secondo sito

Un primo indizio che ci dice che sono due siti differenti è il nome dell’indirizzo web, mentre un secondo indizio più evidente riguarda l’accesso ai contatti dell’azienda: nel primo caso è presente una pagina dedicata con contatti email e telefonici, oltre all’indirizzo fisico in cui si trova. Nel secondo caso invece non è possibile aprire la pagina dei contatti, per cui non è chiaro dove si trovi l’azienda.

4. Offerte sponsorizzate

Un altro accorgimento riguarda il luogo in cui si trovano le offerte di lavoro. Sia Google che i social network offrono a tutti la possibilità di sponsorizzare alcuni post, ovvero pagare per mettere in evidenza a più utenti possibili un certo contenuto testuale o visivo.

In questo caso potrebbe essere molto facile imbattersi in offerte fraudolente proprio tra i primi risultati di Google o sui social network nella propria bacheca. Anche in questi casi è necessario verificare attentamente l’identità di chi ha pagato per sponsorizzare questi contenuti, che possono riguardare offerte di lavoro nel data entry o in altri ambiti.

Non tutto quello che viene sponsorizzato infatti è trasparente e veritiero: in ogni caso è consigliato utilizzare portali di annunci di lavoro verificati e conosciuti per cercare lavoro, che sono più affidabili rispetto a social network o ad una ricerca Google.

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Come trovare un lavoro da casa nel data entry serio

Arrivati a questo punto, ci si chiede se tutte le offerte di lavoro come data entry siano truffe: per fortuna, no. Ci sono molte aziende in Italia e all’estero che possono avere la necessità di una figura professionale in questo contesto.

Lavorare come data entry è possibile sia come dipendente sia come freelance. Nel primo caso si viene assunti direttamente da un’azienda per svolgere questo lavoro, mentre nel secondo caso si opera come autonomo aprendo una partita IVA oppure in alcuni casi tramite lavoro occasionale.

Non esiste un settore specifico di riferimento per svolgere questo lavoro: trattandosi di una mansione flessibile e digitale, gli ambiti di riferimento possono essere molteplici.

Pensiamo ad esempio all’ambito sanitario, in cui può essere richiesto al lavoratore di inserire i dati dei pazienti o delle visite in un database, oppure all’ambito della vendita online, in cui il data entry si può occupare di riportare le informazioni contenute in un file Excel all’interno di una piattaforma online come WordPress.

Ma si possono fare ancora diversi esempi: l’inserimento dati può essere richiesto in ambito contabile da aziende e studi che necessitano di avere traccia di tutti i movimenti in uscita e entrata, oppure per lo stesso motivo da parte delle risorse umane o ancora per la gestione fiscale.

Trovare lavoro da casa tramite portali online

Per trovare un lavoro affidabile in questo ambito si consiglia l’invio di una candidatura direttamente all’azienda, una volta verificata la sua sussistenza e affidabilità. Ci si può rivolgere poi a portali online di intermediazione tra aziende e lavoratori conosciuti e sicuri. Per fare qualche nome, possiamo trovare:

  • Indeed;
  • Monster;
  • Infojobs;
  • Jooble.

Anche Linkedin può essere un social molto utile per individuare offerte in questo ambito, tuttavia è sempre necessario verificare l’azienda e il tipo di proposta.

Per chi lavora come autonomo con una partita Iva invece, oltre a queste piattaforme, ci sono dei canali appositi per trovare progetti a cui partecipare e realtà con cui collaborare. Pensiamo ad esempio a Fiverr, Freelanceboard, Upwork, Freelancer e così via.

Quanto si guadagna con l’inserimento dati

Escludendo tutti i casi in cui si offrono guadagni molto alti, perché siamo di fronte ad un’offerta che può nascondere una truffa, un lavoro di inserimento dati non richiede qualifiche elevate. Per questo motivo i guadagni possono attestarsi intorno ai 12.000-15.000 euro annui, per un impiego full time.

Bisogna tenere presente comunque che spesso si propone questo lavoro nella modalità part time, per cui i ricavi sono decisamente inferiori. Nel caso di lavoro come freelance si possono percepire cifre molto diverse in base al progetto specifico e alla sua durata.

Generalmente la mansione di data entry non garantisce una continuità nel tempo, se non per rari casi. Si può quindi trattare di guadagni circoscritti ad un preciso periodo.

  1. https://forum.alfemminile.com/discussion/4193765/qualcuno-ha-superato-i-test-e-lavora-dopo-avere-acquistato-le-guide-telelavorando-o-altre ↩︎
Autore
Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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